Il Codice della Strada diventerà più severo per tutti

Salvini propone sanzioni più severe per la guida sotto l'effetto di droghe e alcol, incluso il ritiro a vita della patente.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha annunciato nuove proposte per rendere più severo il codice della strada, con nuove norme che inaspriranno alcune sanzioni e limiteranno le opzioni per i neopatentati. Un annuncio che, almeno in parte, è probabilmente legato al caso del gruppo Borderline.

Si comincia dalla guida sotto l’effetto di droghe e alcol: nei casi più gravi, il Ministro apre alla possibilità della revoca a vita della patente. Aggiunge poi un commento: “visto che il buon senso non basta, la gente dovrà avere paura, paura, di mettersi al volante drogato o ubriaco [...]. Serve educazione stradale vera a scuola e tolleranza zero per chi sbaglia: quindi revoca della patente per chi è recidivo guidando ubriaco o drogato”.

Castighi più severi anche per chi si distrae alla guida, in particolare usando il telefono cellulare. "Sul telefonino ho chiesto alla Polizia Stradale una stretta particolare. Buona parte degli incidenti deriva da distrazione e se ti becco a chattare o a usare il telefonino ti fermi. Non è che ti faccio la multa, ma ti fermi con la macchina lì."

Al momento la sanzione pecuniaria va da 165 a 660 euro, ed è prevista la sospensione della patente in caso di recidiva. L’idea di fermare il veicolo immediatamente rappresenta quindi un notevole irrigidimento.

Salvini è poi tornato sull’idea di alzare il limite di velocità a 150 Km/h in alcuni tratti, un suo cavallo di battaglia da alcuni mesi a questa parte. Il Ministro si dice ancora determinato a portare avanti questa iniziativa, ma pare che le condizioni al momento siano poco favorevoli a una vera svolta in questo senso.

Le parole di Salvini lasciano intendere una certa preoccupazione per la sicurezza stradale, ma sembra più una reazione ai recenti fatti di cronaca più che il risultato di un ragionamento sereno. Domina infatti una certa ingenuità, in quell’idea che se “la gente ha paura” allora le cose andranno bene. Non è così che funziona, né ha funzionato così in passato - se non in parte nelle dittature.

La paura della multa o di perdere la patente non ha mai impedito a nessuno di fare le stupidaggini di cui stiamo parlando. Nel caso di omicidio stradale è già prevista l’incarcerazione, ma non sta servendo a granché visto che gli incidenti non stanno diminuendo. Forse il ministro Salvini sta confondendo un aumento della sicurezza con una più basilare gestione della vendetta e somministrazione del castigo.

Sicuramente sarebbe utile aumentare la frequenza dei controlli: non è tanto questione di aumentare le multe, ma quanto piuttosto di essere certi che una violazione pericolosa sarà individuata e sanzionata. Un concetto semplice ma problematico, perché se metti più controlli ottieni forse una cittadinanza più disciplinata, ma ti avvicini anche allo stato di polizia - cosa che sarebbe anche peggio di avere strade meno sicure.Immagine di copertina: bignai