Buche a Milano, il Comune vuole abolire i SUV ma anche le elettriche pesano tanto

In seguito al forte maltempo delle scorse settimane le buche a Milano sono tantissime e ripararle è un lavoro davvero complicato.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Nella suggestiva cornice lunare di Milano, punteggiata da voragini che minano la sicurezza stradale, un dibattito acceso infiamma il Comune. Non si tratta solo di manutenzione, come si potrebbe pensare, ma di una soluzione radicale proposta dal consigliere della Lista Sala, Marco Mazzei, durante la Commissione Mobilità. Secondo Mazzei, la chiave per risolvere il problema delle buche non è tanto la manutenzione, quanto una riduzione drastica del numero di auto e mezzi pesanti in circolazione. Mazzei sostiene che veicoli come SUV e pick-up, per il loro peso e dimensioni, contribuiscano all'usura dell'asfalto.

Queste idee hanno suscitato un acceso dibattito; da un lato Mazzei sembra sottovalutare il numero di cittadini che utilizzano l'auto per lavoro o per esigenze personali, mentre dall'altro Marco Bestetti di Fratelli d'Italia ha sottolineato l'assurdità di collegare la presenza delle buche al tipo di veicoli in circolazione.

Ma è tutto così vero? Se da un lato è vero che i SUV sono auto estremamente ingombranti e di conseguenza pesanti, dall'altro sembra che il consigliere della lista Sala non abbia preso in considerazione anche le elettriche. Come precisato anche in altre occasioni, le attuali auto elettriche hanno un peso non trascurabile; ad esempio, la berlina elettrica Megane E-Tech ha un peso superiore (1.700 kg) a quello di un SUV a benzina di categoria maggiore (Renault Austral, 1.500 kg). Questo paragone è applicabile a quasi tutte le elettriche in circolazione, sebbene al momento il numero sia ancora estremamente ridotto.

Questa controversia mette in luce una questione più ampia: la visione a lungo termine del Comune riguardo alla mobilità. Sebbene al momento il dibattito sia focalizzato dalle buche, l'obiettivo dichiarato è quello di ridurre del 50% il trasporto privato su strada entro il 2030, rendendo Milano una città ciclopedonale entro il 2050.