Intervista ad Alberto Longo, giovane autore BAO

Negli ultimi anni, il panorama fumettistico italiano sta sfornando diversi talenti anche molto giovani e tutti con stili incredibilmente diversi. Alberto Longo (ma si fa chiamare AlbHey) è uno di questi. Il giovane autore piemontese è già al suo secondo libro con BAO Publishing e, di sicuro, non si fermerà qua. Abbiamo avuto modo di fare quattro chiacchiere con lui riguardo cosa vuol dire far parte di quest o ambiente e delle sue influenze stilistiche (nonchè della sua ultima opera "Sfera") e questo è ciò che ne è venuto fuori.

Avatar di Lorenzo Ferrero

a cura di Lorenzo Ferrero

Negli ultimi anni, il panorama fumettistico italiano sta sfornando diversi talenti, anche molto giovani e tutti con stili incredibilmente diversi. Alberto Longo (ma si fa chiamare AlbHey) è uno di questi. Il giovane autore piemontese è già al suo secondo libro con BAO Publishing e, di sicuro, non si fermerà qua. Abbiamo avuto modo di fare quattro chiacchiere con lui riguardo cosa vuol dire far parte di questo ambiente e delle sue influenze stilistiche (nonchè della sua ultima opera "Sfera") e questo è ciò che ne è venuto fuori.

Cosa serve ad un giovane autore per emergere in un mercato come quello del fumetto?

Partiamo difficili! Diciamo che ciò che fa la differenza è la dedizione, certo, la fortuna e lo spirito di iniziativa giocano un ruolo fondamentale, ma il saper dedicare alle proprie storie non solo il giusto tempo, ma ancora di più, è quello che ti porta a realizzare storie con una maggior possibilità di colpire il tuo futuro pubblico! A questo ovviamente va unito una forte dose di autocritica che però non deve mai essere un autosabotaggio, ma solo una costante fame di "fare di più"! Non si può mai sapere quando si è pronti, quindi l'unica cosa da fare e impegnarsi a più non posso.

Ci sono stati momenti in cui hai pensato di mollare?

Da quando ho iniziato a prendere seriamente in considerazione l'idea di fare fumetto a livello professionale e non più per semplice diletto (questo durante gli anni dell'accademia) ovviamente ho avuto anche io i miei momenti di sconforto, ma ho sempre cercato di non lasciarmi il tempo di pensare di poter mollare avendo sempre un nuovo progetto, una nuova locandina, illustrazione o storia da volere e dover raccontare o disegnare. Quindi direi di no, ma in realtà non lo so, quel tipo di pensiero negativa l'ho sempre tenuto soffocato sotto il costante disegnare... ora forse l'ho ucciso del tutto, ahah!

Quali sono le tue influenze stilistiche?

Negli anni le miei influenze sono molto cambiate, se vedo un origine nei disegni di Jamie Hewlett (maggiormente conosciuto in Italia per i disegni dei Gorillaz) attualmente cerco di assorbire da tutto! Tra i miei autori preferiti ci sono sicuramente Inio Asano, Gipi, Atsushui Kaneko, il trio Vivès, Sanlaville e Balak con il loro LastMan e mille altri! La cultura pop, la moda, e le sottoculture degli anni '90 sono altri punti cardini tra le mie influenze!

Ti ritrovi un po' nei protagonisti del tuo libro "Sfera"?

Se quando ho iniziato a scrivere le prime bozze di Sfera pensavo che Damiano sarebbe stato impregnato del mio lato più solitario a fine libro mi sono reso conto, e mi è stato fatto notare, che Chiara è forse il personaggio più simile a me che abbia mai scritto! E forse è proprio così!

Il protagonista della tua opera ha un superpotere molto particolare. Se anche tu potessi averne uno, quale sarebbe?

BEH, il sogno di una vita sarebbe avere un qualche tipo di potere mentale, diciamo telecinesi? Andata per le telecinesi!
Se volete leggere l'ultima opera di Alberto Longo, la trovate a questo link.