Ted Lasso, la serie AppleTV+ che dovete vedere

Ted Lasso è la nuova serie di Bill Lawrence (Scrubs) per Apple TV+ che ci fa immergere in un contesto divertente, ironico e a tratti folle.

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a cura di Lorenzo Ferrero

Nato da un personaggio interpretato da Jason Sudeikis in una serie di promo per la copertura della Premier League da parte di NBC Sports, Ted Lasso è la nuova serie di Bill Lawrence (il creatore di Scrubs) per Apple TV+ e come tutti i prodotti del regista televisivo, ci fa immergere in un contesto divertente, ironico e a tratti folle, ma con personaggi che si rivelano molto profondi e incredibilmente umani, che affrontano spesso situazioni difficili e spinose, cercando di uscirne nel migliore dei modi.

La serie di Apple, in particolare, ci immerge in un contesto calcistico che fa solamente da contorno alle vicende dei protagonisti, portandolo quasi del tutto in secondo piano e prediligendo le relazioni tra i vari personaggi, dei quali veniamo a scoprire la storia, il background e i segreti mano a mano che si prosegue con gli episodi. Ma partiamo dal principio, parlando proprio di quella premessa che fa da contorno alle intere vicende di Coach Lasso: l'immaginaria squadra di Premiere League AFC Richmond.

Ted Lasso e l'AFC Richmond

L'AFC Richmond viene presentata come una squadra di medio-bassa classifica che milita nella Premiere League, il massimo campionato di calcio inglese, e che decide di assumere come nuovo allenatore per evitare la retrocessione l'americano Ted Lasso. C'è però un problema: Lasso non è un allenatore di calcio, bensì di Football Americano e il suo ingaggio è stato fortemente voluto dalla nuova presidentessa del club, Rebecca Welton, intenzionata a far fallire la squadra per vendicarsi del suo ex marito, dal quale ha ottenuto la proprietà del Richmond.

Veniamo, dunque, da subito catapultati in questo universo "in medias res", nel quale esistono gerarchie, regole e abitudini a cui non siamo abituati, che ci fanno sentire dei veri e propri estranei. Proprio come il protagonista Ted Lasso, un americano con usi e costumi profondamente diversi dagli inglesi, abituati a bere sempre tè, a regole assurde come il fuorigioco, a guidare a destra e molto altro. Bill Lawrence riesce così a farci immedesimare con il protagonista buttandoci a capofitto nel mezzo dell'azione e lasciandoci, almeno inizialmente, confusi e spaesati.

Questa sensazione di smarrimento, tuttavia, si affievolisce col tempo, quando iniziamo a capire insieme a Ted come funzionano le cose nel Richmond, che ci sono personalità amate da tutti e che vanno rispettate, che gli inglesi non sono così strani come appaiono e che, in fondo, il calcio è solo un gioco dopotutto. Iniziamo ad addentrarci nelle vite dei protagonisti, nelle loro abitudini, nei loro schemi, sentendoci parte della squadra e desiderando di conoscere sempre più particolari di ogni singolo personaggio della serie, trasformandoci in veri e propri tifosi.

I personaggi a centrocampo

Una delle migliori caratteristiche delle creature di Bill Lawrence è quella di rendere i personaggi molto sfaccettati e caratterizzati alla perfezione, ognuno diverso dall'altro, con i propri punti di forza e le proprie debolezze, ma molto molto umani e, molto spesso, con delle fragilità di un certo peso, nelle quali moltissimi degli spettatori riescono a rivedersi.

A cominciare dal protagonista, il coach Lasso (interpretato da un magistrale Jason Sudeikis), una persona sempre positiva e capace apparentemente di affrontare ogni difficoltà, ma che col tempo impareremo a conoscere e ad apprezzare anche per tutta una serie di "problemi personali" che comprenderemo e scopriremo mano a mano che gli episodi si susseguono. Se in un primo momento ci immedesimiamo molto in quello che prova Ted, pian piano ci si distanzia sempre di più, poiché il personaggio sembra voler nascondere a tutti, sia agli altri personaggi che agli spettatori, le criticità del suo essere e quello che, in realtà, risiede nelle profondità del suo animo.

C'è da dire, però, che Ted riesce con il suo carattere ad influenzare tutti i presenti nello spogliatoio e che ruotano attorno alla squadra, a cominciare dalla presidentessa Rebecca Welton (interpretata da Hannah Waddingham), che inizialmente si pone come antagonista dell'intera serie, per poi addolcirsi e dimostrare un carattere forte e forgiato nel tempo, a causa anche del rapporto burrascoso con l'ex marito.

E che dire di Higgins (interpretato da Jeremy Swift), il vice di Welton, che vediamo inizialmente solo come un lacchè, ma si scopre un uomo generoso e con una famiglia degna del "Mulino Bianco"? O del vice allenatore Beard (interpretato da Brendan Hunt) che parla poco, ma riesce con la sua espressività a regalare moltissime risate? E ancora Nathan (interpretato da Nick Mohammed), inizialmente magazziniere, ma che arriverà ad essere nominato anche lui vice grazie alla sua incredibile conoscenza del calcio? O Keeley Jones (interpretata da Juno Temple), impegnata con le sponsorizzazioni della squadra e modella? Ogni singolo personaggio che ruota intorno alla squadra ha un preciso background, carattere e evoluzione all'interno della serie, che permettono allo spettatore di affezionarsi e immedesimarsi a tal punto da scambiarli quasi per dei vecchi amici che si vedono una volta a settimana.

Persino i membri della squadra stessa, dalla riserva ai titolari, sono scritti in maniera impeccabile, ridendo anche dei classici stereotipi che ruotano attorno ai calciatori. E così si ride e si scherza assieme a Sam Obisanya (che nella seconda stagione ha ricevuto molto spazio), al vice capitano Isaac, a Dani Roja e al suo "il calcio è vita!", quasi parodia di Holly e Benji, e a tutti gli altri.

Discorso un po' diverso per quanto riguarda, forse, i due calciatori di punta del Richmond, che hanno ovviamente un ruolo molto più di rilievo e si possono annoverare tra i protagonisti e che si pongono l'uno all'opposto dell'altro: Jamie Tartt e Roy Kent.

Il primo, interpretato da Phil Dunster, è il classico giovane fuoriclasse belloccio e un po' strafottente, che pensa solo a sé stesso e a cui non interessa l'opinione degli altri. La squadra, nonostante il suo carattere molto difficile, dipende da lui, in quanto unico in grado di segnare e capace di portare da solo la squadra alla vittoria. Questo suo atteggiamento si dimostrerà ovviamente controproducente per la sua crescita personale, ma allo stesso tempo sarà anche ciò che lo porterà ad un'evoluzione e ad una sorta di redenzione col passare degli episodi e anche lo spettatore, col tempo, imparerà a volergli bene...Ma, come al solito, non vogliamo svelarvi troppo.

Per quanto riguarda Roy Kent, interpretato da Brett Goldstein, ci troviamo di fronte a qualcosa di totalmente opposto: oramai a fine carriera, è stato uno dei migliori giocatori della Premiere League, vincendo anche una Champions League col Chelsea otto anni prima dell'inizio della serie, ma oramai in fase calante e prossimo al ritiro. Burbero, scontroso e volgare è però molto rispettato dalla squadra e da i tifosi stessi, che vedono in lui, nonostante l'età, una bandiera e un punto di riferimento. Nel corso della serie, dovrà rendersi conto che il tempo passa per tutti e che, molto spesso, bisogna scendere a compromessi per il bene delle persone che si amano, a costo di fare un passo indietro sulle proprie decisioni o convinzioni. Anche per lui avremo un'evoluzione di tutto rispetto, che lo porterà a migliorarsi e a trasmettere la propria passione anche ai compagni...Ma anche in questo caso, non vogliamo rivelarvi più del necessario.

Ted Lasso: mai abbassare la guardia

Se c'è una cosa che le creature di Bill Lawrence ci hanno insegnato è che non bisogna mai abbassare la guardia, perché quello che sembra un momento o una situazione ironica e divertente, può trasformarsi in qualcosa di tragico o triste. Ted Lasso non è da meno, con minuti finali di ogni episodio che, spesso, sono in grado di colpirti come un macigno sulla testa, quando meno te l'aspetti.

Nel momento in cui questo accade, lo spettatore è in grado di realizzare che determinati comportamenti dei personaggi sono figli di esperienze traumatiche che ci vengono rivelate nei momenti più "sbagliati", magari subito dopo una battuta o un evento allegro, e vengono esposti in una maniera così sensibile e delicata che è impossibile non empatizzare con loro, quasi non fossero semplici personaggi, ma persone vere, reali, che incontriamo nella vita di tutti i giorni.

Ed è forse questo un grande pregio di Ted Lasso, quello di essere riuscito ad inserire all'interno della serie non semplici macchiette o stereotipi calcistici, ma figure talmente sfaccettate e diverse da apparirci reali.

Un episodio curioso

Ma non tutti sono d'accordo con quest'ultima affermazione, perché durante la messa in onda della seconda stagione (ancora in corso), un nutrito schieramento di spettatori ha sostenuto che il personaggio di Roy Kent non fosse reale, bensì creato in CGI!

https://twitter.com/guymrdth/status/1431693140902219781?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1431693140902219781%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.theverge.com%2Ftldr%2F2021%2F9%2F1%2F22652236%2Fted-lasso-roy-kent-cgi-conspiracy-theory

https://twitter.com/imnormalnow/status/1415087800546992129?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1415087800546992129%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.theverge.com%2Ftldr%2F2021%2F9%2F1%2F22652236%2Fted-lasso-roy-kent-cgi-conspiracy-theory

Mesi fa, infatti, è spuntato su reddit un thread nel quale i partecipanti hanno cercato indizi e discusso proprio sul fatto che lui, come molti altri personaggi minori, fossero creati in computer grafica, addirittura importato direttamente dai modelli del gioco di simulazione calcistica FIFA di EA. Ovviamente, l'attore non si è lasciato sfuggire l'occasione di rispondere in maniera ironica sul suo account twitter:

https://twitter.com/brettgoldstein/status/1433471438384734210?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1433471438384734210%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fit.ign.com%2Fted-lasso%2F186319%2Fnews%2Fattore-in-cgi-il-roy-kent-di-ted-lasso-brett-goldstein-nega-tutto

Anche Brendan Hunt, che interpreta Coach Beard nello show, è voluto intervenire sulla questione parlando con CNET, dicendo di non poter né confermare né negare che se si inserissero dati in un algoritmo per "costruire l'attore perfetto" verrebbe fuori Brett Goldstein. Insomma, un'altra teoria folle di Internet che, però, non può non strappare un sorriso.

Ted Lasso: una delle migliori serie degli ultimi anni

Ted Lasso è sicuramente una delle migliori serie comedy degli ultimi anni. I personaggi e le relazioni tra di loro e la scrittura degli episodi riescono ad incastrarsi perfettamente, raccontando una storia semplice e complessa allo stesso tempo, fatta di situazioni che passano dalla semplice partita di calcio, al dover affrontare i propri demoni in un battito di ciglia.

Una serie che è ideata e concepita talmente bene che ti fa completamente dimenticare il contesto e la premessa, ovvero l'ambiente calcistico, per farti vivere le storie di persone così sfaccettate da sembrare reali e vicine allo spettatore. E anche se di calcio non sai nulla, ti appassioni e tifi per i protagonisti come se fossi allo stadio e speri, in cuor tuo, che vincano sempre e comunque, anche se stanno affrontando una situazione complicata.

https://www.youtube.com/watch?v=PGrQNaSh5tk