Suzuki Across plug-in (2023), cosa ci piace e cosa no | La nostra prova

Suzuki rinnova Across plug-in con piccole modifiche dedicate a migliorare sia l'esperienza di guida sia la vita a bordo.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

A poco più di un anno di distanza dalla prova di Suzuki Across, abbiamo passato una settimana a bordo della versione rinnovata, che non cambia quanto c’era già di buono ma migliora la vivibilità a bordo nonché la fruizione della parte elettrica. Invariate, naturalmente, le dimensioni: Suzuki Across misura sempre infatti 4,63 metri in lunghezza, 1,85 metri in larghezza con un passo di 2,69 metri.

Cosa ci convince

Convincente la motorizzazione, che è rimasta invariata rispetto allo scorso anno. Disponibile in un’unica versione composta da un motore da 2.5 litri da 185 cavalli, coadiuvato da due motori elettrici, uno da 182 cavalli montato sull’asse anteriore e uno da 54 cavalli sull’asse posteriore. La potenza complessiva dei motori è un corrispettivo di 306 cavalli. Il cambio è l’eCVT, non particolarmente emozionante ma che fa il suo dovere, aiutando anche a migliorare i consumi. ll risultato di questa configurazione è un’auto scattante, ben più di quello ce si possa immaginare. Certo non la possiamo considerare un’auto sportiva, poiché perde la sua presa su strada per via di un telaio e un assetto più classico, che prediligono il comfort di guida.

Ed è proprio la vivibilità a bordo a essere tra i punti che più si apprezzano, perché gli spazi sono ampi, i comandi sono quelli che servono e niente di più, ci si trova subito a proprio agio. C’è abbastanza spazio per posizionare tutti i nostri oggetti quotidiani, e anche spazio per un viaggio in famiglia. Il bagagliaio è generoso con i suoi 490 litri di partenza che possono però diventare di addirittura 1604 abbattendo i sedili posteriori, inoltre presenta una porta 220V per caricare computer o attaccare ogni tipo di accessorio.

Il cruscotto digitale è stato migliorato, ora costituito da uno schermo da 12.3 pollici con una grafica personalizzabile che, anche in questo caso, mostra l’essenziale. Il sistema multimediale è stato aggiornato con uno schermo più grande, da 10.5” e compatibile con Android Auto e Carplay in modalità wireless.

La batteria da 18.1 kWh ora può essere ricaricata fino alla massima potenza di 7 kW, quindi servono circa 3 ore con una potenza adeguata, ed è possibile percorrere poco meno di 100 km in elettrico. Considerando che con il motore termico è possibile segnare una distanza tra i 20 e i 25 km al litro, in base a come si dosa il pedale, se cercate un’auto con cui fare tanti chilometri a costi contenuti questa Across fa al caso vostro.

Non manca una dotazione completa di controlli ADAS, per gli standard attuali: cruise control adattivo, il sensore traffico posteriore, il monitoraggio dell’angolo cieco, il rilevamento stanchezza del conducente, il mantenimento attivo della corsia di marcia e la frenata automatica di emergenza con riconoscimento di pedoni e ciclisti.

Cosa non ci convince

Non c’è molto che non ci è piaciuto di Across, poiché dopo aver passato meno di un’ora a bordo si capisce perfettamente qual è lo scopo e la tipologia di guidatore pensato per questa auto: coloro che cercano un’auto comoda, che va bene in ogni occasione, e che prediligono la praticità al lusso. Non stiamo dicendo che Across sia fatta male, anzi è ben assemblata e i materiali sono di buona qualità, ma non ci sono particolari ricercati o soluzioni di design che colpiscono particolarmente.

Perché comprarla?

Suzuki offre la praticità di tutto quello che oggi fa la differenza per vivere l’auto con comodità, dalla posizione di guida, alla praticità d’uso, con spazi adeguati, abbastanza potenza per ogni occasione senza però correre, abitacolo insonorizzato e che assorbe bene i differenti tipi di manti stradali, consumi ridotti e una parte plug-in veramente usabile grazie ai quasi 100 km di autonomia. Forse il prezzo di circa 55mila euro sembra un po’ più alto del desiderabile e fa sperare in qualche lusso in più.