ARM venduta alla giapponese SoftBank per 30 miliardi

La società britannica ARM progetta le basi dei processori che poi trovano posto su smartphone, tablet e decine di dispositivi che rientrano nel gran calderone chiamato Internet of Things. Ora la proprietà passa alla holding giapponese SoftBank.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La holding giapponese SoftBank ha comprato la Britannica ARM per circa 30 miliardi di euro. L'accordo è già stato sottoscritto dalle parti, si legge sul Guardian, e manca solo la formale approvazione delle autorità. È una delle acquisizioni più grandi mai registrate nel settore tecnologico Europeo, e anche una piuttosto vantaggiosa per ARM.

SoftBank infatti ha accettato di pagare 20,34 euro per azione, vale a dire il 43% in più rispetto al prezzo rilevato alla chiusura delle borse venerdì pomeriggio, e il 41% in più rispetto al massimo storico mai registrato dalle azioni ARM.

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ARM è una società britannica responsabile della progettazione della maggior parte dei processori usati su smartphone, tablet e altri dispositivi. Sono basati sui progetti di ARM, infatti, i SoC di Qualcomm, Mediatek, Samsung, Apple, Huawei (HiSilicon) e altri – i vari modelli poi spesso hanno delle varianti rispetto al progetto di base.

L'Europa e la Gran Bretagna stanno perdendo una delle sue aziende più significative? Non secondo Stuart Chambers o Philip Hammond, che sottolineano come "ARM resterà una società britannica e continuerà a giocare un ruolo chiave nello sviluppo di nuove tecnologie", o come "solo tre settimane dopo il referendum, questo dimostra come la Gran Bretagna non abbia perso nulla del suo interesse agli occhi degli investitori internazionali. La GB è aperta agli affari e agli investimenti esteri".

SoftBank, da parte sua, ha promesso di raddoppiare il numero di dipendenti nel Regno Unito e di aumentare il personale anche in altri paesi del mondo, nel corso dei prossimi cinque anni.  SoftBank spera di capitalizzare l'acquisto soprattutto nel nascente settore dell'Internet of Things, IoT, ancora di più che in quello degli smartphone.