La transizione verso la mobilità elettrica in Italia procede con un ritmo di crescita incoraggiante ma rivela un preoccupante ritardo rispetto ai principali partner europei. Questo è il quadro complesso che emerge dal "Libro bianco sulla mobilità elettrica 2025" , un'analisi approfondita pubblicata dall'associazione Motus-E .
Il documento non si limita a una raccolta di dati, ma si propone come uno strumento strategico per guidare il Paese attraverso una trasformazione tecnologica che è, prima di tutto, una straordinaria opportunità industriale. L'analisi evidenzia la necessità di superare un dibattito spesso ideologico per concentrarsi sugli aspetti industriali, tecnologici e di sistema che definiranno la competitività nazionale nel prossimo futuro.
Lo scenario attuale
I dati relativi al primo trimestre del 2025 mostrano un mercato italiano in controtendenza rispetto al calo generale. Le immatricolazioni di veicoli puramente elettrici (BEV) hanno registrato un aumento del 75% rispetto allo stesso periodo del 2024, raggiungendo una quota di mercato del 5,2%. Questo slancio ha permesso all'Italia di raggiungere un parco circolante di quasi 300.000 auto a batteria.
Tuttavia, questo progresso appare modesto se confrontato con il contesto europeo. Mentre la Francia e il Regno Unito consolidano quote di mercato rispettivamente del 18% e del 20%, e la Germania si attesta al 17%, l'Italia rimane il fanalino di coda tra le grandi economie del continente.
Il fenomeno dell'elettrificazione è un megatrend globale inarrestabile. A livello mondiale, nel primo trimestre del 2025, la quota di mercato dei BEV ha raggiunto il 13,8%, un dato che segnala un'accelerazione decisiva della transizione. Secondo le previsioni, la penetrazione dei BEV in Europa occidentale potrebbe raggiungere il 21,5% entro la fine del 2025 e salire al 26% nel 2026, sostenuta dall'arrivo di una nuova generazione di veicoli elettrici a prezzi accessibili.
Batterie e infrastrutture
Al centro della rivoluzione elettrica vi sono le batterie, la cui evoluzione tecnologica è stata fulminea. Negli ultimi dieci anni, l'autonomia media dei modelli disponibili in Italia è più che triplicata, superando i 500 km, mentre la capacità media delle batterie è quasi raddoppiata. Questa efficienza crescente è accompagnata da una drastica riduzione dei costi: il prezzo medio dei pacchi batteria è crollato dai circa 806 dollari per kWh del 2013 ai 115 dollari del 2024. Un'altra tendenza chiave è il cambiamento nella chimica, con una progressiva affermazione delle batterie LFP (Litio-Ferro-Fosfato), più economiche e sicure, che a livello globale sono passate dal 26% al 41% del mercato in soli tre anni.
Sul fronte delle infrastrutture di ricarica, l'Italia presenta dati apparentemente solidi. A marzo 2025, si contano 65.992 punti di ricarica a uso pubblico, con una crescita costante che ha portato a un aumento del 217% in quattro anni. L'Italia si posiziona al quarto posto a livello mondiale per il rapporto tra punti di ricarica e veicoli elettrici circolanti e addirittura al secondo posto se si considerano solo le colonnine in corrente continua (DC) ad alta potenza (discorso diverso per le wallbox).
Tuttavia, persistono criticità significative. La distribuzione geografica è disomogenea, con il 57% delle installazioni concentrato nel Nord Italia. Inoltre, il costo della ricarica pubblica, specialmente quella ultra-veloce, è tra i più alti d'Europa a causa di una struttura tariffaria che penalizza gli operatori. Questo, come sottolinea Motus-E, rappresenta un ostacolo concreto alla transizione, rendendo il costo di esercizio dei veicoli elettrici poco vantaggioso per molti utenti.
La transizione industriale e le proposte per il futuro
La trasformazione in atto non riguarda solo il prodotto finale, ma l'intera filiera industriale. L'Osservatorio sulle Trasformazioni dell'Ecosistema Automotive Italiano (OTEA), i cui risultati sono inclusi nel Libro Bianco, rivela che la componentistica italiana mostra una certa resilienza, concentrandosi per lo più su componenti "invarianti", ovvero compatibili sia con motori termici che elettrici.
Se da un lato questo approccio riduce il rischio tecnologico, dall'altro evidenzia una potenziale debolezza: gli investimenti in settori cruciali e in rapida crescita come il software e la digitalizzazione dei veicoli sono ancora marginali. Le uniche imprese a stimare una crescita futura sono quelle che investono specificamente in componenti per la mobilità elettrica o nel software.
Di fronte a questo scenario, Motus-E avanza una serie di proposte regolatorie per accelerare la transizione e sostenere l'industria nazionale. Tra le misure chiave vi è l'istituzione di un sistema di noleggio a lungo termine sociale per favorire l'accesso alla mobilità elettrica delle fasce di popolazione a basso reddito. Viene inoltre proposta una riforma fiscale per le flotte aziendali, incrementando la deducibilità per i veicoli a zero emissioni, una leva considerata cruciale per sostenere il mercato.
Altre proposte fondamentali includono l'estensione degli aiuti per le imprese energivore anche alle aziende di Trasporto Pubblico Locale e di logistica per abbattere i costi operativi , la creazione di un fondo pluriennale per la decarbonizzazione dell'autotrasporto e una revisione complessiva delle tariffe elettriche per la ricarica pubblica, al fine di ridurre i costi per l'utente finale.
Una sfida da vincere
Il messaggio del Libro Bianco 2025 è inequivocabile: l'elettrificazione non è un'opzione, ma una colossale rivoluzione tecnologica che sta già ridefinendo i mercati globali. L'Italia, pur vantando competenze lungo tutta la filiera, dalla componentistica al riciclo, rischia di rimanere spettatrice di un cambiamento che non attende.

Per cogliere le straordinarie opportunità industriali offerte dalla transizione, è necessario un impegno congiunto di industria, istituzioni e cittadini. Serve una visione di lungo periodo, supportata da un quadro normativo chiaro e da investimenti mirati, che trasformi le sfide attuali nella base per un futuro più sostenibile e competitivo per l'intero sistema Paese.