Le applicazioni "pesanti"

Uno studio Alcatel-Lucent avverte: il peso sulle reti mobili non dipende solo dal traffico utile e servono strategie per ottimizzare l’attività delle reti e degli smartphone

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a cura di Giuseppe Saccardi

Le applicazioni che “pesano” maggiormente sono Google Search e Facebook, utilizzate rispettivamente da più di due utenti su tre e da più di uno su due nel campione internazionale considerato, che ha il suo peso maggiore in Nord America e in Asia, ovvero le aree con la maggior concentrazione di traffico mobile. 

Seguono WhatsApp, Facebook Messenger, YouTube e una serie di social networks e servizi di posta elettronica. Si tratta di Twitter, diversi servizi di posta “client” di Hotmail, Gmail e Yahoo Mail. 

Contrariamente a quanto ci si poteva forse attendere, alcuni servizi molto data intensive, come quelli video e dati / immagini di Netflix e Dropbox non appaiono ai primi posti, a causa del loro uso saltuario, del numerio significativo ma ancora limitato di utenti, o a causa della ottimizzazione compiuta sul traffico di servizio.  In diversi casi, nota l’analisi di Alcatel-Lucent, applicazioni sono state riscritte proprio per ridurre la tara rispetto ai dati utili, con vantaggi per tutti i soggetti della filiera.

Roberto Loiola

"In questo momento si stanno confrontando due esigenze diverse e spesso contrastanti: l’aumento di prestazioni delle reti mobili, ormai paragonabili a quelli delle reti fisse, che spinge la crescita delle applicazioni, e la necessità per gli operatori di trovare un equilibrio tra investimenti e ritorno economico. Conoscere quel che effettivamente succede sulle reti è fondamentale, anche al fine di elaborare strategie alternative”, osserva Roberto Loiola, presidente e amministratore delegato di Alcatel-Lucent. 

“Strumenti come quelli messi a disposizione da Alcatel-Lucent – ha aggiunto Loiola - offrono oggi un contributo per ottimizzare i dispositivi, i loro sistemi operativi, le applicazioni e aiutare gli operatori a far fronte alla crescita inarrestabile dei dati in un quadro di sostenibilità economica e di qualità del servizio”.