Tesla, il software blocca 130 km di autonomia di una Model S

Tesla e l'assistenza grossolana, una storia apparentemente senza fine: un'officina blocca 1/3 del pacco batterie e chiede 4500 $.

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a cura di Francesco Daghini

La notizia di oggi si è diffusa grazie all'utente di Twitter Jason Hughes, famoso per le sue conoscenze dei software utilizzati da Tesla; più di una volta in passato Jason è riuscito ad hackerare con successo i sistemi di Tesla, ed è proprio per questo motivo che il povero cliente protagonista di questa vicenda si è rivolto a lui.

In passato Tesla era solita vendere esemplari di Model S con pacchi batterie parzialmente bloccati tramite software: è un modo per rendere la produzione più semplice e lineare, ma per offrire diversi step di prezzo nel proprio catalogo - ci si ritrovata quindi con Model S dotate di un pacco batteria da 60 kWh bloccato però a 40 kWh. Successivamente Tesla ha offerto ai propri clienti la possibilità di sbloccare, dietro pagamento aggiuntivo, la parte della batteria rimasta "bloccata" dal software, alla cifra di 4.500 $: oggi questa pratica è caduta in disuso e Tesla la rispolvera solo quando deve eseguire la sostituzione di un pacco batterie di una dimensione che non produce più.

Tutta questa premessa serve a capire meglio la storia che ha come protagonista una Model S 60 del 2013: il terzo proprietario dell'auto, nonché cliente di Jason Hughes, ha acquistato questa Tesla dotata però di pacco batteria maggiorato (90) con installazione eseguita ufficialmente da Tesla. A distanza di anni dallo sblocco della batteria, l'auto è tornata in officina ufficiale Tesla per eseguire aggiornamenti al sistema di connettività dato che oggi l'auto è dotata soltanto di connessione 3G.

Una volta completato l'aggiornamento, l'auto è stata riconsegnata: in seguito ai lavori sull'auto, Tesla ha chiamato il proprietario per informarlo di aver individuato una discrepanza nella configurazione del veicolo, pertanto il personale di Tesla ha applicato un "fix" da remoto al sistema dell'auto. Il fix in realtà si è rivelato essere la rimozione dello sblocco della batteria, servizio già pagato in passato dal precedente proprietario, che ha di fatto bloccato 1/3 dell'autonomia dell'auto: dopo le prime proteste del proprietario, Tesla si è detta disposta a sbloccare nuovamente la batteria dietro un ulteriore pagamento di 4.500 $. Inutile dire che questa risposta ha mandato su tutte le furie il proprietario, che ha acquistato l'auto pagandola come una Model S 90, e non una Model S 60.

In seguito ai post su Twitter pubblicati da Jason sulla questione, Tesla ha contattato nuovamente il cliente offrendosi di risolvere il problema in modo gratuito: ci è voluta una campagna social per dare una svegliata alla compagnia, che non è nuova a questo tipo di errori grossolani.