Samsung vuole fare auto a guida autonoma

Due diverse aziende asiatiche hanno aperto nuove divisioni dedicate allo sviluppo di veicoli a guida autonoma. Samsung comincerà dai sistemi di infotainment, mentre il gigante cinese Baidu punta a realizzare veicoli autonomi adibiti al trasporto pubblico.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Anche Samsung sta salendo sul carro delle tecnologie automobilistiche. Come riporta Reuters, infatti, l'azienda sta mettendo in piedi un team specializzato nel settore automotive, che all'inizio si concentrerà sulle soluzioni di infotainment e a lungo termine svilupperà un nuovo e più articolato settore per il colosso sudcoreano.

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Come Google ed Apple, anche Samsung si accoda alle aziende del mondo hi-tech che entrano in quello automobilistico, dove naturalmente la questione centrale è la guida autonoma - sulla quale, va ricordato, stanno lavorando anche i marchi storici dell'automobilismo.

Per Samsung si tratta di cercare nuove fonti di profitto, per compensare almeno in parte il calo nella vendita degli smartphone. Le stime indicano infatti che i proventi di tale settore caleranno nel 2015 per il secondo anno consecutivo, e per questo diversi analisti avevano già suggerito a Samsung di puntare sull'automotive.

"Samsung Electronics e sue affiliate come il produttore di batterie Samsung SDI Co Ltd e quello di componenti elettronici Samsung Electro-Mechanics Co Ltd possono diventare forze rilevanti nel settore delle tecnologie automobilistiche grazie alla combinazione delle loro offerte in una singola piattaforma, secondo analisti e investitori", si legge sull'articolo di Reuters.

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Anche un altro gigante asiatico ha deciso di fare una mossa simile. Baidu, il grande motore di ricerca cinese, ha infatti creato un proprio prototipo di auto a guida autonoma, capace di arrivare 100 Km/h. Tra gli altri, ci sta lavorando anche Andrew Ng, un ricercatore di Stanford che ha già partecipato al progetto di Google. Anche nel caso di Baidu, riporta il Wall Street Journal, si sta mettendo in piedi una nuova divisione; il primo ambito di ricerca saranno i veicoli autonomi per il trasporto pubblico, attivi su itinerari prefissati. Un'idea non dissimile dai progetti di Uber e Google.

Al momento Baidu sta facendo i propri esperimenti con due BMW Serie 3 Gran Turismo, modificate per essere completamente autonome. I test si stanno svolgendo a nord di Pechino, e includono tratti di strade come il "Quinto Anello", equivalente a una delle nostre tangenziali (fatte le dovute proporzioni, naturalmente).  

Il prototipo di Baidu, come quello di Google, di Mercedes, di Volvo e di tutti gli altri, è naturalmente ricco di sensori e videocamere, necessari per permettere all'auto di vedere e comprendere l'ambiente circostante. E a questo complesso meccanismo potrebbero aggiungersi presto dei nuovi sensori per individuare l'asfalto bagnato.

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Un team di ricercatori misto (MIT, Toyota, New England Transportation Center) ha infatti realizzato un sistema che può capire se il fondo è bagnato "ascoltando" il rumore dei pneumatici. Il sistema può anche determinare quanta acqua è presente. Combinati con gli altri sistemi di bordo (per esempio l'EPS), questi nuovi sensori potrebbero aiutare a rendere le auto più sicure e ridurre il numero di vittime che ogni anno, purtroppo, si registrano ancora in tutto il mondo. Almeno per quegli incidenti causati proprio dal fondo bagnato.

I nuovi sensori andrebbero a integrarsi nelle auto a guida autonoma, incrementando quindi le capacità della loro intelligenza artificiale, ma potrebbero trovare posto anche nei veicoli a guida manuale, sui quali come sappiamo la parte computerizzata è sempre più determinante.