Noi italiani ci crediamo tutti piloti ma la verità è che guidiamo malissimo

La ricerca svelta come noi italiani tendiamo a sovrastimare le nostre capacità di guida, e vediamo solo gli errori degli altri.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

È una sensazione che conosciamo tutti: gli altri automobilisti sono drammaticamente, irrimediabilmente, testardamente incompetenti. Possibile che sono solo io quello che sa guidare? 

Chiaramente non è possibile ma è così che siamo fatti. Secondo una recente ricerca pubblicata da ANAS, infatti, “il giudizio sui propri comportamenti al volante, in una scala da 1 a 10, raggiunge un gradimento medio prossimo al 9”, un voto che sarebbe da riservare solo a chi rispetta sempre le regole e allo stesso tempo ha abilità da pilota - ma di persone così per strada non ce sono molte, naturalmente. 

La ricerca si chiama è basata su 4.000 interviste e circa 5.000 osservazioni sul campo, e i risultati sono stati presentati ieri in presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Quest’ultimo, tra le altre cose, ha commentato i dati affermando che l’esame della patente dovrebbe avere meno teoria e più pratica. 

Aldo Isi, AD di Anas, sottolinea come la distrazione sia ancora il più grande problema da affrontare, ma conferma anche l’impegno di Anas nel migliorare la sicurezza della rete stradale. 

Uno dei dati più notevoli ci dice che tante persone usano l’auto come studio di registrazione video. Il 3% degli intervistati ha ammesso di aver girato un video con il cellulare mentre era alla guida. Un altro 7% ha detto di essere stato accanto a un guidatore che filmava, portando al 10% il totale delle persone che filmano alla guida

Ma c’è anche la questione della disciplina, della semplice aderenza alle regole stradali: oltre il 64% degli italiani non usa le frecce al momento di sorpassare e rientrare o in altre occasioni dove, forse, lo riteniamo superfluo. Il dato dell'indicatore di direzione riguarda chi guida una berlina, a fronte di una media di circa il 50%. 

Non si rispetta la distanza minima di sicurezza (38,5% dei casi osservati), non si usa la cintura di sicurezza (soprattutto i sedili posteriori), non si usano i seggiolini per i bambini. Nel 13% dei casi osservati, non si rispetta il limite di velocità. 

“Avrei detto peggio”

Tutti noi abbiamo pensato la stessa cosa, e cioè che ciò che vediamo con i nostri occhi ogni giorno è molto peggio di così. Nessuno mette le frecce e nessuno rispetta la distanza di sicurezza. 

E infatti agli altri assegniamo un voto di 5,4/10. Eppure tutti ci riteniamo abilità guidatori, piloti persino, bravi abbastanza da meritare un bel 9/10. In altre parole, sono bravo solo io

Sempre in tema di come percepiamo gli altri, secondo gli intervistati i limiti vengono rispettati solo dal 40,3% degli altri guidatori, mentre solo il 39,6% rispetta gli obblighi sull’uso del cellulare.

“La percezione degli automobilisti italiani è quindi che gran parte degli altri guidatori vadano troppo veloce e utilizzino il cellulare mentre sono al volante”, commenta ancora Isi

Infine, agli intervistati è stato domandato quanto ritenessero utile l’obbligatorietà di dispositivi di sicurezza a bordo, in particolare i sistemi safe-drive in grado di oscurare lo schermo del cellulare mentre si guida e disattivare chat, foto e video; i limitatori di velocità; e l’alcol lock. In media più dell’80% li ritiene utili e più della metà molto utili. I più favorevoli sono decisamente i patentati adulti (over 55) che si sono espressi con un voto che oscilla tra i 7.4 e i 7.6 (su un scala da 1 a 10).

Immagine di copertina: akz