Tesla taglia l'autonomia con un update (di nuovo), denunciata

Tesla sta nuovamente affrontando una class action per aver limitato la capacità della batteria dei suoi veicoli attraverso un aggiornamento del software.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Tesla è stata denunciata da un gruppo di clienti, perché avrebbe ridotto l’autonomia di alcuni modelli con un aggiornamento software. La riduzione arriverebbe fino al 20%. La società era già stata oggetto di una denuncia quasi identica nel 2019, e il giudice l’aveva condannata a risarcire i clienti insoddisfatti.

In questo caso, alcuni proprietari di Tesla Model S e Model X riferiscono di aver visto la loro autonomia ridursi fino al 20% in seguito a un recente aggiornamento del software. Forse ricordando il precedente, hanno deciso di passare subito alle vie legali.

Nel testo della denuncia si legge che:

“Quando i proprietari di auto acquistano i loro veicoli, si aspettano ragionevolmente che eventi imprevisti - come il tempo, gli incidenti o le gomme sgonfie - possano influenzare le prestazioni dei loro veicoli e portare a costose riparazioni. Ma nessun consumatore ragionevole si aspetterebbe che la stessa casa automobilistica, attraverso un sistema automatizzato, interferisca deliberatamente e in modo significativo con le prestazioni dell'auto attraverso aggiornamenti software che riducono la capacità operativa dei veicoli”.

Nelle note di rilascio del software non si accenna a una riduzione della capacità della batteria, né ad altri tagli alle prestazioni.

Tesla non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sul tema, ma avrebbe risposto alle mail di alcuni clienti suggerendo di sostituire la batteria, un’operazione che può costare fino a 15.000 dollari.

È possibile che Tesla abbia agito in questo modo per prevenire danni al veicolo o alla batteria, già usurata, ma non ha dato spiegazioni specifiche. Samsung ed Apple hanno fatto anch’essi qualcosa di simile con gli smartphone, e anche loro hanno ricevuto critiche e denunce.