La notizia di oggi è abbastanza sorprendente: Volkswagen ha annunciato di aver bloccato, almeno temporaneamente, le prenotazioni di auto plug-in hybrid. L’avviso diffuso a tutti i concessionari è molto chiaro, e le motivazioni lo sono altrettanto: bloccare tutte le prenotazioni di auto in configurazione plug-in hybrid a causa del numero sempre crescente di ordini che il colosso tedesco sta raccogliendo, per evitare che la lista di attesa si allunghi in modo spaventoso come si vede già per altre case produttrici – e anche per la stessa Volkswagen, che per una Golf di questi tempi è capace di far aspettare anche 12 mesi.
La decisione presa dalla casa madre di Wolfsbrug è di quelle dolceamare, perché è una scelta obbligata anche a causa della crisi dei semiconduttori: la fornitura dei chip necessari a produrre auto elettrificate non è costante ed è sempre più imprevedibile di questi tempi, ed è questo uno dei principali motivi che ha spinto Volkswagen a contattare tutti i suoi rivenditori per bloccare le prenotazioni. Ad oggi, Volkswagen non si dice nemmeno sicura di essere in grado di consegnare entro fine anno tutti i veicoli già ordinati nel 2022.
Volkswagen non è sola, e anche all’interno del suo stesso gruppo c’è chi ha preso la stessa decisione: è il caso di Audi, che la scorsa settimana ha annunciato di aver esaurito la produzione pianificata per tutto il 2022, e si vede pertanto costretta a bloccare i nuovi ordini in entrata.
Tra i governi mondiali che spingono verso un’elettrificazione per la quale non siamo ancora tecnicamente pronti, la crisi dei semiconduttori che rende praticamente impossibile realizzare auto con tutti i gingilli tecnologici a cui siamo stati abituati, e ora anche il conflitto bellico in territorio ucraino, produrre auto negli anni ’20 del 21° secolo sta diventando una sfida davvero ardua.