Renault ha bisogno di batterie ed è in trattativa con Envision

Renault è in trattativa con il gruppo cinese Envision per la fornitura di batterie: potrebbe sorgere un polo produttivo in Francia, vicino alle fabbriche Renault.

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a cura di Francesco Daghini

La rivoluzione di Renault, la cosiddetta Renaulution, sta cominciando a prendere forma: i piani della compagnia francese sono decisamente ambiziosi, e per metterli in atto servirà una fornitura di batterie decisamente importante.

Secondo quanto riportano Bloomberg e Reuters, Renault sarebbe già in contatto con alcune realtà che operano nella produzione di batterie, come la società cinese Envision, la francese Verkor, e il gruppo ACC – Automotive Cells Company nato dagli sforzi combinati di Stellantis e Total.

Envision, il gruppo cinese che pare essere stato scelto da Renault per la fornitura di batterie, ha in programma di realizzare una fabbrica dedicata alla produzione di batterie sul suolo francese, investendo la mastodontica cifra di 2,5 miliardi di euro. Alcune voci parlano addirittura di un accordo di tipo nazionale, tanto che persino il presidente francese, Emmanuel Macron, potrebbe parlarne in un discorso ufficiale. Il polo di produzione di Envision nascerà a Douai, nel nord del paese vicino al confine con il Belgio, dove la stessa Renault sta lavorando ai nuovi modelli di Megane elettrica, Renault 4 e Renault 5. Quando si entrerà a regime di produzione, l’obiettivo è quello di produrre 400.000 auto elettriche ogni anno.

Oltre alle possibili partnership di cui si è parlato in questi giorni, Renault collabora già con LG Energy Solution per la fornitura di batterie da installare sulla Zoe, la piccola elettrica arrivata sul mercato nel lontano 2012 e che nell’arco del 2020 è stata l’elettrica più venduta in Europa, con quasi 100.000 unità vendute.

Per raggiungere la vera Renaulution ci vorrà uno sforzo combinato di tutti i poli produttivi e di tutti i fornitori: oltre alla produzione a Douai, la compagnia francese sta lavorando per aggiornare anche i poli di Maubeuge e Ruitz, anch’essi in quella zona della Francia al confine con il Belgio, al fine di partire a spron battuto quanto prima con la sua rivoluzione elettrica.