Il rover NASA Perseverance si fa in mattoncini: Riccardo Zangelmi torna a stupirci

Il nostro LEGO Certified Professional e unico LEGO Artist ufficiale in Italia Riccardo Zangelmi ha realizzato un'opera davvero spaziale: la riproduzione in scala 1:2 del rover NASA Perseverance

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a cura di Francesco Frangioja

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Lo avevamo già incontrato ed intervistato quando lo scorso anno presentò la sua replica in scala 1:1 della Ducati Panigale V4 R realizzato con elementi LEGO Technic (trovate l'intervista in questo nostro articolo) e lo abbiamo intervistato ancora quando, sempre lo scorso anno, ha inaugurato a Bologna la sua mostra "BRICK ART La Mostra" (trovate l'intervista in questo nostro articolo). Siamo dovuti tornare per forza dal nostro LEGO Certified Professional e unico LEGO Artist ufficiale in Italia Riccardo Zangelmi, perchè questa volta ha realizzato un'opera davvero spaziale: la riproduzione in scala 1:2 del rover NASA Perseverance, per la cui realizzazione ha ricevuto incarico direttamente dal Dipartimento di Stato del Governo USA.

Il modello è stato commissionato perchè possa essere esposto all'interno della mostra Of Voice & Stone organizzata dal Bureau of overseas buildings operations, un ente del Dipartimento di Stato del Governo USA che si occupa di proteggere, curare, preservare e valorizzare opere d'arte, elementi di arredo e di architettura che si trovano presso le sedi delle Ambasciate degli Stati Uniti di tutto il mondo. La mostra ha debuttato lo scorso 18 maggio presso la National Library di Rabat (la capitale del Marocco), dove resterà aperta fino al prossimo 15 settembre. Le altre tappe sono Casablanca (Marocco, dal 22 settembre 2021 al 7 gennaio 2022) e Washington DC (dal 7 marzo al 15 luglio 2022).

Ciao Riccardo. Bentornato a Cultura Pop. L’ultima volta che abbiamo fatto 4 chiacchiere, l’argomento era la tua ultima mostra "BRICK ART La Mostra". Oggi invece hai da raccontarci di una tua nuova impresa a dir poco spaziale: la riproduzione in scala 1:2 del rover NASA Perseverance

Ciao a tutti, grazie per questa intervista. Come avete detto anche voi, è stata davvero un’esperienza spaziale.

Puoi raccontarci come è nato il progetto?

Sono stato contattato dal Dipartimento di Stato americano con la richiesta di sviluppare il rover NASA Perseverance in LEGO per essere esposto nella mostra “Of Voice & Stone” quale omaggio e tributo a Kamal Oudrhiri, il Team Leader e capo-progetto NASA di origini marocchine sia del precedente progetto del rover Curiosity (Mars Science Laboratory) e poi di quello attuale del rover Perseverance (Mars 2020 Rover).

Quello della esplorazione spaziale è un tema/soggetto che ti ha affascinato o si è trattato di mera esecuzione? Come ti poni verso i viaggi e le missioni nello spazio?

Fin da bambino lo spazio è sempre stato soggetto della mia curiosità e creatività. Ricordo con gioia gli inseguimenti in cortile fra amici con le astronavi LEGO dei Blacktron e M-tron, e le ore passate a crearne di mia fantasia. Ho seguito l’atterraggio del vero rover NASA Perseverance e amo seguire tutto ciò che riguarda NASA e l’astronomia.

NASA è nota per la notevole mole di dati, informazioni e immagini che condivide con il mondo. Per il progetto, hai utilizzato le loro fonti online/pubbliche o ti hanno fornito loro blueprint e schemi sui quali lavorare?

Per la realizzazione del rover NASA Perseverance abbiamo utilizzato le immagini e l’oggetto 3D pubblicati sul sito della NASA.

Quale è stata la tua reazione quando hai ricevuto la richiesta di ingaggio? Com’è stato essere contattato da (o per) NASA?

E' stata un’emozione incredibile, sicuramente tra le emozioni e i traguardi più importanti della mia carriera professionale.

Anche se “vista da fuori” l’opera ci appare massiccia e robusta, è pur sempre un’opera d’arte e in quanto tale nasconde delle fragilità. Stiamo comunque parlando di una creazione realizzata con mattoncini LEGO. A quale soluzione hai pensato per trasportarla?

Il rover NASA Perseverance è stato realizzato su una struttura in alluminio sulla quale poggia. Sicuramente la parte strutturale è stata uno dei temi più importanti e sfidanti nella realizzazione dell’opera.

Il tuo modello in mattoncini è ricchissimo di particolari riferiti al modello reale. Hai fatto una scelta di cosa riprodurre e cosa no oppure hai cercato la fedeltà della replica perfetta?

Abbiamo fatto del nostro meglio per realizzare una replica perfetta, con il maggior numero di dettagli possibile.

Hai avuto bisogno di interfacciarti con i tecnici NASA per le specifiche di progetto o hai avuto “carta bianca” su scala, dimensioni, forme, particolari da riprodurre?

C'è stato un proficuo scambio di informazioni con uno dei tecnici NASA del team che si occupa del vero rover NASA Perseverance.

Il modello lo hai prima progettato (software, CAD etc) e poi realizzato oppure lo hai creato “a mano libera”?

Il 90% del modello è stato realizzato a mano libera, proprio perché, avendo così tanti dettagli, l’unico approccio possibile era quello manuale.

E' stato più difficile pensarlo (o progettarlo) oppure realizzarlo?

Sicuramente realizzarlo!

Per realizzare il tuo modello del rover NASA Perseverance hai usato le tue normali tecniche di costruzione o ti sei dovuto inventare qualche nuova combinazione di pezzi per replicare le forme o i dettagli più particolari?

Abbiamo utilizzato molte tecniche diverse tra cui l’unione combinata di pezzi Technic a pezzi System, di tecniche SNOT (Stud Not On Top, ovvero si utilizzano e si incastrano i mattoncini non solo "uno sull'altro" ma sfruttando e presentando a chi guarda la "faccia liscia" dei mattoncini - NdR) e SNIR (Stud Not In Row, ovvero si incastrano i mattoncini non solo secondo linee ortogonali o perpendicolari ma anche seguendo linee diagonali orientate secondo angoli diversi dai 90°/180° - NdR).

Quale è stato il particolare che più ti ha messo in difficoltà nel doverlo replicare e quale invece è quello che ti è riuscito meglio?

La parte più complessa da riprodurre è stata quella dell’MMRTG (il Multi-Mission Radioisotope Thermoelectric Generator, ovvero il generatore di energia che si trova nella parte posteriore), sia per il posizionamento obliquo, sia per la complessità delle forme. I particolari di cui sono più soddisfatto sono sicuramente proprio l'MMRTG, il MAST Camera Zoom (Mastcam-Z, ovvero il visore frontale) e il TURRET, ovvero il sistema di carotaggio del terreno fissato al lungo braccio robotico del rover NASA Perseverance.

Veniamo ora ai freddi numeri, che però servono a dare una idea della quantità e della qualità del lavoro “dietro le quinte”. Numero di pezzi? Ore di lavoro? Scala? Peso?

Il numero di pezzi si aggira sui 110.000. Per costruirlo sono serviti 400 ore di lavoro e uno staff di 4 persone. Il peso è di circa 200 kg. La scala è molto vicina al 1:2.

A quale scopo è destinata l’opera? La potremo ammirare da qualche parte? Tu e NASA avete già predisposto un piano di comunicazione?

L’opera è destinata alla mostra “Of Voice & Stone” che partirà da Rabat, per poi spostarsi prima a Casablanca e poi a Washington DC.