Giamaro Katla: la hypercar italiana che stupisce tutti

Katla, l'hypercar italiana ha un motore esagerato: V12 quadriturbo da 2.100 CV nato nel cuore della Motor Valley modenese

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a cura di Tommaso Marcoli

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Nel cuore della Motor Valley emiliana, dove la tradizione automobilistica italiana si fonde con l'innovazione tecnologica più avanzata, sta prendendo forma un nuovo capitolo della storia delle hypercar. Giamaro Automobili, brand emergente nel panorama delle supercar, ha recentemente svelato la sua prima creazione: la Katla, un'opera meccanica estrema che prende il nome da un vulcano islandese. Non si tratta di un'operazione nostalgica, ma di un progetto ambizioso che richiama alla memoria l'avventura della Bugatti di Campogalliano e della leggendaria EB110, riproponendo l'idea di una supercar italiana senza compromessi, con un V12 quadriturbo sviluppato internamente capace di sprigionare fino a 2.100 cavalli.

L'hypercar nasce dall'iniziativa di due fratelli, Giacomo e Pierfrancesco Commendatore, cresciuti respirando la cultura meccanica modenese e determinati a creare un marchio indipendente con una visione distintiva. La sede operativa è strategicamente posizionata tra Cavezzo, dove si trova il centro di ricerca e sviluppo, e Castelfranco Emilia sulla storica Via Emilia, cuore pulsante della Terra dei Motori italiana. A completare questo ecosistema creativo, Villa Pietramellara, edificio settecentesco che diventerà il centro esperienziale dedicato ai clienti.

Ciò che definisce veramente la Katla è il suo eccezionale propulsore: un V12 quadriturbo da 6.988 cc con architettura "hot V" a 120°, interamente progettato e realizzato in-house. Questo motore rappresenta il vero elemento rivoluzionario della vettura, capace di erogare 1.670 CV e 1.556 Nm nella modalità standard. Ma il vero colpo di scena avviene quando si attiva la modalità estrema tramite una speciale "chiave rossa": i valori schizzano fino a 2.157 CV e 2.008 Nm a 9.000 giri/min, numeri che collocano questa hypercar italiana ai vertici assoluti del segmento.

La trasmissione all'altezza di tale potenza prevede un cambio a 7 marce con attuazione elettro-meccanica in configurazione transaxle, abbinato a un differenziale meccanico autobloccante per massimizzare la trazione. Le sospensioni elettroniche regolabili offrono anche la possibilità di variare l'altezza da terra, adattandosi in tempo reale alla modalità di guida selezionata. L'impianto frenante si affida a dischi carboceramici di dimensioni imponenti: 420 mm all'anteriore con pinze a 10 pistoni e 410 mm al posteriore con pinze a 4 pistoni.

L'aerodinamica della Katla non è stata lasciata al caso, con un coefficiente di penetrazione (Cx) di appena 0,33 e un sistema aerodinamico attivo che include un'ala posteriore mobile. Questo elemento si adatta automaticamente in base a velocità, traiettoria e forze laterali, trasformandosi in un efficace air brake durante le frenate più intense. Le prese d'aria anteriori, ispirate ai postbruciatori aeronautici, sono state minuziosamente scolpite per ottimizzare il raffreddamento e la gestione dei flussi.

Il corpo vettura della Katla è stato letteralmente modellato attorno al potente V12, con proporzioni che si allungano verso il posteriore, generando un profilo dinamico che suggerisce velocità anche in condizioni statiche. L'approccio "form follows function" è evidente in ogni dettaglio estetico, dove nulla è lasciato al caso e ogni elemento ha una precisa funzione tecnica.

L'abitacolo della Katla rivela immediatamente la sua vocazione estrema. La posizione di guida è stata deliberatamente progettata per essere molto bassa e arretrata, avvolta da una plancia che richiama il mondo dell'aviazione. La console centrale (potrebbe servirvi un adattatore), caratterizzata da linee pulite e decise, ospita i comandi principali disposti in modo simmetrico e intuitivo, privilegiando l'ergonomia e la facilità d'uso anche nelle situazioni di guida più impegnative.

I materiali scelti per gli interni esaltano la natura high-performance della vettura: fibra di carbonio a vista, alluminio spazzolato, tessuti tecnici e pelle naturale si combinano in un ambiente minimalista ma lussuoso. La strumentazione digitale mantiene un'impostazione visivamente "analogica" con un'interfaccia essenziale, progettata per ridurre al minimo le distrazioni durante la guida sportiva.

Anche il volante segue la filosofia minimalista, privo di pulsanti superflui che potrebbero distogliere l'attenzione del guidatore. I sedili, integrati direttamente nella scocca e realizzati su misura, offrono regolazioni meccaniche essenziali per garantire il massimo supporto durante le accelerazioni laterali e longitudinali estreme che la vettura è in grado di generare.

Parallelamente alla Katla, Giamaro sta sviluppando un secondo modello dalle caratteristiche sorprendenti: la Albor. Se la Katla rappresenta l'interpretazione estrema della supercar da pista, Albor si propone come una hypercar all-terrain che sfida ogni convenzione. Il nome, ispirato ad Albor Tholus, un vulcano marziano, suggerisce già la natura esplorativa di questo veicolo.

La Albor condivide con la Katla il poderoso V12 quadriturbo e la monoscocca in carbonio, ma reinterpreta questi elementi in chiave off-road con un assetto rialzato e un design più imponente. Concettualmente, si colloca oltre esperimenti come la Lamborghini Huracán Sterrato o la Porsche 911 Dakar, spingendosi verso un territorio ancora inesplorato nel mondo delle hypercar: quello delle prestazioni estreme su qualsiasi superficie.

Questo secondo modello, ancora in fase di sviluppo ma già confermato per la produzione, è destinato secondo l'azienda "a chi non si accontenta di andare veloce, ma vuole farlo ovunque, con un'aura da pionieri". Un'interpretazione che potrebbe segnare l'inizio di una nuova categoria nel panorama delle auto ad altissime prestazioni.

Il progetto Giamaro rappresenta quindi non solo il ritorno di una tradizione italiana di hypercar estreme, ma anche un'evoluzione del concetto stesso di auto ad altissime prestazioni. Con un approccio che unisce l'artigianalità tipica della Motor Valley a soluzioni tecnologiche all'avanguardia, i fratelli Commendatore stanno tentando di scrivere un nuovo capitolo nella storia dell'automobile italiana, riprendendo quella ricerca dell'eccellenza senza compromessi che ha reso celebre il Made in Italy nel mondo dei motori.

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