Ponte sullo Stretto di Messina: il Governo accelera, si farà?

Il Ministro Giovannini annuncia l'istituzione di un gruppo di lavoro per finalizzare il progetto del Ponte sullo Stretto: diverse le perplessità a riguardo come quelle espresse da M5S.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

A distanza di anni dall'ultima proposta di Silvio Berlusconi, torna in auge l’idea del Ponte sullo Stretto, come annunciato da Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture, che durante un’audizione delle Commissioni Ambiente e Trasporti ha annunciato l’avvio di un gruppo di per arrivare ad una scelta condivisa.

Il Ministro ha già dichiarato di aver contattato i presidenti della Regione Calabria e Sicilia con l’idea di istituire un gruppo di lavoro entro l’autunno del 2021, fino al completamento del progetto entro il 2025. Il Ponte sullo Stretto è un progetto che ufficialmente non è mai partito, tanto da diventare una sorta di meme della politica italiana; indimenticabile infatti l’Ingegner Cane, interpretato da Fabio De Luigi in Mai dire Gol che ne ipotizzava la costruzione in stile ponte levatoio.

Le parole di Giovannini, tuttavia, hanno raccolto una serie di dissensi come, ad esempio, quella espressa dai parlamentari del Movimento 5 Stelle che, con Paolo Ficara, hanno precisato che l’idea di progettare il Ponte sullo Stretto non è una soluzione basata su dati aggiornati. Inoltre, prosegue Ficara, appare strano che il Governo prosegua con l’idea di costruire un ponte a più campate quando l’idea di un tunnel sottomarino era stata scartata a causa della scarsa disponibilità di studi geologici. Prima di ipotizzare la creazione di un ponte, sempre secondo il Ministro, sarebbe auspicabile provvedere alla realizzazione di infrastruttura capace di consentire il raggiungimento della Calabria in tempi più celeri degli attuali, sia su gomma sia su rotaia.

Il progetto, se approvato, potrebbe essere assegnato a Italferr e verrebbero utilizzati 50 milioni stanziati direttamente nella Legge di Bilancio. L’opera potrebbe, inoltre, venir inclusa nelle proposte europee e ricevere ulteriori finanziamenti da Berlino. Cosa succederà ora? Giovannini ora, prima di affidare l’incarico, attenderà una risoluzione da parte delle commissioni parlamentari: la storia infinita non sembra volersi interrompere.