Tesla, nuove accuse di razzismo nella fabbrica di Fremont

Non è la prima volta che si parla di razzismo nella fabbrica di Tesla a Fremont, in California: stavolta le autorità stanno indagando.

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a cura di Francesco Daghini

La notizia, purtroppo, non ci è nuova, ma stavolta sembra che le autorità si siano interessate molto alla questione: la fabbrica di Tesla che fino a pochi mesi fa era anche il quartier generale della compagnia, situata a Fremont, in California, è stata accusata di razzismo diffuso nei confronti dei dipendenti afroamericani, che in innumerevoli occasioni hanno riportato episodi disdicevoli commessi dai dirigenti e dagli altri lavoratori dell’azienda.

L’agenzia regolatoria della California che si occupa delle discriminazioni sul luogo di lavoro ha rilasciato una dichiarazione ufficiale tramite il suo direttore, Kevin Kish, in cui si legge:

“Dopo aver ricevuto centinaia di lamentele dai lavoratori, abbiamo trovato prove che l’impianto Tesla a Fremont è un posto di lavoro dove la segregazione razziale nei confronti degli afroamericani è ancora presente, con insulti e discriminazioni negli incarichi di lavoro, nella disciplina, nel salario e nelle possibilità di promozione, creando così un ambiente di lavoro ostile.”

Secondo quanto afferma il Department of Fair Employment and Housing della California, i lavoratori neri assunti nella fabbrica di Fremont sentirebbero abitualmente capireparto e manager esprimersi con epiteti razziali, oltre ad aver riportato diversi episodi di graffiti razzisti scritti sui muri della fabbrica; un dipendente sostiene di sentire tra i 50 e i 100 insulti razzisti al giorno, mentre altri affermano di ricevere sempre i compiti più fisicamente impegnativi, dovendo subire una disciplina più severa e venendo sistematicamente superati nelle gerarchie di chi guadagna una promozione.

Tesla, dal canto suo, ha replicato affermando di essere l’unica realtà automobilistica a produrre ancora in California, sottolineando come impieghi ben 30.000 persone nella sua fabbrica, di cui il 10% sarebbe di origine afroamericana e il 4% di questi ricoprirebbe un ruolo di leadership; nonostante ciò, nel 2021 Tesla ha dovuto riconoscere un risarcimento di 137 milioni di dollari a un suo ex dipendente che li accusava di aver creato un ambiente di lavoro ostile proprio della fabbrica di Fremont.