Assassin's Creed Dynasty, recensione: la storia cinese determinata dagli Assassini

Assassin's Creed Dynasty è un nuovo manhua scritto da Xu Xianzhe e Zhang Xiao che finalmente arriva in Italia con il suo primo volume.

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a cura di Giovanni Arestia

Assassin's Creed Dynasty è un nuovo manhua (corrispettivo cinese del manga giapponese) scritto da Xu Xianzhe e Zhang Xiao originariamente pubblicato unicamente per il mercato cinese nell'agosto 2020. Nel 2021 ha avuto la sua prima localizzazione in Europa, in particolare in francese, grazie alla collaborazione tra la software house dell'amata saga Ubisoft e la casa editrice Mana Books. Adesso il primo volume è arrivato finalmente anche in Italia, ovviamente in italiano, per merito di Panini Comics e della sua etichetta editoriale Planet Manga sempre attenta ai grandi successi provenienti dall'oriente. Ecco a voi, quindi, la nostra recensione.

Assassin's Creed Dynasty: tra realtà e fantasia in una Cina turbolenta

Ambientato in Cina nell'anno 754 d.C., il fumetto segue la storia di un membro della Confraternita degli Assassini noto come Li E. Essendo un giovane assassino appena addestrato, inizia il suo viaggio per difendere gli oppressi e combattere per la libertà. Il manhua si svolge durante la dinastia Tang, nel contesto di una massiccia ribellione (appena accennata ma non mostrata nel primo volume) contro l'imperatore Xuanzong da parte di una fazione conosciuta come Yeluohe, la quale era guidata dal generale An Lushan. A difesa dell'Imperatore c'è la Corte Imperiale e il consigliere Gao Lishi l'Eunuco, ma anche l'armata delle Tartarughe d'Oro guidate dal Cancelliere Yang Guozhong. È presente anche il famoso poeta Li Bai non solo mentre vaga nella capitale Chang'an, ma anche con importanti citazioni alle sue opere tra cui A Song of Pure Happiness, e in questo mondo a metà tra storia e fantasia, Li E è pronto a vendicare ogni sopruso, agendo nell'ombra per far trionfare la luce.

La presenza di molti personaggi storici contribuisce positivamente all'atmosfera della narrazione e le tensioni politiche del periodo sono fortemente sentite nel corso della narrazione. Ciò che, tuttavia, salta subito all'occhio è il comparto artistico completato da Zhang Xiao a cui va dedicata una menzione speciale perché con il suo stile unico ha regalato delle tavole davvero straordinarie. Utilizzando la tradizionale estetica manhua caratterizzata da una pesante ombreggiatura, è possibile osservare degli splendidi pannelli a pagina singola e degli scontri epici ben delineati e dettagliati.

I videogiochi sono stati utilizzati come fonte di ispirazione per la realizzazione del protagonista poiché è possibile osservarlo mentre cammina con il cappuccio sollevato e un fiore in mano, inserendosi perfettamente in bella vista tra la folla. I personaggi stessi sono, nel complesso, ben disegnati e sono facilmente distinguibili, il che mette in evidenza la qualità dell'arte in generale. Infine, anche le scene di combattimento sono rappresentate in modo ottimale, ed è bello vedere un assassino che utilizza le arti marziali invece delle spade standard a cui siamo abituati.

Una storia destinata a spostarsi verso altri lidi

È stato sicuramente piacevole osservare un assassino in abiti tradizionali, una sorta di fanservice intelligente per omaggiare i precedenti assassini e tutti i fan di lunga data del franchise. Altro elemento da non sottovalutare è la battaglia politica che ha travolto la Cina in questo preciso periodo storico: nella storia è ben evidente anche nelle relazioni tra i vari personaggi presenti. Curiosa anche la breve apparizione del mentore di Li E in un flashback che potrebbe legare, nei futuri volumi, la storia ad Assassin's Creed: Origins e all'Antico Egitto.

Ovviamente non faremo spoiler al riguardo (possiamo solo accennarvi che la storia potrebbe spostarsi in Giappone grazie alla presenza di un saluto commosso di Li Bai al poeta Abe no Nakamaro e a una particolare lettera di quest'ultimo indirizzato al poeta cinese con qualche flashback del passato tra la Persia e l'Egitto di Amunet e Bayek), ma è interessante e commovente osservare come, sebbene i ritorni al passato siano ambientati alcune centinaia di anni prima della formazione ufficiale della Confraternita degli Assassini, i principi cardine rimangano saldamente in vigore anche in questo frangente.

Conclusioni

Si tratta quindi di un potente volume di apertura anche abbastanza lungo alle sue più di 200 pagine. L'ambientazione orientale è quella che si è esplorata raramente nei videogiochi di Assassin's Creed, ma grazie a un gran numero di drammi storici e mitologia stiamo assistendo a sempre più storie del genere (già, infatti, vi avevamo parlato di Assassin’s Creed: Blade of Shao Jun ambientato sempre in Cina). Assassin's Creed Dynasty, inoltre, entrerà sicuramente in maniera prepotente nello spazio transmediale del franchise poiché intreccia sapientemente l'esperienza tradizionale dell'assassino su uno sfondo di eventi culturali e intrighi politici. L'unica piccola delusione è la completa mancanza di contenuti "vita moderna" per darci una prospettiva di inquadratura sull'Animus, ma abbiamo visto su altri prodotti che questo a volte può essere introdotto più avanti nella narrazione. Certamente, però, se siete interessati a un'ambientazione diversa e rinfrescante per il franchise, questa potrebbe essere sicuramente un'opzione consigliata per iniziare.

A proposito di trasmedialità, sarebbe bello vedere in Ubisoft uno sforzo maggiore per cercare di globalizzare i suoi prodotti. Fino a qualche anno fa, infatti, i fumetti e i romanzi dell'universo di Assassin's Creed venivano pubblicati quasi contemporaneamente in più mercati. Nel caso particolare di questo volume di Assassin's Creed Dynasty, invece, ci sono voluti degli anni non solo per vedere l'uscita dell'edizione italiana, ma inaspettatamente anche quella inglese uscita mesi dopo quella francese. Questi periodi di pubblicazione sfasati non sempre consentono un'ottima promozione in termini di interesse del pubblico e il collegamento con altre opere potrebbe risultare complesso. Sarebbe quasi più preferibile attendere più a lungo il prodotto, ma con la consapevolezza che è stato rilasciato contemporaneamente in tutti i mercati, quantomeno europei.