Tesla, che si definisce come il costruttore più sostenibile e green al mondo, ha di recente ricevuto una multa da parte dell’Epa (Agenzia statunitense per la protezione dell'ambiente) a causa di una violazione del Clean Air Act, ossia la normativa statunitense per la protezione dell’ambiente. L’azienda di Elon Musk, Tesla, ha pertanto ricevuto una sanzione di poco meno di 250mila euro per aver superato il livello di inquinamento nel reparto di verniciatura della fabbrica di Fremont, in California.
Si tratta, a conti fatti, di una multa simbolica che però crea un danno di immagine non indifferente. Più in dettaglio, Tesla ha violato le disposizioni del regolamento National Emission Standards for Hazardous Air Pollutants for Surface Coating of Automobiles tra l’ottobre del 2016 e il settembre del 2019. L’Epa accusa Tesla di non essere riuscita a “sviluppare e/o implementare un programma di pianificazione delle attività lavorative in grado di ridurre al minimo le emissioni di inquinanti atmosferici pericolosi, prodotti dallo stoccaggio e dalla miscelazione di liquidi usati nelle operazioni di verniciatura dei veicoli” e di non aver compilato gli appositi registri riportando i dati relativi alle emissioni.
Nella nota, riportata direttamente sul sito ufficiale Epa, Tesla avrebbe utilizzato oltre 180 sostanze chimiche note o sospettate di causare cancro o altri gravi effetti sulla salute; il costruttore californiano, durante le fasi di costruzione delle proprie auto, avrebbe usato materiali contenenti formaldeide, etilbenzene, naftalene e xilene. Tesla, si legge, che ha già corretto le violazioni rilevate negli accordi e ora è a tutti gli effetti un’azienda conforme al Clean Air Act.