Vikings: Valhalla, la recensione in anteprima

La recensione in anteprima di Vikings: Valhalla, la nuova serie tv spin-off di Vikings, in arrivo su Netflix.

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a cura di Valentina Savalli

Dopo quasi un anno dalla conclusione dell’acclamata serie tv Vikings con la Stagione 6 e ben 89 episodi in totale, torniamo a parlare di mitologia norrena e scontri vichinghi: se siete tra gli appassionati delle avventure di Ragnar Lothbrok, Lagertha e tutti gli altri storici personaggi della serie sicuramente starete aspettando con trepidazione la serie tv spin-off Vikings: Valhalla.

Vikings: Valhalla, scritto e prodotto da Jeb Stuart e Michael Hirst, produttore anche della serie precedente, vi farà tenere lo sguardo incollato allo schermo grazie alle molteplici battaglie e alle situazioni di tensione e suspance. La serie sarà disponibile a partire dal 25 febbraio 2022 su Netflix.

Vikings: Valhalla, una trama avvincente

Ambientata un secolo dopo le vicende di Ragnar Lothbrok in Vikings, questo spin-off racconta le avventure di una nuova generazione di eroi leggendari, tra i quali Leif Erikson, Freydís Eiríksdóttir, Harald Hardrada e Canuto il Grande, avventure che, però, segnano la fine dell’era vichinga e introducono scontri e prese di potere del Regno d’Inghilterra. 

I nostri protagonisti lotteranno duramente per la sopravvivenza, in un periodo storico rappresentato dall’evoluzione e dalla contesa di un regno in forte ascesa. Le avventure dei personaggi di punta di Vikings: Valhalla saranno altrettanto condite di forti contrasti riguardanti la fede: lo spin-off, infatti, basa le sue fondamenta anche sui contrasti religiosi tra fede norrena e fede cristiana, dando luogo a sanguinose battaglie durante le quali molti sacrificheranno la propria vita e altri riusciranno ad allearsi per un bene comune.

Tutti gli episodi di Vikings: Valhalla hanno un tono cupo, realistico e che rappresenta in maniera ottimale il periodo di riferimento. Per cui, se amate in particolar modo l’era vichinga, i personaggi legati a quell’epoca e le scene cruente, questo spin-off è il prodotto giusto per voi.

Uno spin-off ben riuscito

La prima stagione della serie si suddivide in otto episodi di circa una cinquantina di minuti ciascuno e per quanto possa fare qualche riferimento ai personaggi della serie originale, non è necessario che l’abbiate seguita; ogni episodio, come già anticipato prima, sebbene porti avanti la storia in modo lineare, senza tralasciare parti di background fondamentali per capire i personaggi, è ricco di informazioni e approfondimenti sia del periodo, sia sulle avventure individuali e i percorsi spirituali e morali di ogni singolo personaggio protagonista.

A proposito dei personaggi, il cast è davvero azzeccato, sia come aspetto, elaborato anche grazie a un ottimo studio estetico da parte dei costumisti e make-up artist della serie, sia per quanto riguarda il carisma: questi due aspetti danno vita a protagonisti davvero possenti e ben caratterizzati. Leif (Sam Corlett), Freydis (Frida Gustavsson), Harald Harada (Leo Suter) e Canuto il Grande (Bradley Freedgard) sono solo alcuni dei nomi dei personaggi più appassionanti di Vikings: Valhalla.

Le scene action e gli scontri corpo a corpo sono costituiti da coreografie davvero ben realizzate, tanto da sembrare combattimenti reali davvero cruenti e sanguinosi: ottima quindi la resa delle scene d’azione crude e di prese di potere in stile vichingo. Buoni anche i dialoghi e la scrittura in generale, tra linguaggi aulici e grida di battaglia, si riesce a percepire effettivamente il mood dell’epoca, il tutto sostenuto da un ritmo incalzante della serie che spinge lo spettatore a voler sapere di più e ad andare avanti con gli episodi e da colonne sonore che riescono a sottolineare l’importanza delle scene salienti della serie.

Vikings: Valhalla, però, oltre che per la buona realizzazione tecnica, spicca per le tematiche affrontate, tematiche che seppur raccontate specificatamente per l’epoca nella quale si svolgono i fatti, risultano tuttora attuali. Nel complesso, quindi, ci troviamo di fronte a una serie tv che tra scenari cupi e violenti, momenti avvincenti e temi come l’importanza della famiglia, il potere e l’integrità morale, la religione, le proprie credenze e i legami d’interesse, riesce a comunicare bene con lo spettatore, facendolo appassionare episodio dopo episodio.

“Ci vediamo nel Valhalla” - i temi della serie

Gli appassionati di mitologia norrena sapranno che il titolo Vikings: Valhalla fa ovviamente riferimento al luogo in cui vanno i guerrieri dopo essere morti in battaglia, il Valhalla appunto. Ma probabilmente il titolo è stato scelto anche perché rappresenta bene il succo di una delle tematiche importanti della serie: la fede. Che sia nel Dio cristiano o negli Dei norreni, uno degli aspetti fondamentali della serie è la lealtà verso le proprie credenze religiose, al punto da arrivare a sacrifici e battaglie.

Infatti, oltre che alla contesa del Regno d’Inghilterra, nella quale si mettono in dubbio integrità morale e legami familiari, le lotte e i contrasti principali nella serie sono a sfondo religioso, in un periodo in cui il cristianesimo si stava espandendo sempre di più. Vikings: Valhalla, inoltre, prende luogo nel periodo storico della fine della prima grande era vichinga, pressata dalla presenza della corona inglese, periodo che segna la conclusione dell’era pagana in favore della conquista del trono da parte dei normanni.

https://youtu.be/xe3Mjn7cHr0

Conclusioni

Insomma, questa serie spin-off è valida e attendiamo una seconda stagione, della quale intanto si sono già concluse le riprese, ma mentre aspettiamo vi consigliamo vivamente la visione di Vikings Valhalla perché vi offrirà degli episodi carichi di storia e leggende, ma anche di azione e scontri davvero entusiasmanti. Vi ricordiamo che la serie sarà disponibile dal 25 febbraio 2022 in esclusiva su Netflix.