Topolino e La Spada di Ghiaccio, recensione: oltre i confini del cult

A 40 anni dalla sua prima pubblicazione Panini Disney riporta ripubblica il cult Topolino e La Spada di Ghiaccio di Massimo De Vita.

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a cura di Domenico Bottalico

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In occasione del 40° anniversario della sua prima pubblicazione, avvenuta su Topolino 1411-1413 del dicembre 1982, Panini Disney riporta, dopo qualche anno dalla sua ultima riedizione, sugli scaffali di librerie e fumetterie italiane Topolino e La Spada di Ghiaccio. Si tratta del cult dei cult: la storia firmata da Massimo De Vita infatti non è solo il fantasy per antonomasia che ha di fatto dato il via ad un intero filone in seno alla produzione disneyana ma ne ha anche rinnovato ritmi e stilemi narrativi esulando dalla semplice parodia in favore di una vera e propria narrazione di genere con protagonisti paperi e topi. Topolino e La Spada di Ghiaccio è ripresentata con una nuova colorazione e in due edizioni, Regular e Deluxe di cui trovate i dettagli in coda all'articolo.

Topolino e La Spada di Ghiaccio: Pippo eroe per caso ma non troppo

Dal suo castello nella Valle d'Ombra, l'oscuro Principe delle Nebbie minaccia tutte le terre dell'Argaar. Il mago Yor incarica quindi il volenteroso Boz di raggiungere, grazie al Piatto degli Zoltan, un vettore dimensionale che può aprire la via alle dimensioni iperboree, il mitico eroe Alf affinché possa recuperare la mitica Spada di Ghiaccio e reinserirla nell'apposita incudine rocciosa così da poter diffondere la sua luce nella Valle d'Ombra sconfiggendo così definitivamente il Principe delle Nebbie e liberando l'Argaar.

Il viaggio di Boz tuttavia si rivela più complicato del previsto perché, anziché arrivare al cospetto di Alf, il poveretto arriva, durante la notte della Vigilia di Natale, a quello di Topolino e Pippo! Con il Piatto degli Zoltan, ed il suo martelletto, danneggiati Boz capisce di non poter effettuare un altro tentativo per raggiungere il mitico eroe e chiede quindi a Topolino e Pippo di aiutarlo. Il tutto è facilitato non solo dal buon cuore dei due ma anche della somiglianza di Pippo allo stesso Alf di cui si finge un lontano cugino. Dopo aver spiegato loro la situazione, Yor mette a disposizione dei due riluttanti eroi il mitico Corno di Giallar per poi spedirli, insieme a Boz, in un viaggio dal profondo sud all'estremo nord dell'Argaar.

La improbabile compagnia si mette quindi alla ricerca della mitica Spada di Ghiaccio attraversando impervie zone montuose, rovine di città misteriose, boschi misteriosi abitati dai diffidenti elfi stringendo nuove alleanze e trovando improbabili aiuti contro gli emissari sempre più minacciosi del Principe delle Nebbie. Il compito sembra improbo perché Topolino e Pippo devono affrontare un potente mago: ma dove arriva la magia del Principe? Sarà Pippo a dimostrarsi davvero l'eroe di cui l'Argaar aveva bisogno sfoggiando il suo peculiare punto di vista sulla realtà perché è reale solo quello in cui si crede davvero sia che si tratti di malefici sortilegi che del potere di Corno. Liberato l'Argaar per Topolino e Pippo giunge l'ora di tornare a casa e giusto in tempo i festeggiamenti natalizi!

Topolino e La Spada di Ghiaccio: oltre i confini del cult

Topolino e La Spada di Ghiaccio è una delle storie Disney più influenti di sempre avendo colpito in egual misura l'immaginario di diverse generazioni di lettori e di futuri autori. È interessante cercare di capire come ha fatto una storia dal plot abbastanza semplice e lineare, una storia natalizia sui generis, a travalicare i confini del semplice cult. Un primo fattore è sicuramente la sua capacità di aver sintetizzato alla perfezione un certo zeitgeist degli adolescenti e pre-adolescenti dei primi anni 80 rimaneggiando una serie di influenze più o meno evidenti da Star Wars, con il Principe delle Nebbie ispirato evidentemente a Darth Vader, alle varie declinazioni di fantasy che proprio in quegli anni si aprivano ad un pubblico più ampio ed "informato" da He-Man e i Dominatori dell'Universo passando per Tolkien, Howard e Terry Brooks. È indubbio infatti che uno dei canovacci per l'autore potrebbe essere stato La Spada di Shannara, il primo romanzo della saga pubblicato pochi anni prima, così come la struttura narrativa è quella riconoscibilissima dell'Odissea omerica.

Massimo De Vita prende tutte queste influenze, eterogenee eppure simili fra loro, e le mette al servizio dell'umorismo tipicamente disneyano ed è qui che forse si compie lo strappo. Topolino e La Spada di Ghiaccio non è una parodia ma una storia a sé stante, che fa genere a sé e che cerca soluzioni narrative nuove. Non è un caso che il protagonista della storia sia Pippo e non il Topolino del titolo: un rovesciamento di paradigma impensabile per i lettori dell'epoca che si concretizza poi, pagina dopo pagina, prova superata dopo prova superata, nella risoluzione della trama. La Spada di Ghiaccio è effettivamente quindi solo un macguffin per raccontarci l'eterna lotta fra bene e male, un male che può essere riconosciuto e combattutto solo attraverso una prospettiva nuova e insolita in cui l'eroe è colui che si sobbarca il peso del (rischio) dell'impresa. Si tratta un espediente tipico della letteratura fantasy, e che per osmosi sarà la spina dorsale dei giochi di ruolo ad essa ispirata, che non ha o quasi invece corrispettivi nella letteratura tradizionale già abbondantemente "saccheggiata" dagli autori disneyani.

Per supportare al meglio questo impianto narratologico, Massimo De Vita ripensa in senso più dinamico prima di tutto gli spazi. Dominano infatti i doppi riquadri orizzontali ma anche i tagli audaci, irregolari e le sbordature dove si può osare con inquadrature più varie e più spinte che esaltano tanto le esotiche ambientazioni quanto le scene d'azione. La linea è asciutta, sicura e dettagliata dove risulta evidente una certa influenza dei maestri d'oltralpe, come Albert Uderzo, sempre al servizio di una espressività ora più marcatamente realistica ora più volutamente grottesca e umoristica. Un lavoro che spinge quindi i limiti dei paradigmi dello stile disneyano verso una sintesi grafico-formale che vuole sdoganarlo dalla narrazione umoristica tout-court cercando invece di aprirsi a tutti i tipi di pubblico. Una operazione fortemente anticipatrice di quello che avverrà circa 10/15 anni con la narrazione di genere Disney (PK New Adventures, giusto per citare l'esempio più facile) e di oltre 20 anni per quello che concerne l'esplosione di alcuni talenti cresciuti in seno alla Disney (Mirka Andolfo, l'esempio più facile).

La nuova colorazione: un problema di carta?

Come detto in apertura, per il suo 40° anniversario, Topolino e La Spada di Ghiaccio viene ripresentata con una nuova colorazione effettuata da Maaw Illustration Art Team con la supervisione di Angela Capolupo. Non è la prima storia Disney ricolorata negli ultimi anni, una necessità dettata dal sempre più frequente utilizzo di carta patinata e dal cambio delle tecnologie tipografiche utilizzate soprattutto per i volumi che finiscono nel circuito librario e delle fumetterie. Si tratta sempre e comunque di una operazione rischiosa, che scontenta i lettori della prima ora, ma che recentemente ha invece inanellato una serie di ottimi lavori basti vedere la collana Disney De Luxe. È altrettanto chiaro che ricolorare un cult come Topolino e La Spada di Ghiaccio sarebbe stato ancora più difficile, fortunatamenete Maaw Illustration Art Team e Angela Capolupo compiono un lavoro certosino assolutamente apprezzabile nella scelta dello stile pittorico così come delle palette che non coprono mai le chine e la linea sicura di Massimo De Vita.

Il problema quindi non sta nella ricolorazione in sé ma proprio nella scelta della carta utilizzata. La versione Regular, quella fornitaci dell'editore, infatti presenta una carta patinata spessa e lucida ma eccessivamente "luminosa" che rende tutte le tavole sovraesposte. In questo finiscono per essere sacrificati i dettagli e in molti frangenti la profondità stessa della composizione. Un vero peccato perché se si sfoglia l'edizione Deluxe, realizzata con carta patinata ma leggermente ruvido, i toni sono più smorzati e il dettaglio è spettacolare esaltando il lavoro di ricolorazione.

Il volume

Panini Disney ripropone Topolino e La Spada di Ghiaccio in due edizioni. La prima è una Deluxe Edition, formato 29×38cm a tiratura limita e numerata. Questo edizione è impreziosita da una copertina metal ghiaccio su tela nera a cura di Andrea Freccero, che firma anche una litografia inedita inserita in una tasca interna, e contenuti inediti a partire dalla prefazione a cura di Fabio Celoni e dagli omaggi di Paolo Mottura, Davide Cesarello e Ivan Bigarella.

La seconda edizione, quella Regular, è un cartonato formato 18.3x24.5 cm con copertina telata e inserti color oro. La rilegatura a filo e la rifilatura delle pagine permette una lettura agevole, la resa di stampa è invece stata abbondantemente sviscerata del precedente paragrafo. Dal punto di vista degli extra, oltre ad una breve introduzione, ci sono solo i contributi di Sio e Silvia Ziche che, nel 2016, realizzarono la doppia parodia La Spada di Ghiacciolo. Alla luce del prezzo leggermente più alto rispetto ad altre proposte analoghe dell'editore, sarebbe stato d'uopo inserire qualche extra in più magari qualche contributo redazionale legato al processo di ricolorazione, presente nella edizione Deluxe.