Intervista ad Adriano Barone: "Nathan Never e Justice League insieme contro una minaccia Livello Estinzione"

Abbiamo raggiunto per una intervista Adriano Barone, lo sceneggiatore di Nathan Never/Justice League - Doppio Futuro

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a cura di Domenico Bottalico

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A pochi giorni da Lucca Comics and Games 2022 abbiamo raggiunto per una intervista Adriano Barone, lo sceneggiatore di Nathan Never/Justice League - Doppio Universo. Si tratta del secondo crossover fra i personaggi Sergio Bonelli Editore e quelli DC dopo il fortunatissimo Zagor/Flash - La Scure e il Fulmine. Doppio universo è un'incredibile storia d'azione ambientata in due Terre e in ben tre tempi narrativi! Presente, futuro e "doppio futuro" fanno da sfondo a uno scontro senza precedenti in cui Nathan Never e l'Agenzia Alfa uniranno le forze con la Justice League, il gruppo di eroi capeggiato da Batman, Superman e Wonder Woman, per affrontare la minaccia dei Tecnodroidi.

Intervista ad Adriano Barone: "Nathan Never e Justice League insieme contro una minaccia Livello Estinzione"

Ciao Adriano, ben tornato sulle pagine di Cultura POP e grazie per il tuo tempo. Hai avuto l'onere e l'onore di sviluppare di fatto l'incontro fra Nathan Never e la Justice League. La tua conoscenza dell'universo neveriano è incontrovertibile, ma quanta famigliarità hai con l'Universo DC?

Ciao, thanks for having me, come dicono negli USA. Gli eroi DC sono “gli ultimi” che ho cominciato a leggere nella mia carriera di lettore onnivoro sul versante comic books, dopo Marvel e Image. Ho cominciato in modo un po’ bizzarro, con la morte di Superman, passando poi al Flash di Mark Waid e al Lanterna Verde di Ron Marz, e da lì ho cercato di recuperare il recuperabile nonostante la sfortunata storia editoriale della DC in Italia. Ma fu la scoperta della Vertigo (con il 19 di Sandman, la prima storia a fumetti a vincere un World Fantasy Award) in realtà ciò che mi fece innamorare della DC, perché penso di essere stato il target perfetto dell’etichetta finché è esistita: da Swamp Thing a Sandman ad Animal Man alla Doom Patrol, cercavo di leggere qualsiasi cosa che uscisse dall’occhio vigile di Karen Berger. I fumetti di Grant Morrison erano quelli per cui sentivo più affinità, pertanto quando scoprii che avrebbe scritto la JLA (all’epoca si chiamava così) e dato che il mio inglese ormai era abbastanza buono, passai alla lettura degli albi originali. Era il 1997, rimasi folgorato, e passai direttamente alla lettura in inglese. Il danno era fatto, e cominciai a recuperare storie dei singoli personaggi (perché Superman per un certo periodo era tutto azzurro e fatto solo di energia? Perché Aquaman aveva un uncino al posto di una mano? Eccetera). Leggere DC Comics è una specie di sfida con sé stessi, vista la quantità di materiale prodotto dalla casa editrice dal 1938, e negli anni tra Omnibus, paperback, etc., ho cercato di recuperare, più che run di specifici personaggi, run di singoli autori, oltre che studiarmi la storia editoriale DC tramite saggi sulla storia della casa editrice e le biografie di autori fondamentali nella sua storia (al 99% materiale disponibile solo in inglese), come Siegel e Shuster, Otto Binder, Joe Kubert, e ovviamente, quasi per dovere morale, Gardner Fox (creatore sia della JSA che della JLA). Ah, ripensandoci forse potevo solo rispondere “un pochino”. O “rosso e blu” se è una domanda trabocchetto.

A tal proposito, gli eroi della Sergio Bonelli Editore hanno sempre un folto cast di comprimari ma la casa editrice non ha mai avuto una vera e propria testata di gruppo. Come hai implementato le tipiche dinamiche di gruppo della Justice League con gli aspetti più investigativi in solitaria di Nathan Never?

Non ho optato per una storia di tipo investigativo, semplicemente. Una delle bellezze del concept di Nathan Never è la sua flessibilità drammaturgica: chiaramente essendo un Agente Alfa ce lo si può immaginare come un detective, ma Nathan è stato protagonista di storie di tipo molto diverso, dall’avventuroso all’action allo spionistico, fino ad avere veri e propri blockbuster di fantascienza su carta come la Saga Alfa, la Guerra contro le Stazioni Orbitanti e la Guerra dei Mondi. Quello è il versante a cui mi sono rivolto per ideare questa storia, perché creava un contatto con le storie della Justice League, il cui scopo è operare per contrastare le minacce “Livello estinzione”.

Qual è stato il personaggio più facile da scrivere e quello invece più difficile da inserire organicamente nella storia? Nelle pagine in anteprima sul sito ufficiale SBE si vede Legs interagire con Wonder Woman, compariranno altri Agenti Alfa?

Il personaggio più facile da scrivere del mondo di Nathan Never è stato Legs. C’è stato un momento nel capitolo 3 in cui mi sono ritrovato in scena nove personaggi e mi ricordo di avere dato con la fronte un colpo alla scrivania (true story) gridando: “Chi faccio parlare adesso??? Sono troppiii!!!” Poi mi sono calmato e mi sono detto: “C’è Legs.” Subito dopo mi sono chiesto: “Con chi potrebbe interagire per far capire il contrasto tra gli Agenti Alfa e gli eroi semidivini DC?” C’era Arthur (cioè Aquaman). Legs e (per come lo vede lei) un uomo che parla coi pesci. Meraviglioso. Giuro che da quel momento la storia si è sceneggiata da sé. Per quanto riguarda i personaggi DC, Batman e Superman sono stati i più semplici. Ma è meglio che mi spieghi: credo che entrambi siano COMPLICATISSIMI da scrivere come personaggi solisti. Ma in un concetto di dinamica di gruppo, la personalità emerge dall’interazione con gli altri personaggi, quindi per me era semplice seguire questa linea guida: Superman cercherà sempre di fare la cosa giusta e di scegliere la soluzione pacifica, Batman è il leader in grado di prendere la situazione in mano, analizzarla e cercare di essere due passi davanti al nemico. So che sembra retorico, ma da gestire in gruppo, sono due personaggi che si scrivono da sé. Sono come due amici che conosci da tempo: sai come si comporteranno in qualunque circostanza. Compariranno anche Branko e May, ma penso che il risultato migliore siano le pochissime pagine dedicate a Link: credo di essere riuscito a rappresentare tutte le sue contraddizioni e la sua solitudine anche con pochissime vignette a disposizione.

Nathan Never è un personaggio spigoloso e caratterizzato da una malinconia di fondo che ora si ritroverà ad interagire con super-esseri lontani da qualsiasi cosa ha finora affrontato. Come ha giocato a tuo favore questo aspetto del personaggio?

Ho deciso da subito che la storia sarebbe stata interessante solo mostrando le interazioni emotive tra personaggi. Anche perché qual è il punto di far incontrare personaggi così diversi da loro, se non mettendo a confronto la loro visione del mondo? Pertanto mi sono chiesto in che modo Nathan avrebbe potuto interagire principalmente con Batman e Superman. E poi come avrebbe potuto interagire Legs con tutti. La domanda che ho pensato potesse essere di interesse per i lettori era in che modo Nathan avrebbe potuto sentirsi nei confronti di qualcuno come Clark che avesse un forte senso della giustizia, praticamente identico al suo, ma con dei superpoteri che Nathan non ha. E come si sarebbe rapportato con un umano senza poteri come Bruce, che ha tuttavia un senso della giustizia molto diverso dal suo. Ma in generale mi sono chiesto come un essere umano molto introspettivo e molto autocritico come Nathan si sarebbe visto paragonandosi a esseri semidivini: la risposta che mi sono dato è che si sarebbe sentito terribilmente inadeguato al suo ruolo di eroe e si sarebbe chiesto se davvero ne fosse all’altezza. All’ennesima rilettura mi sono reso conto che questo senso di inadeguatezza era IL MIO: quello di essere il primo sceneggiatore italiano a scrivere una storia della Justice League che si chiede se sarà all’altezza del compito. In una sorta di transfer inconscio, quindi, i miei dubbi sono diventati quelli di Nathan. E credo che questo abbia reso i sentimenti raccontati nella storia molto realistici. Spero che ai lettori questo arrivi, perché ritengo i momenti di interazione emotiva quelli meglio riusciti, ancora di più delle scene d’azione di massa che comunque non mancano come in ogni storia della JL che si rispetti. Legs invece l’ho immaginata subito come una Harley Quinn dell’universo neveriano, che non ha problemi a prendere in giro nessuno (quindi Aquaman e Batman si ritroveranno a essere molto… “perplessi” da certe uscite di Legs) ma che non poteva non vedere in Wonder Woman - una donna guerriera come lei, anche se con uno spirito molto diverso - uno spirito affine. C’è da dire che soprattutto con Legs ho voluto sottolineare il fatto che quelli della DC sono eroi, mentre i personaggi Bonelli sono eroi, ma anche dipendenti di un’azienda. Fanno quello che fanno perché pensano che sia la cosa giusta da fare, ma per loro è anche un lavoro, con i limiti che questo impone. Ma questo in realtà li rende ancora più epici al confronto con i supereroi, perché – anche se non viene mai detto – per loro salvare il mondo è una semplice giornata di lavoro.

Il titolo del volume Doppio Universo evoca il trittico di mitici Nathan Never Giganti usciti fra il 1995 e il 1998 e infatti gli antagonisti del crossover sono i Tecnodroidi. In che modo ti sei ricollegato alle trame dei villains più caratteristici della storia editoriale di Nathan Never?

Dici bene: i Tecnodroidi sono tra i villain più cool di Nathan Never e sono protagonisti di archi narrativi meravigliosi di Serra, sia sulla prima trilogia dei giganti, che sia sulla serie regolare. Dato che volevo che la storia fosse in continuità con Nathan Never prima dell’introduzione degli universi olonomici, ho fatto riferimento alla Selena della serie regolare (non quella dei giganti che è su Dite). Inoltre, volevo un cattivo che avesse delle motivazioni che fossero comunque valide e condivisibili negli intenti, anche se non nei modi di realizzarle: quindi raccontare di una specie che va verso l’estinzione, e di un ultimo disperato tentativo di salvarla, a costo di sterminare altre specie, mi sembrava molto rilevante nel nostro mondo che è nel pieno di una catastrofe ecologica probabilmente irrimediabile, e penso abbia permesso di creare una versione di Selena non bidimensionale (e per altro abbastanza strategica da essere in grado, in un certo momento della storia, di mettere in crisi anche Batman).

Da fan DC ho notato, nella copertina regular, la presenza di un personaggio a me molto caro: Atom. Come mai hai scelto di inserirlo nella storia avendo la possibilità di scegliere fra un roster pressoché sterminato di personaggi che fanno parte o hanno fatto parte della Justice League?

Nella mia testa, questa storia avrebbe dovuto essere fedele alla Justice League “storica”, quindi avere il roster classico con Martian Manhunter. Ma essendo subentrato a progetto già iniziato, mi sono trovato a dover gestire il team della versione cinematografica. Ho provato a considerare la presenza di J’onn, ma avrebbe richiesto un tipo di trama troppo articolato per stare nel numero di pagine che avevo a disposizione, e quindi ho dovuto a malincuore rinunciarvi. Poi come sappiamo, in ordine, nella League entrarono Freccia Verde (in Justice League of America #4) e poi Atom (in Justice League of America #14). Anche Freccia Verde non sarebbe risultato compatibile con la storia che volevo raccontare… ma Atom sì! E dato che amo i “legacy hero” (i “miei” Flash e Lanterna Verde saranno sempre Wally e Kyle), non ho potuto esimermi da usare Ryan, che adoro, e anzi renderlo un punto fondamentale della risoluzione della trama.

Nathan Never, storicamente, è la testata Sergio Bonelli Editore dove di più si è sperimentato graficamente – dall'esplosione della gabbia agli stili più “estremi” - come avete implementato questo non trascurabile aspetto in Doppio Universo?

La scelta è stata quella di trovare un difficilissimo equilibrio tra una gabbia molto dinamica, più riconoscibile per i lettori di comicbooks, e una più tradizionale bonelliana, comunque storicamente già molto libera in Nathan Never, come giustamente facevi notare. Per quanto riguarda la sceneggiatura, questo ha significato per me niente doppie splash, e una compressione di informazioni visive molto elevata, in cui anche le splash singole presentavano delle vignette inserto (come nel finale del secondo capitolo). Ma in realtà questo compito molto complesso è spettato all’eroico (e velocissimo, altro che Flash!) Sergio Giardo, che si è sforzato di trovare una difficile sintesi tra le due scuole di storytelling. A questo abbiamo aggiunto un ulteriore livello linguistico dato dal colore, opera dei bravissimi e anche loro velocissimi Daria Cerchi, Virginia Chiabotti e Mariano De Biase: tinte più piatte e texture nel mondo di Nathan Never, colori di scuola comicbook nelle parti dedicate al mondo DC, con le due palette che si mescolavano (come i piani narrativi) in una singola che è diventata sempre più pop e con un aumento progressivo dell’utilizzo di flare ed effettistica mano a mano che ci si avvicinava allo scontro finale, fino ad arrivare alla scelta assolutamente lisergica adottata da Mariano nel combattimento all’Agenzia Alfa. Insomma, in realtà abbiamo osato più di quel che sembri a una prima occhiata.

Nathan Never/Justice League - Doppio Universo a Lucca Comics and Games 2022

Nathan Never/Justice League - Doppio Universo è un volume cartonato formato 22x30 cm da 144 pagine. I testi sono di Michele Medda, Bepi Vigna e Adriano Barone e disegni di Sergio Giardo, copertina di Sergio Giardo e copertina variant (esclusiva per le librerie Manicomix, il Bonelli Store e lo shop ufficiale del sito Sergio Bonelli Editore) di Massimo Carnevale sarà disponibile ufficialmente dal 4 novembre in libreria, fumetteria e tramite lo shop ufficiale del sito Sergio Bonelli Editore ma sarà in anche disponibile in anteprima a Lucca Comics and Games 2022 presso lo stand Sergio Bonelli Editore come da tradizione situato a fianco della fontana in piazza Antelminelli.

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Sarà possibile incontrare il team di Nathan Never/Justice League - Doppio Universo per le sessioni di firma copie allo stand Sergio Bonelli Editore nei seguenti giorni e orari:

  • Venerdì 28 ottobre - 11:00/12:00 - Adriano Barone
  • Venerdì 28 ottobre - 17:00/18:00 - Sergio Giardo
  • Sabato 29 ottobre - 16:00/17:00 - Sergio Giardo (stampa di Nathan Never).
  • Domenica 30 ottobre - Adriano Barone, Sergio Giardo
  • Martedì 1 novembre - 15:30/17:00 - Sergio Giardo