Hyundai fa sul serio: ecco il motore ad idrogeno ad alte prestazioni

Per il produttore coreano l'idrogeno rappresenta ancora una valida soluzione; in seguito alla commercializzazione di tre veicoli, Hyundai ci riprova sviluppando un motore ad alte prestazioni.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Nell’ultimo periodo, complice una sempre maggiore diffusione dell’elettrico, alcuni produttori hanno vagliato alcune alternative alla transizione ecologica e al “temporaneo” Euro 7 ipotizzando modelli spinti anche da propulsori a idrogeno. A questo proposito Hyundai, come Toyota, è al lavoro su un motore ad alte prestazioni a idrogeno del tutto nuovo.

L’azienda coreana ha anticipato in una nota che maggiori dettagli saranno svelati durante l’evento online Hydrogen Wave, in programma il prossimo 7 settembre. Durante l’appuntamento, in concomitanza con il Salone di Monaco, saranno presentati alcuni veicoli e applicazioni innovative legate all’idrogeno. Uno dei video pubblicati mostra una vettura Hyundai alimentata a idrogeno completamente camuffata mentre è alle prese in un giro di prova all’interno di un circuito; sebbene non siano stati forniti dettagli, Hyundai ha precedentemente affermato che il suo marchio N Performance svilupperà sia veicoli a celle a combustibile di idrogeno sia veicoli elettrici a batteria.

Le prime immagini suggeriscono che l’auto utilizzata per la prova potrebbe ereditare alcuni elementi dalla Veloster N, una coupé sportiva disponibile solo negli Stati Uniti. In un momento storico in cui le coupé stanno pian piano scomparendo dal mercato, l’introduzione di una nuova vettura di questo segmento potrebbe piacere a diversi appassionati.

Insieme a Toyota, Hyundai Motor Group ha continuato a investire pesantemente nello sviluppo della tecnologia dell'idrogeno, sia per i trasporti che per altri usi. Il produttore coreano non è nuovo a vetture di questo tipo, in passato ha commercializzato veicoli come ix35, Ioniq FCEV e Nexo FCV. Se da un lato la tecnologia avanza arrivando a produrre motori più prestazionali, dall’altro è ancora completamente assente un’infrastruttura di ricarica dedicata all’idrogeno; in Italia, i luoghi compatibili con questa tecnologia propulsiva sono decisamente pochi e non è chiaro se, tra i piani europei, ci sia l’intenzione di investire anche sull’idrogeno: non ci rimane che attendere.