Degrado batterie e autonomia: cosa possiamo aspettarci

Il calo dell'autonomia reale delle batterie delle auto elettriche può essere significativo, ecco tutto quello che c'è da sapere sul degrado di questo componente

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a cura di Davide Raia

Il settore delle auto elettriche è ancora relativamente “giovane” e, nel corso degli ultimi anni, abbiamo registrato una serie di importanti progressi, soprattutto per quanto riguarda batterie e autonomia. Si tratta di due parametri chiave (insieme al prezzo da sostenere per l’acquisto) per chi sceglie la mobilità a zero emissioni, investendo cifre significative che gli incentivi auto 2023 possono solo ridurre in minima parte considerando che, al massimo, arrivano a coprire 6.000 euro con un prezzo di listino che supera quasi sempre i 20.000 euro.

Una volta scelto di passare alle auto elettriche e individuato il modello da acquistare, è lecito porsi un nuovo problema. Come preservare la batteria dell’auto elettrica nel corso degli anni di utilizzo? Qual è il reale degradamento di una batteria di un’auto elettrica? Come varia l’autonomia reale di un’auto a zero emissioni nel corso degli anni? Si tratta di dubbi leciti che molti automobilisti si pongono quando scelgono di investire in un veicolo a zero emissioni, anche in considerazione del fatto che spesso ci troviamo di fronte a nuove tecnologie, ancora tutte da testare nel lungo periodo.

Il degrado delle batterie delle auto elettriche è, quindi, una questione reale che nel corso del prossimo futuro potrebbe diventare un problema di grande rilevanza per il settore delle quattro ruote. L’autonomia, infatti, resta uno dei punti chiave del passaggio alle elettriche. Per gli automobilisti, dover fare i conti con un rapido calo dell’autonomia reale nel corso degli anni non è certo un’ipotesi augurabile. In questa fase in cui le auto elettriche iniziano ad essere molto diffuse, almeno in alcuni mercati, è necessario approfondire il più possibile il tema del degrado delle batterie delle auto elettriche.

Uno dei problemi più importanti

Il mercato auto punta verso l’elettrificazione. L’UE, ad esempio, ha già definito la strada per l’azzeramento delle emissioni, con lo stop alla vendita di auto benzina e diesel programmato per il 2035. Anche altri “big market” si stanno attrezzando ed è chiaro che nel corso dei prossimi decenni la mobilità sarà sempre più a zero emissioni e sempre meno legata a carburanti tradizionali e inquinanti. Si tratta di un processo oramai irreversibile destinato a trasformare il mondo delle quattro ruote nei prossimi decenni.

Per questo motivo, il degrado delle batterie delle auto elettriche diventa, sempre di più, uno dei temi “caldi” del settore delle quattro ruote. Come varia l’autonomia reale delle elettriche nel corso del tempo? Come difendersi dal degrado di un componente chiave come la batteria? Soluzioni come la sostituzione (fuori garanzia) della batteria rischiano di tradursi in un aumento insostenibile dei costi per gli automobilisti. Con l’elettrificazione che va avanti, sarà necessario approfondire sempre di più la questione, mettendo a disposizione degli automobilisti dati reali sull’autonomia e sul degrado delle batterie delle auto elettriche.

Il degrado delle batterie delle auto elettriche è reale

Un’indagine condotta da Motorq con J.D. Power ha evidenziato come il degrado delle batterie delle auto elettriche sia un problema reale per il mondo delle quattro ruote. Tale fattore è estremamente legato all’utilizzo dell’auto e, quindi, al numero di chilometri percorsi nel corso della “carriera” e, di conseguenza, al numero di cicli di carica e scarica della batteria. Un aspetto interessante che emerge dall’indagine è l’assenza di un filo conduttore che consenta di prevedere il comportamento della batteria di un’auto elettrica nel corso degli anni.

I veicoli elettrici dello stesso produttore registrano comportamenti anche molto diversi nel corso degli anni. Anche restringendo l’analisi ad uno specifico modello si nota come l’autonomia reale, nel corso degli anni, possa cambiare in modo significativo tra vettura e vettura. In pratica, questi dati non sono sufficienti per valutare, con precisione e in anticipo rispetto all’acquisto, come varierà l’autonomia di un’auto a zero emissioni nel corso degli anni anche se possono aiutare ad individuare dei range di variazione che potrebbero rappresentare uno strumento utile per scegliere l’auto elettrica da comprare.

Il degrado dipende da numerosi fattori esterni

Non sono solo marca e modello dell’auto ad influenzare il modo in cui si registra il degrado della batteria nel corso degli anni. Prendendo due Tesla Model 3, con la stessa configurazione (motore e batteria) e con lo stesso chilometraggio dopo 10 anni di utilizzo, infatti, potrebbero esserci delle sostanziali differenze nel modo in cui la batteria è degradata e, quindi, in quella che diventa l’autonomia reale dell’auto a distanza di anni dall’acquisto. Questo dato è strettamente legato al modo in cui le batterie sono state utilizzate nel corso del tempo.

Le condizioni climatiche che le batterie hanno dovuto affrontare, il ricorso alla ricarica rapida, il tipo di stress a cui sono state sotto poste durante l’uso (con guide più o meno sportive a prescindere dal chilometraggio) e il numero di volte in cui batteria viene ricaricata fino al 100% sono tutti fattori che si sommano tra di loro e che vanno ad influenzare, all’interno di un certo range, il modo in cui le batterie delle auto elettriche degradano nel tempo, riducendo l’autonomia dei veicoli.

I fattori in gioco sono, quindi, diversi e valutare con precisione questo aspetto richiederà un numero di test sempre maggiore.

Più controlli sulle auto elettriche usate

In futuro, quindi, gli automobilisti potrebbero dover analizzare non solo l’autonomia di un’auto tenendo conto dei dati di omologazione (realizzati in condizioni predeterminate e con una batteria “nuova”). Sarà sempre più importante che i regolatori vadano a definire dei meccanismi per fornire agli utenti dati reali sul comportamento delle batterie nel corso del tempo.

La variazione dell’autonomia reale dopo un certo numero di cicli di ricarica potrebbe diventare un ulteriore parametro da fornire ai potenziali acquirenti. Un dato del genere, al pari dell’autonomia di omologazione, potrebbe differenziare ulteriormente le vetture sul mercato, incentivando la concorrenza e aiutando gli automobilisti nella scelta dell’auto elettrica migliore. In fin dei conti si tratta di una verifica più che lecita, anche considerando che sostituire una batteria può essere davvero oneroso; a seconda del modello di auto preso in considerazione, come analizzato in questo approfondimento, si può fronteggiare una spesa di qualche decina di migliaia di euro fino a oltre un centinaio.

Come scegliere l’auto elettrica in base al degrado della batteria?

I dati sul degrado della batteria delle auto elettriche sono ancora troppo pochi per poter stilare classifiche ed elenchi dei migliori brand sul mercato. Il settore è ancora troppo “giovane” per poter offrire un set di dati completo. Negli ultimi anni, infatti, le auto elettriche hanno registrato notevoli passi in avanti sotto il profilo dell’autonomia e della velocità di ricarica.

Le auto elettriche di nuova generazione devono ancora essere testate nel dettaglio per poter garantire agli automobilisti dati più precisi. Al momento, inoltre, non esistono regolamenti e normative precise per valutare l’andamento del degrado delle batterie nel corso degli anni.

Attualmente, chi sta valutando l’acquisto di un’auto elettrica con l’obiettivo di mantenere la stessa vettura per un periodo di tempo relativamente lungo (ipotizziamo almeno 10 anni) deve tenere conto del problema del degrado della batteria con l’aumento dei chilometri percorsi e con l’utilizzo nel corso degli anni.

Per difendersi da questo problema è opportuno valutare modelli con un’autonomia sovrastimata rispetto alle proprie esigenze attuali per compensare un eventuale calo dell’autonomia reale nel corso degli anni. Questa scelta comporterà un’inevitabile spesa aggiuntiva oppure un compromesso su altri elementi della dotazione.

Si tratta, però, di un modo pratico per prevenire il degrado in assenza di dati precisi sul comportamento delle auto elettriche sul mercato oggi nel corso degli anni di utilizzo. Un’alternativa a questa soluzione può essere rappresentata da soluzioni alternative all’acquisto, come il noleggio a lungo termine di un’auto elettrica che può risolvere il problema alla radice, evitando il degrado della batteria riducendo la frequenza di aggiornamento di un veicolo.

Domande e risposte

Come valutare l’autonomia di un’auto elettrica?

Le auto elettriche non presentano dati di consumi “tradizionali”. Modelli benzina e diesel, infatti, registrano consumi in x litri per ogni 100 chilometri. Per le auto elettriche, invece, il consumo viene generalmente indicato in kWh per ogni 100 chilometri. La capacità delle batterie è espressa in kWh. A parità di tutti gli altri fattori (peso, dimensioni etc.), un’auto con una batteria con più kWh avrà anche una maggiore autonomia.

La batteria delle auto elettriche degrada nel corso del tempo?

Sì, con il tempo è possibile dover fare i conti con un’autonomia reale inferiore. Il calo dell’autonomia, però, non è uguale per tutti i modelli ed anche un singolo modello può registrare una riduzione dell’autonomia differente tra veicolo e veicolo in base al modo in cui viene utilizzata.

Come preservare la capacità delle batterie delle auto elettriche?

Con pochi accorgimenti da adottare nella vita di tutti i giorni è possibile allungare la vita delle batterie delle auto elettriche, evitandone il degrado. Tra i comportamenti utili a raggiungere quest’obiettivo troviamo la necessità di parcheggiare, quando possibile, l’auto al chiuso, evitando di esporla a condizioni climatiche estreme e l’importanza di non stressare la batteria con ricariche al 100% quando non è necessario. Nell’uso in città, infatti, basta ricaricare l’auto fino all’80%, senza lasciarla per ore “sotto carica” per arrivare al 100%.