I marchi automobilistici disertano i saloni, fine di un'era?

Mercedes, BMW, Audi e VW non parteciperanno al salone di Ginevra, e sembrano intenzionati ad abbandonare tutto il circuito fieristico.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Mentre la maggior parte degli automobilisti si sta preparando al cambio gomme invernale o almeno a procurarsi un buon set di catene da neve, le case automobilistiche tedesche fanno sapere che salteranno il Salone dell'auto di Ginevra del prossimo anno, evento che si ripropone dopo una pausa di quattro anni. 

"Dopo un'attenta valutazione, Mercedes-Benz non parteciperà al Salone di Ginevra del 2024", ha dichiarato un portavoce di Mercedes, a cui hanno fatto eco rappresentanti di Audi, BMW e Volkswagen. 

Per le aziende si tratta di aggiornare le strategie di marketing e comunicazione: a quanto pare eventi come il Salone non servono più né a mostrare i nuovi modelli né a valorizzare il marchio in qualche altro modo. BMW in particolare ha spiegato che punteranno di più sui social media e sul live streaming. 

Dichiarazioni che hanno qualcosa in comune con la progressiva riduzione dei concessionari, e che sono utili a comprendere come sta cambiando il mercato automobilistico. Si vendono meno auto, ma si stanno anche diffondendo nuovi approcci commerciali - compreso l’acquisto online.

Carlos Tavares è riluttante a spendere milioni per le presenze ai saloni dell'auto

E infatti non si tratta solo di Ginevra. "Abbiamo aggiunto nuovi formati, come il NextGen, mentre abbiamo eliminato gradualmente alcuni formati esistenti", ha dichiarato un portavoce. "Questo include le presenze a Ginevra, Parigi e Detroit. Ecco perché non saremo a Ginevra nel 2024", spiega un portavoce di BMW. La decisione per ora non è definitiva (come potrebbe esserlo?), e ci sono marchi del gruppo VW che non si sono ancora espressi, ma comunque la presenza si Skoda, Cupra e Porsche sembra poco probabile. 

E lo stesso vale per i marchi Stellantis; “Carlos Tavares è riluttante a spendere milioni per le presenze ai saloni dell'auto”, si legge su Autonews. Il gruppo internazionale tra l’altro non sarà nemmeno presente al CES 2024. 

Saranno invece presenti Renault e diversi marchi cinesi - gli organizzatori del salone sperano almeno in 12-14 presenze dal paese asiatico. Sarà comunque un Salone diverso rispetto al passato, e sicuramente meno interessante tanto per gli addetti ai lavori quanto per il pubblico, visto che ci saranno meno marchi presenti. 

Il salone dell’auto è storia vecchia?

Almeno in parte è qualcosa che nel mondo tech abbiamo già visto: fiere come il Mobile World Congress, il CES, il COMPUTEX o l’IFA sono sempre stati un punto di riferimento, ma nel corso degli anni le aziende hanno via via deciso di farsi degli eventi propri per lanciare i nuovi prodotti. E alcuni - pochi a dire il vero - hanno smesso di partecipare alle fiere. 

Ora sembra che il fenomeno si stia ripetendo nel settore dell’auto, ma ci sono chiaramente delle importanti differenze da tenere in considerazione. 

L’automobile, dopotutto, è la seconda spesa più importante per la maggior parte dei consumatori, dopo l’abitazione. Le nuove formule di noleggio a lungo termine ci permettono di prendere un’auto con meno ansia, perché se si rivela un prodotto deludente sarà più facile cambiarla. Ma allo stesso tempo è un impegno finanziariamente più oneroso, e molti preferiscono ancora l'acquisto tradizionale o cercare direttamente un buon usato. Questa nuova dinamica da una parte spinge i consumatori a provare nuovi marchi poco conosciuti, e dall’altra potrebbe in effetti rendere meno attraente l’idea di un salone come strumento di comunicazione che possa davvero raggiungere i consumatori in modo rilevante. 

Oppure è proprio vero che i tempi del Salone ormai sono morti e sepolti. Se così fosse, ce ne faremo una ragione. 

Allo stesso tempo, è innegabile che c’è una nuova generazione di marchi asiatici che scalpita per guadagnare nuove quote di mercato. Per loro i saloni magari hanno ancora senso, perché hanno bisogno di mettersi in mostra. Le case tedesche e Stellantis, forse, stanno cercando di rendere il Salone meno interessante proprio per togliere ai concorrenti una bella vetrina. 

Oppure è proprio vero che i tempi del Salone ormai sono morti e sepolti. Se così fosse, ce ne faremo una ragione. 

Immagine di copertina: akulamatiau