Prime impressioni su Irma Vep: una piacevole lode alla vita

Le nostre prime impressione si Irma Vep, la nuova serie targata Sky Atlantic e NOW con protagonista Alicia Vikander.

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a cura di Nicholas Mercurio

Le nostre prime impressioni su Irma Vep – La vita imita l’arte, in arrivo quest'oggi su Sky Atlantic e NOW, non potrebbero arrivare in un momento migliore, perché in questi ultimi giorni i film d’autore stanno nuovamente facendo capolino, mostrandosi in tutto il loro splendore, come per darci la prova di come le idee migliori vengano sempre accolte con entusiasmo e curiosità. Nel caso di Irma Vep, invece, c’è da tenere in considerazione la sua origine, il suo autore, il suo regista e il suo creatore con attenzione, perché attingere dal passato è una lama a doppio taglio, un nodo scorsoio che potrebbe stringersi attorno al collo senza lasciare la presa.

Irma Vep – La vita imita l’arte non è null’altro che un adattamento di un lungometraggio uscito nel 1996 dalla cinepresa del regista francese Olivier Assayas, uno dei più celebri e rinomati cineasti della cinematografia d’Oltralpe, che ventisei anni dopo ritorna sulla sua produzione più memorabile, approcciandosi alle simpatiche vicende di un cast affiatato che potrebbe ricordare a qualcuno quello composto da Boris, con la differenza che non c’è un René che sbraita, sbuffa e urla le sue riconoscibilissime frasi che non possiamo pronunciare (anche se la tentazione è ovviamente tanta).

1996 e 2022: due date diverse, due momenti storici differenti; all’epoca eravamo ancora reduci da Francis Ford Coppola e il suo Dracula e ora, nell’afoso 2022, rimaniamo incantati da Stranger Things e da Better Call Saul, mentre The Boys è sulla bocca di tutti come la crema di un gelato Sammontana. Ma cosa c’entra questo con Irma Vep – La vita imita l’arte? Tutto, se ci pensiamo, perché nel 1996 non era differente solamente il periodo ma le realtà che ruotavano attorno al cinema e al suo universo come le lotte sociali, che ora sono rilevanti soprattutto nella realizzazione di una produzione cinematografica perché possa essere digerita da tutti, e non solo da alcuni, compresa e accettata senza differenze.

Se da una parte è sacrosanto, dall’altra risulta una scelta che potrebbe non piacere a tutti, e questo accade per inseguire un’accettazione che spesso si scontra con la fedeltà di una produzione che, perdendo il suo scopo, smarrisce il messaggio. Ne avevamo già parlato con Resident Evil, ma questo è un discorso che non riguarda Irma Vep – La vita imita l’arte, e tanto meno i primi cinque episodi che abbiamo avuto modo di guardare in anteprima negli ultimi giorni.

Per chi non conoscesse Irma Vep e volesse recuperarlo, deve sapere che la sua storia non parte dai canoni classici cui siamo abituati, ma l’attenzione è tutta su chi vive un film e la sua creazione, su chi lo vede nascere, facendolo poi conoscere al mondo.

Attori che intrepretano attori e registi che interpretano registi: cos’è reale in Irma Vep?

Irma Vep parla di attori, registi e assistenti di regia, di amici e amori infranti, di sogni perduti e voglia di rivalsa, ma anche di una storia parallela, che i nostri protagonisti vivono sulla loro pelle. Guardando infatti Alicia Vikander (La ragazza dei tulipani, The Danish Girl), il racconto di Irma Vep – La vita imita l’arte non sembra tradire le sue origini e parla in maniera diretta e senza peli sulla lingua di Mira, la protagonista interpretata dall’attrice svedese. La donna lascia gli Stati Uniti per raggiungere la Francia, pronta a interpretare un ruolo complesso nel remake del serial muto francese chiamato “I Vampiri” di Louis Feuillaide, datato al 1916, all’epoca in bianco e nero.

La volontà di René Vidal, che vede il ritorno di Antoine Macaigne (Il gioco delle copie), è di proporre al grande pubblico una versione moderna e meglio approfondita di un film rimasto negli annali della cinematografia. “I Vampiri”, infatti, è un prodotto che qualunque regista sogna di dirigere e plasmare a modo proprio. Se nel 1996 Olivier Assayas si dedicò a un unico film, in questo 2022 ha deciso di suddividere la sua in otto episodi, una scelta intelligente.

Non facendovi troppi spoiler, Irma Vep ha un ritmo lento ma comunque avvolgente, rendendosi interessante sin dal primo momento con semplicità, presentando i protagonisti delle vicende con estrema naturalezza, dandoci una tangibile prova di quanto è difficile lavorare nel modo del cinema dietro la cinepresa. Se da una parte c’è la volontà di creare un’opera memorabile, dall’altra i protagonisti e i vari comprimari si ritrovano ad affrontare ben più delle classiche difficoltà che una produzione così delicata si ritrova ad affrontare. I protagonisti, interfacciandosi con i loro ruoli, si ritrovano via via che la storia prosegue diversi e simili, non definendo più cosa sia reale o meno.

Non spaventatevi, non si tratta di un thriller psicologico o un horror, perché alla regia c’è Olivier Assayas, che ha scritto ventisei anni fa una storia incredibile, costruita con dovizia di particolari, ironica e mai scontata, con tempi giusti e ritmi mai troppo frettolosi. Al momento, infatti, il racconto di Irma Vep – La vita imita l’arte è moderno e di facile comprensione per chiunque sia alla ricerca di una storia profonda composta da passione ed enfasi, nonché delineata in modo certosino.

Un lato sicuramente affascinante della produzione, che per il momento è certamente la cosa migliore, è la scrittura degli avvenimenti e dei dialoghi, che si incastrano come due rami avviluppati per poi offrire una visione del mondo che lega Mira e Réne in maniera convincente. Le interpretazioni di Alicia Vikander e Antoine Macaigne sono state appunto capaci di impreziosire ulteriormente il racconto, con ogni episodio che contiene una morale pronta a farsi conoscere soltanto alla fine, dimostrandoci l'alto livello qualitativo di questa serie intellettuale dal fascino irresistibile.

La morale de l’histoire (La morale della storia)

Mira è una ragazza che è fuggita dagli Stati Uniti dopo uno scandalo che l’è quasi costata la carriera, ma nel suo passato non c’è solo questo: è stata legata sentimentalmente a un uomo, a una donna e alla sua assistente, come se avesse avuto il mondo ai suoi piedi, che ha perso a causa di scelte sbagliate.

Nonostante il suo sorriso e le apparenze, al di sotto della sua corazza c’è una ragazza fragile, rimasta scottata dall’episodio che l’ha costretta ad abbandonare il suo mondo, imbarcandosi in un’avventura che potrebbe rappresentare ben più di un classico film dove si impersona la protagonista. E se da una parte abbiamo Alicia Vikander, che per l’occasione ha sfoggiato tutto il suo talento, dall’altra c’è Antoine Macaigne, che si ritrova a impersonare un regista prossimo a un esaurimento nervoso, che litiga con gli attori e i suoi assistenti, affrontando il peso di un matrimonio sulla via del tramonto e la lontananza dal figlioletto.

La voglia di rivalsa di una ragazza e la speranza di un futuro migliore: in Irma Vep – La vita imita l’arte il presente viene affrontato con decisione, mentre il futuro, che è un’incognita, si dimostra il più grande punto interrogativo delle vite dei suoi protagonisti. Cos’è reale e cosa non lo è? È la domanda peggiore che qualcuno potrebbe porsi. Per cercare la risposta adatta, al momento, ci serve avere una visione completa dell’intera stagione, così da arrivare a una valutazione complessiva ancora più esauriente. Non adoriamo le domande senza risposta.