Cip e Ciop Agenti Speciali, recensione: take me to top

Cip e Ciop Agenti Speciali: il film che segna il ritorno (non il nuovo inizio!) dei due scoiattoli sarà su Disney Plus dal 20 maggio.

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a cura di Domenico Bottalico

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Disney Plus continua a scavare nell'immenso catalogo Disney e, dopo il reboot di Ducktales, riporta in vita un altro storico franchise di fine anni 80 e inizio 90: Cip e Ciop Agenti Speciali. A differenza di quanto fatto però sia con il suddetto Ducktales sia con altri franchise con risultati più o meno convincenti (da Home Sweet Home Alone, reboot di Mamma Ho Perso l'Aereo passando per Diary of a Wimpy Kid - Diario di una Schiappa) i due simpatici scoiattoli tornano non sotto forma di reboot per una nuova generazione di piccoli (e grandi) spettatori bensì con un film sequel estremamente autocosciente e ricco, ricchissimo di cammei.

Cip e Ciop Agenti Speciali: saranno famosi

Cip e Ciop Agenti Speciali non riprende le classiche avventure dell'omonima serie animata andata in onda a cavallo fra il 1989 e il 1990 che vedeva i due protagonisti districarsi in avventurose missioni e casi in giro per il mondo. La narrazione inizia infatti con il primo incontro fra i due alle scuole medie, dall'inizio della loro amicizia che li porterà a diventare... attori! La serie animata originale diventa allora una vera e propria serie ottenuta dopo svariati piccoli ruoli ed il cui idillio, e popolarità, termineranno quando Ciop accetterà di girare l'episodio pilota di una serie da protagonista in solitaria.

Più di vent'anni dopo Cip e Ciop conducono vite molto diverse in una Los Angeles in cui umani e cartoni animati convivono fianco a fianco. Il primo ha ceduto a una vita di ordinaria quotidianità di periferia come assicuratore mentre il secondo, dopo un intervento di chirurgia CGI, lavora nel circuito delle convention di appassionati, alla disperata ricerca di rivivere i suoi giorni di gloria. Quando i due però ricevono la richiesta d'aiuto dall'amico Monterey Jack sono costretti ad unire nuovamente le forze vestendo i panni proprio di quei personaggi che li avevano resi celebri. Inizia così una improbabile indagine per rintracciare l'amico scomparso che porta i due sulle tracce del misterioso Sweet Pete e della sua organizzazione dedita a "piratare" i vecchi protagonisti delle serie animate.

I due dovranno fare buon viso a cattivo gioco con Ciop convinto di poter riportare in vita la serie che l'aveva reso famoso mentre Cip è più disilluso oltre a covare ancora un po' di risentimento nei confronti dell'amico che l'aveva abbandonato anni prima. Ma una vera indagine non è facile e lineare come quelle scritte su un copione di una serie TV, grazie al provvidenziale aiuto di una giovane poliziotta fan della serie, Cip e Ciop si avventureranno nei meandri di una losca Los Angeles a cartoni animati fatta di scanner 3D, perpetue convention nostalgiche e DVD pirata riuscendo a salvare il loro vecchio amico ma soprattutto ritrovando la loro amicizia superando tutte le incomprensioni.

Cip e Ciop Agenti Speciali: take me to top

Gli sceneggiatori Dan Gregor e Doug Mand (Crazy Ex-Girlfriend) costruiscono un film che paga il giusto tributo al cult Chi ha Incastrato Roger Rabbit?. Le premesse infatti sia narrative che tecniche sono le stesse: un mondo dove umani e cartoni convivono e animazione, live action e ora computer grafica si amalgamano alla perfezione creando un mondo vivo, vibrante, credibile anche quando i toni si fanno più "drammatici" e le intenzioni dell'antagonista Sweet Pete si fanno critica, neanche troppo velata, proprio a quella volubilità e derivatività tipiche della cultura pop soprattutto di oggi.

I due sceneggiatori però non vogliono realizzare un film per adulti quanto invece un film estremamente autocosciente, irriverente e intelligente in cui riescono a far passare sotto il naso della Disney una serie di citazioni e cammei per nulla scontati e sicuramente colti più da chi è cresciuto a cavallo fra gli anni '80 e i primi anni '90 oltre che legati a franchise ed IP non di proprietà della Disney stessa, un caso più unico che raro. A favore dei piccoli telespettatori invece c'è una storia che parla soprattutto di una amicizia persa a causa di incomprensioni e poi ritrovata ma solo dopo una rocambolesca avventura di estrazione tipicamente "poliziesca" viene supportata da una buona regia di un Akiva Schaffer estremamente attento a tenere il ritmo alto e i tempi comici sempre in primo piano, al netto di una parte centrale forse meno ispirata di apertura e risoluzione del film.

Cip e Ciop Agenti Speciali è un film divertente con ottimi spunti non privo di qualche ingenuità ma che riesce molto bene a coniugare con intelligenza una evidente componente nostalgica, rappresentata dal sempre presente cult Chi ha Incastrato Roger Rabbit? e dallo stesso rigore citazionistico di Ready Player One, con alcune soluzioni visive e narrative di sicura presa per il pubblico più giovane ponendosi sulla scia in tal senso di pellicole come LEGO Movie o Ralph Spaccatutto di cui si eredita immediatezza e leggerezza. Consigliato a chi è cresciuto con la serie animata originale o a chi vuole trascorrere un pomeriggio/serata davanti alla TV genitori-figli senza troppi pensieri.

Breve menzione anche per l'adattamento e il doppiaggio italiano: Raoul Bova, Giampaolo Morelli, Francesca Chillemi e Jonis Bascir che prestano le proprie voci rispettivamente a Cip e Ciop, Scheggia e Monterey Jack, svolgono un lavoro più che dignitoso così come l'adattamento italiano dei moltissimi inside joke viene reso discretamente ma tenendo più a mente i piccoli spettatori che gli adulti. Con la possibilità di poter selezionare la lingua, soprattutto per gli spettatori più grandi, il consiglio allora è quello della lingua originale se non altro per apprezzare i summenzionati inside jokes e l'ottimo lavoro di John Mulaney e Andy Samberg (il Jack Peralta di Brooklyn Nine Nine) nei panni di Cip e Ciop o se preferite Chip e Dale.

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