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a cura di Giancarlo Calzetta

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Acronis è uno di quei nomi storici dell’informatica: fa backup per i sistemi “personal” da così tanto tempo che è diventata una delle icone del settore. Nel mio immaginario personale, però, è qualcosa in più. È lo spirito cinese dei primi anni 2000 portato nel mondo della protezione dei dati. Quando dico che mi ricordano lo spirito cinese, non mi riferisco in alcun modo all’economicità. Anche perché, in realtà, non sono certo la soluzione meno costosa del mercato.

Quello a cui mi riferisco è un tema che sta alla base del design dei prodotti: vi ricordate quando sulle bancarelle dei cinesi si trovavano quegli oggetti più o meno utili ma che avevano sempre lucine e suoni in sottofondo? Perché mettere delle lucine attorno a un paio di forbici? Perché far suonare una cornice fotografica? Perché aggiungere un apribottiglie in fondo a una penna? La loro risposta era “perché c’è spazio e si dà un po’ di felicità al cliente”. Lo stesso accade in Acronis, ma con un po’ di sale in zucca in più.

 

Nuove funzioni chiave, ma anche tanti miglioramenti

Sul sito Internet di Acronis si parla di oltre 100 nuove funzioni. Se così fosse, si sarebbe andati ben oltre lo spirito cinese di cui sopra. La verità è che ci sono alcune nuove funzioni, direi tre di grande rilievo, e una miriade di miglioramenti, alcune molto interessanti, come vedremo in seguito, e altre poco più che cosmetiche come il nuovo sistema di registrazione.

Partiamo con la funzione più interessante: l’autoreplicazione del database. La prima regola del bravo gestore di backup è che se ne fai uno solo, te ne pentirai. Però è già abbastanza noioso impostare un backup, pianificarne due da zero o farne uno “a mano” è davvero seccante. In questa versione di True Image 2020 si possono impostare due destinazioni diverse per il backup, in modo che vengano aggiornate simultaneamente e senza interventi manuali.

Ovviamente, il suo utilizzo più immediato è quello di sfruttare un backup in cloud in quanto se si usano due dischi connessi allo stesso pc… beh… diciamo che non è una buona idea. Se invece si usa un disco che si connette al pc solo quando viene effettuato il backup… tanto vale clonare il file .TIP a mano. Ciononostante, questa possibilità ci piace molto, sia perché usiamo il cloud, sia perché ricorda alla gente che una sola copia non è abbastanza.

Inoltre, ci è piaciuto come è stato realizzato dal punto di vista tecnico. Il primo backup viene creato in locale e poi caricato in cloud. I successivi aggiornamenti, invece, vengono inviati simultaneamente e indipendentemente (da quanto abbiamo visto) sia al cloud sia al backup locale e questo vuol dire una gestione sensata di banda e risorse.

Ovviamente non manca una vastissima gamma di opzioni che ci permette di copiare partizioni, solo file, interi dischi e la sempre utilissima (per chi è pigro) “clonazione del disco senza dover riavviare”. Le modalità di backup sono le classiche incrementali e differenziali, con un’ampia possibilità di personalizzare le tempistiche.

Ci sono anche alcune chicche come l’impedire che parta un backup su cloud mentre si è sotto connessione a pagamento o se si usa una wi-fi non sicura. Ricordate, però, di attivarle perché sono disattivate di default.

L’altra funzione di rilievo potrebbe sembrare dozzinale, ma non lo è: le notifiche. Adesso True Image sfrutta il sistema di notifche standard di Windows per avvisarci che, per esempio, un backup è fallito per un problema alla connessione o al disco di riferimento. Lo stesso può accadere tramite notifica email. Un giorno, forse, troveremo il modo di farci mandare un Whatsapp.

Adesso veniamo alla terza innovazione, che ci ricollega al tema iniziale del “dare felicità al cliente”: l’anti-ransomware. Questa utilissima funzione, di solito si trova nelle suite di sicurezza, non in quelle di backup, ma Acronis ha deciso di fornirla da qualche anno a questa parte come ulteriore linea di difesa contro quella che è una vera e propria piaga per gli utenti di tutto il mondo.

Purtroppo, fino all’anno scorso il processo che andava a caccia di malware poteva esser terminato senza grandi sforzi e questo lo rendeva potenzialmente inutile contro le versioni più sofisticate di ransomware che cercano gli anti-malware per terminarli prima di compiere il loro sporco lavoro.

Dalla versione 2020, la componente  di True Image è resistente alla chiusura forzata, facendo compiere alla sua efficacia un netto balzo in avanti: lo abbiamo provato contro Ryuk, Dharma e GlobalImposter ed è riuscito a bloccarne le operazioni in tempo utile.

Performance migliori e funzioni sempreverdi

Un’altra caratteristica degna di nota di questa versione di True image è la sua efficienza. Rispetto alla versione 2019, risulta dal 10 al 25% più rapido nel creare i backup di dischi fissi ragionevolmente pieni.

Nei nostri laboratori, la versione 2020ha impiegato due ore e un quarto (133 minuti) per fare il backup completo di un disco che contiene circa 500GB di dati, con una compressione che si aggira sul 20%. Le performance variano molto a seconda del contenuto del disco e delle connessioni, ma il miglioramento si vede.

Molto utili sono anche le funzioni che permette di navigare le cartelle del backup come se fossero disponibili sul disco e quella che mantiene sincronizzati dei file sui computer connessi alla stessa rete.

 

Ci piace? Sì, ma…

Onestamente, io sono un fan delle applicazioni che mi semplificano la vita e True Image lo fa. È vero che ci sono una miriade di piccoli programmi che fanno più o meno le stesse cose, ma questo ha un sacco di opzioni, ragionevolmente ben congegnate che non mi costringono a diventare un esperto di 15 diverse applicazioni.

Quello che mi lascia un po’ perplesso è il costo. 50 euro per la versione base sarebbero ragionevoli se includessero un sistema di backup online “aperto”. Invece, così si deve rinunciare a un pezzo importante. Il costo della versione ad abbonamento “annuale” sarebbe ragionevole se non fosse uguale a quello della versione standalone, ma ripetuto, e 250gb di spazio in cloud per i backup non sono poi così tanti… pagare 100 euro per un tera di spazio mi sembra invece decisamente troppo.

Infine, mi piacerebbe poter decidere quale dei tanti software “accessori” installare e quali no. Acronis resta sempre attivo in background, ovviamente, e vorrei avere più controllo su cosa usare e cosa buttar via, soprattutto negli "strumenti vari".