Mito 3 - Facebook (o Twitter) serve al business

Richard Hughes, direttore della Strategia Sociale presso BroadVision, sfata quattro convinzioni che creano false aspettative sull'utilizzo delle emergenti modalità di organizzazione del lavoro e relativi strumenti informatici a supporto.

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a cura di Gaetano Di Blasio

"Non è così, ed è giusto che non lo sia", taglia corto Hughes, che rincara la dose: "L'etichetta 'Facebook per l'azienda' è inappropriata e pericolosa".

Secondo il manager, infatti, Facebook "richiama immediatamente alla mente la condivisione di foto divertenti del proprio gatto e di scambi di battute spiritose tra collaboratori".

I dirigenti aziendali non promuoveranno questo tipo di progetti social. "Le interazioni su Facebook o Twitter sono, in genere, più estemporanee rispetto a quelle che avvengono tra collaboratori", evidenzia Hughes.

Il senso lo chiarisce subito: "Se vi perdete l'ultima foto o la battuta di turno potete anche sopravvivere, se invece perdete istruzioni importanti del capo su una scadenza potreste subirne le conseguenze".

Per questo, il social business deve essere impostato in modo molto diverso dai social Facebook e Twitter.