Cosa pensano i manager del Cloud ibrido

Le basi delle soluzioni Cloud ibride vanno comprese meglio ma i top manager sono motivati a superare le barriere relative alla loro implementazione

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a cura di Giuseppe Saccardi

  • Le società investono più velocemente in soluzioni cloud ibride che in soluzioni cloud di tipo pubblico o privato. Per il 65% in Italia una strategia cloud ibrida sarà al centro dei loro programmi nel corso del 2015;
  • Poche società comprendono appieno il potenziale delle soluzioni cloud ibride: solo il 10% in Italia è in grado di identificare i benefici che esse sono in grado di apportare. Tali vantaggi comprendono, ad esempio, la capacità di integrare cloud di tipo pubblico e privato, identificando la tipologia più corretta in base al tipo di esigenza da affrontare, suddividendo così la mole di lavoro su più cloud pubblici e dimensionando le attività in base alle esigenze;
  • Le diverse società a livello globale sono risultate concordi nel considerare il cloud ibrido un elemento capace di consentire alle loro organizzazioni di concentrarsi su questioni centrali ai fini della crescita dell’impresa (74%). E questo tipo di considerazione risulta ancora più forte in Italia dove si trova concorde ben l’84% del campione intervistato;
  • Poche sono le società che sviluppano applicazioni in grado di sfruttare tutte le funzionalità tipiche degli applicativi sviluppati per il cloud. Il 71% delle società a livello globale, e il 90% in Italia, utilizza semplicemente l’infrastruttura cloud per eseguire gli applicativi già esistenti, senza rendersi conto della velocità, della portata e dell’efficienza che potrebbero offrire le soluzioni cloud;
  • Il 53% (il 38% in Italia) delle società identifica le questioni legate alla sicurezza e alla privacy – reali o percepite – come particolarmente critiche ai fini dell’implementazione di soluzioni cloud ibride, ma il 60% (percentuale che sale al 78% per Italia) di esse ammette che oggi queste soluzioni sono più sicure rispetto a tre anni fa. Questi elementi dimostrano chiaramente come in Italia, rispetto al resto del mondo, c’è maggiore fiducia nei livelli di sicurezza delle soluzioni di cloud ibrido.
  • Nonostante i timori, i manager ripongono comunque la loro fiducia nella capacità delle soluzioni cloud ibride di aiutare le loro aziende a distinguersi dalla concorrenza. Società di ogni dimensione e area geografica prevedono che entro tre anni in media la metà dei rispettivi applicativi e servizi sarà implementata in ambiente cloud ibrido. E questo dato trova d’accordo anche i manager italiani, con una media tra i 3 e i 4 anni.

Sergio Visci

"Il cloud ibrido offre alle aziende la velocità e la flessibilità necessarie al processo di digitalizzazione e consentono loro di concentrarsi sulle attività finalizzate a crescere e a superare la concorrenza. Le funzioni IT possono perdere i rispettivi compiti di controllo e di gestione dei budget, ma le soluzioni cloud ibride danno loro l’opportunità di operare in sintonia con le priorità dei vertici aziendali, e di offrire valore strategico all’impresa in modo sicuro e ben disciplinato", ha sottolineato Sergio Visci, Senior Director Infrastructure Services and Cloud.

Non ultimo, grazie ai miglioramenti in termini di sicurezza e di privacy realizzati nell’ultimo triennio, Avanade ritiene che le soluzioni cloud ibride siano ormai giunte ad una fase concreta e che possano rappresentare un vantaggio competitivo tale da consentire alle organizzazioni di concentrarsi sulle questioni centrali ai fini della crescita dell’impresa.

Avanade sostiene anche che l’impiego del cloud ibrido darà alle funzioni IT gli strumenti, le capacità e il controllo di cui avranno bisogno per mantenere il loro ruolo in azienda anche in futuro.