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I mondi virtuali di Lieu City rivoluzionano l’accesso alla cultura

Deodato Salafia ci racconta il progetto Lieu.City, ovvero come il metaverso possa rendere accessibile a tutti l'arte in ogni sua forma.

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a cura di Andrea Maiellano

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Pubblicato il 07/03/2025 alle 15:30

L'innovazione tecnologica sta aprendo frontiere inedite nel mondo della cultura e dell'arte, con la creazione di ambienti digitali immersivi capaci di trasformare radicalmente il modo in cui fruiamo del patrimonio storico e artistico. Un nuovo approccio sta emergendo, focalizzato sulla generazione automatica di mondi virtuali che offrono esperienze coinvolgenti e accessibili a un pubblico vasto. Deodato Salafia è tra i protagonisti di questa trasformazione, guidando una startup dedicata proprio alla creazione di questi ambienti digitali, chiamata Lieu.City.

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Il fulcro di questa trasformazione risiede in una piattaforma concepita da Deodato Salafia (già noto per altri progetti che vedono contaminazioni fra arte classica e mondo digitale) e il suo team, per essere intuitiva e alla portata di chiunque, indipendentemente dalle proprie competenze tecniche.

L'obiettivo primario è semplificare il processo di creazione di realtà virtuali, rendendolo paragonabile all'utilizzo di strumenti web diffusi. Immaginate la possibilità per un curatore museale o un gallerista di caricare con facilità le opere d'arte, descrivere gli spazi espositivi desiderati o importare modelli tridimensionali esistenti, per poi vedere il sistema sviluppato dalla startup di Diodato Salafia trasformare questi elementi in un ambiente virtuale complesso e navigabile. Questa democratizzazione della creazione di spazi virtuali abbatte le barriere tecniche e i costi spesso proibitivi associati allo sviluppo di tali esperienze.

La tecnologia sottostante, ideata e implementata dalla startup di Diodato Salafia, si basa su un sistema avanzato che, a partire da un database di contenuti, è in grado di generare in modo rapido ed efficiente un mondo virtuale dettagliato. Questo processo automatizzato consente di superare le lunghe e costose fasi di sviluppo tradizionali, aprendo nuove opportunità per la digitalizzazione su larga scala del patrimonio culturale . La fruizione di questi mondi virtuali avviene via internet, offrendo un accesso remoto e immersivo a un numero illimitato di utenti contemporaneamente.

L'applicazione di questa tecnologia, come illustrato da Deodato Salafia, si estende a diversi ambiti. Inizialmente pensata per musei, gallerie d'arte e fiere, con la possibilità di allestire stand virtuali e pareti espositive, l'orizzonte si è rapidamente ampliato. L'interesse si è manifestato anche da parte di realtà che gestiscono grandi archivi di contenuti e desiderano offrire modalità di fruizione innovative e coinvolgenti. Si pensi, ad esempio, alla possibilità di esplorare virtualmente siti archeologici non più accessibili o di navigare attraverso ricostruzioni storiche dettagliate, il tutto comodamente da remoto. Persino la creazione di cimiteri virtuali è stata menzionata come potenziale applicazione.

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Un aspetto cruciale del successo di questa piattaforma, sottolineato da Diodato Salafia, risiede nella sua semplicità d'uso. L'approccio adottato si distacca dalla complessità di numerosi strumenti di creazione di realtà virtuale esistenti, privilegiando un'interfaccia intuitiva e un flusso di lavoro lineare. Questa filosofia progettuale trae ispirazione anche da esperienze passate nello sviluppo di tecnologie, come l'esperienza di un collaboratore di Diodato Salafia esperto in vecchi videogiochi, dove la semplificazione era una necessità imposta dai limiti tecnici. L'obiettivo è chiaro: rendere la creazione di esperienze immersive accessibile a chiunque, senza richiedere competenze specialistiche o investimenti economici significativi. Secondo Diodato Salafia, non si sta inventando nulla di completamente nuovo, ma si è trovato un modo semplice e automatico per realizzare esperienze virtuali.

La risposta del mercato a questa innovazione, come testimoniato da Deodato Salafia, sembra essere estremamente positiva. L'interesse riscontrato evidenzia una sentita esigenza nel settore della cultura e dell'arte di superare le limitazioni fisiche e geografiche nella fruizione del patrimonio. In paesi come l'Italia, ricchi di archivi artistici spesso non pienamente accessibili, questa tecnologia offre una soluzione concreta per la valorizzazione e la diffusione della cultura. Inoltre, si aprono nuove prospettive per la conservazione e il restauro virtuale di opere d'arte, permettendo di studiare e preservare digitalmente manufatti altrimenti a rischio.

Il supporto di Area Science Park ha giocato un ruolo importante nello sviluppo della startup. L’ente di ricerca, che si occupa di innovazione tecnologica in Italia, ha incluso Lieu.City nel programma di sostegno alle startup, facilitandone la partecipazione a eventi internazionali.

In conclusione, la generazione automatica di mondi virtuali, promossa dalla startup di Diodato Salafia, rappresenta un passo significativo verso il futuro della fruizione culturale e artistica. La semplicità di utilizzo, unita alla potenza della tecnologia sottostante, permette di democratizzare l'accesso alla creazione di esperienze immersive, aprendo nuove opportunità per musei, gallerie, archivi e, in generale, per chiunque desideri condividere contenuti in modo innovativo e coinvolgente. Questa evoluzione non solo facilita la fruizione del patrimonio esistente, ma stimola anche la creazione di nuove forme di espressione artistica digitale, arricchendo ulteriormente il panorama culturale globale. La capacità di trasformare grandi quantità di dati in esperienze virtuali accessibili via internet segna un punto di svolta nel rapporto tra tecnologia, arte e pubblico.

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