Non avete capito come funziona il posizionamento degli autovelox

Siete sicuri di conoscere bene il Codice della Strada? Attenzione agli autovelox, potrebbero funzionare diversamente da quello che pensate.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Quante volte su strade extraurbane o in autostrada abbiam pensato all'obbligo di segnalazione dell'autovelox e alla relativa distanza? Sicuramente tante, ma i nostri pensieri a riguardo potrebbero essere fondamentalmente sbagliati o frutto di un enorme fraintendimento.

La sentenza della Corte di cassazione non stabilisce che debba esservi almeno un chilometro di distanza tra il segnale di preavviso e l'autovelox. In realtà, la distanza menzionata nella sentenza si riferisce alla separazione tra l'apparecchiatura di controllo elettronico della velocità e il segnale che indica il limite di velocità. Questa distanza è prevista dalle norme attuative sui controlli della velocità.

Va inoltre precisato che il Codice della Strada e i decreti ministeriali non specificano una distanza precisa tra il segnale di preavviso e la postazione dell'autovelox. La norma di riferimento menziona semplicemente una distanza minima "adeguata" che deve garantire il tempestivo avvistamento del segnale in relazione alla velocità predominante sulla strada. Questa formulazione è piuttosto generica.

Nel 2009, l'allora Ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha emesso una direttiva che specificava le distanze di 80, 150 e 250 metri tra il segnale di preavviso e la postazione dell'autovelox, a seconda del tipo di strada. Queste distanze sono state confermate nel 2017 con una nuova direttiva nota come circolare Minniti, dal nome dell'allora ministro dell'Interno Marco Minniti, che ha sostituito la circolare Maroni.

Da oltre tredici anni, precisamente dalla riforma del Codice della strada del 2010, si è in attesa dell'emanazione del cosiddetto "decreto autovelox" da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Purtroppo, questo decreto non è mai stato pubblicato a causa dell'opposizione dei comuni durante la conferenza unificata. Questo decreto avrebbe dovuto stabilire in modo definitivo e chiaro le regole per i controlli elettronici della velocità, mettendole al riparo da interpretazioni discordanti.