Tesla, nuovi aggiornamenti sul richiamo di 30.000 auto in Cina

Il governo cinese chiede a Tesla di richiamare 30.000 auto dal mercato cinese a causa di un difetto alle sospensioni, ma Tesla non riconosce nessun difetto e sostiene si tratti di utilizzo scorretto.

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a cura di Francesco Daghini

Qualche giorno fa vi abbiamo parlato di un maxi-richiamo scattato per 30.000 Tesla Model S e Model X sul mercato cinese, ma la realtà dei fatti sembra essere un po’ diversa. I rapporti tra Elon Musk e la Cina sono sempre stati buoni, a sufficienza da permettere a Tesla di essere riconosciuta come produttore a pieno titolo, nonostante tutte le Tesla presenti sul mercato cinese siano state prodotte negli Stati Uniti. Tutto ciò cambierà a breve, grazie alla realizzazione di nuovo polo produttivo sul territorio cinese, ma ciò non ha impedito al governo cinese di richiamare Tesla per un problema alle sospensioni delle sue auto.

La questione è un po’ spinosa: come vi abbiamo anticipato la settimana scorsa, le 30.000 Model S e Model X coinvolte sono state vendute sul mercato cinese tra il 2013 e il 2017, ma a quanto ne sappiamo questi modelli sono identici a quelli venduti nel resto del mondo. Nel 2016 vi fu una indagine a tal proposito da parte della NHTSA, l’ente americano che analizza le auto dal punto di vista della sicurezza, che non portò a nessun risultato concreto.

Per cui su quali basi le autorità cinesi avrebbero chiesto il richiamo di tutte queste auto? Secondo quanto afferma Tesla, la colpa sarebbe da imputare a uno scorretto utilizzo dei veicoli, che porterebbe a un aumento dei guasti al comparto delle sospensioni: si rimane comunque entro livelli accettabili, con la media mondiale di guasti allo 0.05% e la media cinese allo 0.1%.

Ad oggi, Tesla non sembra disposta ad accettare la richiesta delle autorità cinesi, e si rifiuta di attivare una campagna di richiamo. Secondo Elizabeth Mykytiuk, capo del dipartimento Affari Regolatori, non ci sarebbero prove del difetto che denuncia il governo cinese, e anzi i danni sarebbero da imputare ad automobilisti poco attenti che usano i veicoli Tesla su strade dissestate, provocando la rottura o la prematura usura dei braccetti.

Restiamo in attesa di capire come si evolverà la questione; inutile sottolineare come la Cina sia un mercato importantissimo per Tesla, per cui sarà nell’interesse della compagnia venire incontro alle richieste del governo cinese.