Tesla, nel 2022 nuove stazioni Supercharger

Tesla ha deciso di espandere la rete dei Supercharger: diffusa una mappa aggiornata che riguarda molti Paesi tra cui anche l’Italia.

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a cura di Valentina Acri

Tesla ha deciso di espandere ulteriormente la rete dei Supercharger: arriva infatti una mappa aggiornata delle sue colonnine di ricarica che riguarda molti Paesi tra cui anche l’Italia. Non a caso, l'espansione della rete di ricarica di Elon Musk ha permesso al costruttore statunitense di ridurre al minimo i problemi di ricarica per tutti i possessori di un veicolo Tesla.

Nelle scorse ore la casa automobilistica Tesla ha aggiornato la sua mappa dei punti di ricarica includendo nuove stazioni Supercharger che saranno inaugurate nel corso del 2022. Osservando la mappa, si può notare come le novità riguardino gran parte del nostro Paese.

L'obiettivo della statunitense Tesla è aprire 14 nuove stazioni tra Palermo, Napoli, San Salvo Marina, Roma Nord, Perugia, Ancona, Bologna, Parma, Alessandria, Torino, Bardonecchia, Bergamo, Mestre e Valli di Carnia.

Nonostante i piani stabiliti dalla società di Elon Musk facciano riferimento al 2022 non si può escludere che ci siano dei ritardi legati ai nodi burocratici. Tuttavia, se facciamo riferimento alle stazioni di ricarica installate in tutto il mondo nel 2020, pari a 2.564 unità, il totale complessivo si attesta a 23.277 colonnine. Secondo i numeri aggiornati a fine 2021, Tesla è arrivata a 3.476 stazioni e 31.498 Supercharger segnando dunque una crescita pari al 35%.

Oltre ad una ulteriore espansione della sua rete di ricarica, Tesla punta anche all'ottimizzazione delle tecnologie messe in campo. Con l’arrivo dei nuovi Tesla Supercharger V3 la società ha fatto passi avanti sui tempi di ricarica, grazie alla potenza erogata di 250 kW. A breve però tale soglia dovrebbe essere ulteriormente superata con l'obiettivo di velocizzare ancor di più la ricarica, soprattutto sulle nuove Tesla Model 3 e Model Y, che dispongono di sistemi di ricarica più avanzati. Si arriverà dunque a 324 kW entro la fine dell’anno, almeno su alcune colonnine degli Stati Uniti.