Hyundai N, le sportive coreane in pista nel campionato WSBK

Le Hyundai N, le sportive della casa coreana, sono da qualche anno le auto utilizzate nel campionato di Superbike come Safety Car.

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a cura di Francesco Daghini

Ormai da qualche anno Hyundai, grazie alla sua gamma di auto sportive della linea “N” utilizzate come Safety Car, è diventata partner ufficiale di WSBK, il campionato mondiale di Superbike corso con moto derivate di serie; lo scorso weekend siamo stati ospiti di Hyundai al circuito di Misano Adriatico per assistere al weekend di gare delle categorie SBK e Supersport, e soprattutto per godere al massimo delle caratteristiche sportive delle Hyundai N, che abbiamo avuto occasione di guidare anche sul circuito romagnolo intitolato al compianto Marco Simoncelli.

La gamma ‘N’ di Hyundai nasce nel 2016 come divisione interna di Hyundai Motor Company; il significato dietro alla lettera N è triplo, con il primo che si riferisce al distretto di Namyang in Corea del Sud, dove è nata questa divisione. Inoltre ‘N’ sta a indicare il Nurburgring, la famosa pista tedesca dove Hyundai testa tutti i suoi modelli della gamma ‘N’; e infine, la forma della N ricorda la forma delle chicane. Tanti significati, ma un unico elemento in comune, la sportività nella guida.

Oggi la gamma di modelli Hyundai ‘N’ è composta da diversi modelli, ma solo alcuni sono disponibili in Italia: abbiamo la i30 N, auto che Hyundai ci ha fornito per raggiungere l’Autodromo Marco Simoncelli di Misano Adriatico, la Kona N che abbiamo già avuto modo di testare e recensire, la piccola i20 N e infine la i30 N in versione Fastback, modello che però in Italia è disponibile solo nella versione “N Line” che prevede il pacchetto estetico della gamma N ma non l’aggiornamento di motorizzazione e dotazione tecnica. Quest’ultima, nella sua versione ‘N’ da 280 cavalli, è stata anche l’auto che abbiamo guidato sulla pista di Misano, potendo godere appieno della grande tenuta di strada che è in grado di offrire.

Oltre alle due gare della categoria SBK, vinte entrambe dallo spagnolo Alvaro Bautista, per quanto mi riguarda la Hyundai i30 N è stata l’assoluta protagonista del weekend: oltre ad aver avuto l’occasione di utilizzarla in pista, ambiente dove può brillare al meglio grazie alle sue caratteristiche spiccatamente sportive, ho avuto occasione di conoscerla più a fondo guidandola da Milano fino a Misano Adriatico e ritorno. Anche in autostrada la i30 N è in grado di trasmettere sensazioni forti, senza però dimenticare il comfort di guida: grazie alle raffinate regolazioni a livello di sospensioni e sterzo offerte dall’auto, si può viaggiare comodi ma tenendo comunque lo scarico aperto in modalità “N”, godendosi il rombo che emette a ogni accelerazione.

Trattandosi di un’auto dall’impronta così evidentemente sportiva, non ci si può aspettare consumi di carburante da prima della classe: sotto al cofano la i30 N dispone di un motore turbo benzina da 2.0 litri di cilindrata in grado di sprigionare 280 cavalli, e sfruttando la modalità “Eco” e il Cruise Control (purtroppo non adattivo, e questa mancanza mi ha sorpreso) si possono percorrere circa 10 km con un litro di carburante – di questi tempi un discreto salasso, con la benzina a più di 2 euro al litro. Ma in fin dei conti, chi sceglie un’auto come la i30 N non lo fa perché è parca nei consumi, ma perché la benzina che brucia la trasforma in Nm di coppia e sensazioni inebrianti.

Grazie alla posizione di sponsor principale della manifestazione, Hyundai ci ha dato modo di esplorare il dietro le quinte del mondo della WSBK coinvolgendoci in esperienze uniche ed esclusive: a bordo di una nuovissima Hyundai Tucson ibrida abbiamo avuto modo di esplorare le “service road”, le stradine di servizio che girano intorno alla pista, del circuito di Misano, potendo godere di punti di vista molto particolari sulla Superpole che si stava svolgendo in quel momento.

Le esperienze sono proseguite negli studi in cui Dorna, la società spagnola proprietaria dei marchi Moto GP e WSBK tra gli altri, realizza la regia delle gare prima di fornirla ai network locali: qui abbiamo potuto ammirare il lavoro del team di regia che, guidato dal regista, tiene sotto controllo costante le dozzine di telecamere sparse lungo il percorso per dare vita a un racconto della gara che sia avvincente e sensato per chi si trova a casa e ha un solo monitor a disposizione – contro le diverse decine di monitor presenti in sala di regia. La coordinazione e la capacità di lettura delle situazioni è fondamentale nel lavoro di regia di una gara di moto, e poter ammirare dei professionisti al lavoro è stato un grande privilegio.

Avete mai fatto un giro a bordo di una Safety Car? Io mai, fino a qualche giorno fa: definirla un’esperienza inebriante sarebbe riduttivo. A bordo di una i30 N guidata da un pilota professionista, ci siamo lanciati a tutta velocità giù per il rettilineo del circuito Marco Simoncelli; la prima curva a destra sembrava non arrivare mai, o meglio, la frenata per entrare in curva sembrava non arrivare mai – quando poi è arrivata la fatidica frenata è cominciato il vero divertimento, con la serie di curve di tutti i tipi che compongono il tracciato romagnolo. L’esperienza di guida in pista – seppur da passeggero – è stata la più inebriante in assoluto, anche grazie alle caratteristiche del tracciato che pur essendo molto tecnico ha anche delle curve ampie e veloci dove la i30 N ha potuto sprigionare tutta la sua potenza.

Con Hyundai, abbiamo anche avuto occasione di esplorare i box della Superbike e la griglia di partenza delle due gare di SBK, vivendo molto da vicino la frenesia di quei momenti in cui i piloti sono intenti a concentrarsi per la gara imminente, mentre i meccanici corrono di qua e di là per effettuare le ultime regolazioni in tempo per il semaforo verde. Un’esperienza indimenticabile per chi come me è cresciuto guardando le moto tutte le domeniche, resa ancor più memorabile dall’avvistamento in griglia (ovviamente in abiti civili) di una leggenda del motociclismo come Max Biaggi.

Prima di concludere il nostro weekend in circuito, abbiamo avuto modo di scoprire altri due aspetti organizzativi molto importanti per la buona riuscita del tutto; il primo riguarda le gomme che tutte le moto utilizzano, fornite da Pirelli che ha nel paddock una vera e propria officina a cielo aperto dove tutti i team devono recarsi per far installare sui cerchi le gomme scelte dal pilota. La quantità di gomme che Pirelli porta con sé a ognuno di questi eventi è assolutamente impressionante, ma si tratta anche di una sperimentazione molto importante e fondamentale per dare vita a gomme sempre più performanti, anche per l’utilizzo stradale.

Infine siamo andati a visitare la sala di controllo dei tempi sul giro; in questa sala i tecnici dei tempi seguono accuratamente tutta la gara tramite i monitor e i rilevatori della telemetria, e in alcune occasioni in cui i tempi non dovessero essere sufficienti a valutare una posizione in classifica, si ritrovano anche a dover utilizzare la costosa telecamera dedicata al photofinish, uno strumento in grado di scattare foto a 3000 frame al secondo per valutare – in termini di centimetri – quale pilota è arrivato davanti all’altro.

Hyundai e World SuperBike continueranno a lavorare insieme per rendere le attività in pista sempre più sicure e avvincenti per il pubblico, anche grazie alla straordinaria qualità e potenza offerta dalle Hyundai Kona N e i30 N, che abbiamo avuto l’occasione di recensire in modo più approfondito e completo già qualche mese fa.