Human Resources, recensione dello spin-off di Big Mouth

Dal 18 marzo su Netflix arriva una nuova serie animata: Human Resources, spin-off di Big Mouth. La nostra recensione in anteprima.

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a cura di Livia Soreca

Le novità di marzo 2022 di Netflix sono davvero tante. Dal 18 marzo una nuova serie TV animata arriverà sulla piattaforma streaming. Si tratta della prima stagione di Human Resources, spin-off di Big Mouth, diretta dagli stessi creatori Andrew Goldberg, Nick Kroll, Mark Levin e Jennifer Flackett insieme a Kelly Galuska.

Oltre al trailer ufficiale diffuso le scorse settimane, abbiamo dato un'occhiata ai 10 episodi in anteprima: con il suo cast in parte già noto e amato, questa nuovo show vi catapulterà in un universo parallelo ricco di comicità assai colorita ma anche di tematiche molto vicine all'età adulta. Lo spin-off Human Resources sarà all'altezza della serie madre?

Big Mouth: le origini

Facciamo un piccolo passo indietro. Big Mouth arriva su Netflix nel 2017. Il suo successo le garantisce una nuova stagione ogni anno, fino alla quinta nel 2021. La serie TV nasce dall'idea di mostrare i drammi e i cambiamenti della preadolescenza e dell'adolescenza: le prime cotte, la pubertà, la scoperta della sfera sessuale e tanto altro. Questo concept è arricchito da una dimensione irrealistica e fantastica, con la presenza dei cosiddetti Mostri degli Ormoni.

Stagione dopo stagione, lo spettatore ha modo di affezionarsi ai protagonisti ma soprattutto ai mostri, e di fatto i creatori hanno sempre più arricchito la sfera di personaggi per trattare sempre più tematiche vicine alla crescita: non solo la sessualità ma anche la vergogna, la tristezza, l'amore e tanto altro. Insomma, tutto ciò che regola la vita di un essere umano non appena egli acquisisce la consapevolezza delle sue diverse emozioni e reazioni a ciò che lo circonda.

Dunque, perché non creare una serie TV incentrata principalmente sui mostri e sulle sensazioni ad essi connesse? È proprio così che nasce lo spin-off Human Resources, il quale non solo ci ripropone personaggi già visti (ricordiamo Maury e Connie, i primi Mostri degli Ormoni apparsi nella serie) ma completa il cast con nuove figure che, tutte insieme, formano il vero e proprio ufficio delle Risorse Umane, palese gioco di parole.

Human Resources: tra Big Mouth e The Office

Vediamo insieme il plot principale. La prima protagonista è Emmy, una stagista presso le Risorse Umane. È una Lovebug, una farfalla dell'amore, ancora alle prime armi. Quando Sonya, Lovebug esperta, viene licenziata, la nuova arrivata dovrà prendere il suo posto e affrontare Becca, la sua prima cliente che sta affrontando una gravidanza, coinvolta in una relazione che da tempo non dà i frutti sperati.

Il compito di Emmy sarà quello di far trionfare l'amore nella nuova futura famiglia, ma inizialmente non tutto sembra andare per il verso giusto. Con l'aiuto dei suoi colleghi, a loro volta coinvolti in altre situazioni con altri personaggi secondari, Emmy cercherà di essere una brava Lovebug, non senza difficoltà e qualche incidente di percorso.

Una comicità colorita

Come è detto da uno dei personaggi durante il primo episodio, Human Resources è simpaticamente definita come una via di mezzo tra le serie The Office e Big Mouth. In effetti, l'ambientazione in un ufficio e le diverse trame che legano i colleghi possono ricordare una delle serie comedy più amate e seguite dal pubblico. Tuttavia, la comicità di questo spin-off non ha nulla a che vedere con essa ed è strettamente legata alla sua serie d'origine. Anch'esso, infatti, che chiaramente riprende esattamente lo stile e l'estetica di Big Mouth, si contraddistingue innanzitutto per un senso dell'umorismo decisamente esplicito. C'è da dire che per poter apprezzare appieno una commedia del genere bisogna essere avvezzi ad un certo tipo di battute che oltrepassano il semplice "doppio senso", fornendo allo spettatore un vero e proprio dirty show, di cui si fa menzione proprio in un episodio della quinta stagione della serie originaria.

Il mondo degli adulti

Al di là dell'aspetto più frivolo che lo contraddistingue, anche lo spin-off affronta tematiche della vita dell'essere umano. Stavolta i personaggi sono quasi tutti adulti e affrontano problematiche diverse e, talvolta, più impegnate. Il mondo del lavoro è il primo tema introdotto proprio dall'ambientazione scelta. La stessa protagonista Emmy, stagista, vuole rappresentare tutti i problemi e le difficoltà che scaturiscono dal primo approccio nell'esercitare una nuova professione, con tutte le insicurezze che ne conseguono.

Ma ancora: abbiamo la raffigurazione dei rapporti interpersonali, più maturi rispetto a quelli visti in Big Mouth. Possiamo riflettere, inoltre, sul matrimonio e sulla maternità/paternità. I drammi amorosi sono più intensi e significativi, la sessualità è affrontata in maniera più diretta e consapevole. Si affrontano persino tematiche molto delicate ed impegnate, come la morte e il lutto familiare. Insomma, Human Resources, indubbiamente indirizzata ad un pubblico più adulto, vuole rispecchiare esattamente i suoi stessi spettatori. Non c'è più, dunque, quel paradosso che caratterizza invece la serie originaria, anch'essa per adulti ma portavoce di problematiche che, in teoria, dovrebbero essere ormai ben lontane.

Human Resources è uno spin-off ben riuscito?

Partendo dal presupposto che la nuova serie animata possa essere tranquillamente guardata senza conoscere o essere in pari con quella primaria, è naturale analizzarne il potenziale mettendo le due opere a confronto.

Una commedia esagerata

Ciò che si evince da una prima visione degli episodi è l'esagerazione di ogni carattere della sua serie madre, nel bene o nel male. Finora lo abbiamo solo vagamente accennato: in Big Mouth spesso capita che, durante un episodio, un personaggio faccia un chiaro riferimento alla messa in scena. Il suo aspetto fortemente meta-teatrale  ha subìto un crescendo nelle ultime stagioni. Gli sceneggiatori ne hanno sempre fatto un utilizzo sapiente, ricorrendo a battute d'effetto. In Human Resources questo aspetto è ancor più accentuato, quasi onnipresente: i personaggi sanno di essere parte di una serie TV, riconoscono il proprio ruolo e rompono definitivamente l'illusione scenica. Non mancano, poi, continui riferimenti alla stessa piattaforma streaming e ad altri show presenti sul catalogo Netflix.

Approfondiamo ora l'aspetto della comicità: il carattere esplicito e colorito raggiunge qui un apice forse mai toccato prima dagli autori, specie nell'ambito sessuale visto che i protagonisti sono maturi (pensate che un intero episodio sarà dedicato esclusivamente ai Mostri degli Ormoni). Il primo impatto è quello di uno show talmente pieno di immagini esplicite da risultare eccessivo, almeno a tratti, come se quel sovraccarico di scene e battute possa oltrepassare un certo limite persino per chi è amante di questo genere di comicità. Non si tratta affatto di una serie TV di cattivo gusto, tuttavia sembra proprio vero che a volte il troppo finisca con lo storpiare.

Debolezze narrative

È davvero difficile per uno spin-off poter competere con la serie principale. Se da un lato uno dei punti di forza di Human Resources è la scelta di personaggi che già conosciamo e a cui si è già affezionati, con pochi elementi inediti, è pur vero che una sfera di protagonisti ridotta implica una minore articolazione della trama principale come di quelle secondarie. Non tutti gli episodi sembrano davvero a fuoco, spiccano tuttavia alcuni capitoli caratterizzati non solo da una struttura narrativa più elaborata ma anche da tematiche coinvolgenti a livello emotivo, tra quelle citate precedentemente.

In conclusione

Human Resources è un esperimento che riesce ad intrattenere lo spettatore con carte vincenti che i fan di Big Mouth, opera originaria, conoscono già. Tra immagini fin troppo esplicite e tematiche più mature, questo spin-off possiede decisamente un focus tutto suo, puntando ad un target ben preciso. Siamo di fronte, sicuramente, ad un'opera minore e forse, per certi versi, ancora acerba che, tuttavia, non può non essere apprezzata dal pubblico di Netflix.