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a cura di Valentina Acri

L’apertura delle stazioni Supercharger anche alle auto elettriche delle altre case automobilistiche fa parte di un progetto pilota a cui la statunitense Tesla sta lavorando ormai da diversi anni. Il primo progetto è stato, infatti, avviato lo scorso novembre, in Olanda, per poi essere esteso a Paesi come Francia e Norvegia.

La decisione di aprire i Supercharer a qualsiasi vettura è una strategia che sta pian piano interessando diversi luoghi, consentendo ai possessori di un veicolo elettrico di accedere anche alla rete di ricarica Tesla in modo pratico e semplice. Tuttavia, l’apertura dei Supercharger consente alla società di incrementare i ricavi.

Dopo gli ultimi Paesi interessati (Danimarca, Finlandia, Germania, Lussemburgo e Svizzera) la statunitense Tesla ha deciso di dare il libero accesso ai suoi Supercharger anche ai cittadini dell’Islanda.

Nonostante tale iniziativa faciliterà la ricarica dei nuovi veicoli elettrici, la casa automobilistica di Elon Musk ha deciso di adottare una strategia di apertura progressiva, rendendo dunque accessibili solamente determinati punti di ricarica presenti sul territorio. Secondo quanto diffuso, infatti, Tesla vuole rendere l’accesso libero dei suoi supercharger anche a vetture di altri marchi automobilistici ma, al tempo stesso, mira a testare l’effettiva efficienza di tale strategia. Non a caso, il libero accesso ai punti di ricarica Tesla potrebbe portare ad una congestione della rete ed un conseguente malcontento tra i clienti del marchio; motivo per cui Musk ha deciso di dare il via al progetto solamente in alcuni dei suoi Supercharger presenti in Islanda.

Non dimentichiamo che, come parte del progetto pilota, per poter ricaricare la vettura di un marchio automobilistico differente all'interno delle stazioni Supercharger  è necessario utilizzare l'apposita app Tesla. Per quanto riguarda il costo al kWh dell’energia elettrica prelevata dai punti di ricarica dell’azienda statunitense dipende dal Paese in cui è situato il Supercharger.

Anche se non abbiamo notizie ufficiali in merito, non si esclude che il progetto possa, nei prossimi mesi, essere esteso anche in Italia.