Marvel Hero Project, la recensione: eroi e nemici di tutti i giorni

Disney+ porta sul catalogo una serie che riesce ad usare intelligentemente il concetto di "ispirazione" e si tratta di Marvel Hero Project. 

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a cura di Giovanni Arestia

Al giorno d'oggi sono poche le storie che riescono a donare positività e ad ispirare gli spettatori. Di solito vengono mostrate in piccoli show mattutini o alla fine di una trasmissione serale per cercare di toccare il nervo della sensibilità a coloro i quali guardano quel genere di programmi. Per questo motivo Disney+ ha pensato di focalizzare il suo interesse verso l'allegria e la positività passando da Jeff Goldblum a Kristen Bell e da High School Musical: The Musical ai documentari della National Geographic. Una serie, però, usa intelligentemente il concetto di "ispirazione" e si tratta di Marvel Hero Project.

Marvel Hero Project: eroi comuni e nemici storici

Fin dal 1939, Marvel ci ha sempre presentato dei supereroi pronti ad intervenire a qualsiasi richiesta d'aiuto, sia che essa provenisse da una singola persona sia da un pianeta intero. Per la prima volta, grazie a Marvel Hero Project, la compagnia ci ricorda che gli eroi del mondo reale sono altri e quasi sempre non indossano alcun costume. Nello specifico si tratta di storie che ritraggono dei ragazzini che hanno avviato notevoli ed inaspettati cambiamenti nelle loro comunità e negli ambienti, difficoltosi e non solo, negli Stati Uniti. Sono giovani attivisti che sono riusciti a superare numerosi ostacoli, sia fisici che sociali, pur di raggiungere uno status dignitoso e porsi, addirittura, come possibili futuri leader.

La serie è stata pubblicata nella piattaforma di streaming Disney+ tra i mesi di novembre e marzo negli Stati Uniti, mentre al momento in Italia possiamo goderci soltanto i primi quattordici episodi attendendo l'uscita degli altri sei a cadenza settimanale. Giunti, quindi, a più della metà della pubblicazione complessiva abbiamo deciso di parlarvene con questo articolo che più che una recensione, sarà una sorta di analisi della particolare ed innovativa serie Marvel. Durante la visione, infatti, viene immediatamente spontaneo ricordarsi quante volte capiti di lamentarsi anche di aspetti futili nel corso delle giornate, soprattutto quelle più impegnative e complicate. Difficilmente viene in mente di immaginare la presenza di persone che in quei momenti stanno combattendo sfide ben più importanti ed impegnative e a questo ci pensa Marvel Hero Project con uno stile consono alla piattaforma in cui è pubblicata la serie, ma incredibilmente coinvolgente e riflessivo. 

I ragazzi mostrati negli episodi di durata massima di circa trenta minuti non sono in competizione per vedere chi può unirsi ai ranghi della Marvel o per qualsiasi altro tipo di premio specifico. Sono autenticamente appassionati delle loro rispettive missioni ed è Marvel stessa a cercarli per mostrare i propri prodigi. Ad esempio nel primo episodio, Sensazionale Jordan, possiamo conoscere la storia della piccola Jordan Reeves che oltre a sostenere l'iniziativa Born Just Right ha messo in primo piano il tema dell'accessibilità e delle barriere architettoniche. È certamente un ottimo primo episodio dato che la ragazzina sprizza positività da tutti i pori nonostante le sue evidenti difficoltà fisiche. Il momento più toccante è quando si ascolta il discorso della madre che ricorda di quando il medico, notando l'assenza di un arto di Jordan durante la sua nascita, le ha ricordato che la cosa più importante è che la bambina stesse bene.

Jordan, infatti, è nata con una malformazione congenita degli arti che l'ha costretta a reinventare molte attività fisiche che la maggior parte di noi dà per scontate. Attraverso queste sfide giornaliere, Jordan non solo è rimasta positiva, ma ha deciso di progettare un'aggiunta al braccio che potesse sparare glitter. Nel corso degli anni, il suo aggeggio denominato "Progetto Unicorno" è diventato più avanzato grazie alla modellazione 3D e ha avuto un grande successo in tutti gli Stati Uniti conducendo seminari motivazionali per altre giovani persone con problemi come i suoi.

Si tratta di un episodio di apertura molto forte e che potrebbe far pensare che ogni puntata mostri dei ragazzini con gadget personalizzati in stile supereroe. Non è così e si capisce già dal secondo episodio, Incredibile Elijah. Tutti i protagonisti, infatti, portano con sé la fiamma dell'eroismo e la volontà di rendere il loro mondo, a poco a poco, un posto migliore. Elijah ha un potere speciale che è quello dell'empatia, poiché fin dalla giovane età ha deciso di combattere contro i mali dell'abuso sui minori. Una storia totalmente diversa dalla prima, ma ugualmente potente.

Il paragone che fanno i creatori della serie è con Johnny Storm, ovvero Torcia Umana, per l'incredibile capacità di illuminare le persone che stanno intorno a lui, ma in realtà Elijah si mostra come un piccolo Martin Luther King (punto di riferimento anche del giovane protagonista) che si muove all'interno di una società e di un'epoca dove certi problemi di cui tutti siamo a conoscenza sembrano essere accettati con silenziosa indifferenza. In realtà, come dice lo stesso ragazzino, ognuno di noi dovrebbe agire e il prima possibile.

Tra gli altri episodi di Marvel Hero Project spiccano Inarrestabile Adonis che racconta la storia di un ragazzino che sta provando a cambiare il modo di considerare i non vedenti all'interno del mondo del football, ma anche fuori dallo sport, Ed ecco Hailey, forse una delle puntate più toccanti o per lo meno una di quelle dove mi sono sentito a stretto contatto emotivo con la protagonista, ovvero una ragazzina che sprona i coetanei a coltivare e a mantenere forti i rapporti e i ricordi con i propri familiari che soffrono di Alzheimer.

Braden il combattivo mostra un giovane ragazzo disposto a girare il mondo per consegnare apparecchi acustici, come quello da lui indossato, a chi ne ha bisogno e non mancano di emozionare gli inaspettati episodi La potente Rebekah e Lo spettacolare Sidney. Il primo racconta la storia di una giovane ragazza che con non poche difficoltà prova a difendere i giovani LGBTQIA+ dall'odio rendendo il mondo un posto più sicuro per tutti, mentre il secondo racconta la forza di volontà di Sidney nel promuovere la lettura e l'insegnamento della storia afroamericana. Insomma, due tematiche molto delicate che Disney ha per anni sottaciuto e che adesso mostra come regno di redenzione dagli errori del passato.

Conclusioni

Marvel's Hero Project, quindi, è una confezione di racconti ben costruita e ben presentata con alcuni giovani guerrieri che ispirano in modo univoco e invitano lo spettatore a rendere il mondo un posto migliore. Non è del tutto adatta ad un formato di 30 minuti e spesso si può sentire la pesantezza, ma non annoia mai. Ogni puntata mostra il coraggio di piccoli protagonisti comuni e un nemico da sconfiggere. Nessun green-screen, nessun villain dotato di superpoteri, tutti sono uniti per combattere due nemici reali che sono l'indifferenza e la superficialità della società che li circonda. Il loro obiettivo primario, quindi, è quello di rendere la gente più consapevole e magari loro stessi alleati. Infine, una particolarità degna del marchio Marvel, è il montaggio e la grafica tipica del franchise, necessaria anche per mostrare il fumetto personalizzato regalato a ciascun protagonista che è anche il lieto fine classico di Disney.