Centinaia di CPU e RAM nascoste nell'auto, ma la dogana lo scopre

La dogana Cinese ha fermato un contrabbandiere che ha tentato di introdurre nel Paese migliaia di componenti hardware.

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a cura di Marco Pedrani

Managing Editor

Vi riportiamo sempre più spesso di contrabbandieri che vengono fermati e scoperti agli uffici doganali che controllano il collegamento Hong Kong - Zhuhai - Macao: c'è chi si lega SSD al corpo e viene "beccato" per colpa della posa innaturale, chi li nasconde in un monopattino e chi tenta la sorte con delle CPU, ovviamente senza fortuna. La storia di oggi riguarda un contrabbandiere che ha voluto pensare decisamente in grande, visto che ha tentato di introdurre in Cina migliaia di componenti hardware, per la precisione 837 CPU, 900 moduli RAM e 10 SSD, tutti ben impacchettati e protetti.

Secondo un post su Weibo della dogana cinese, un sistema di controllo automatico ha segnalato l'auto come anomala, facendo scattare il controllo dei poliziotti. Ispezionando il veicolo, gli agenti si sono accorti che il telaio presentava una struttura insolita; indagando con più attenzione si sono resi conto della presenza di una sorta di doppiofondo in plastica che nascondeva la merce. Al post Weibo è allegato un video dell'evento: per quanto la qualità sia bassa, potete vederlo per farvi un'idea dell'accaduto.

Purtroppo non sappiamo i modelli precisi dei componenti che il contrabbandiere ha tentato di introdurre in Cina, ma con 837 processori, 900 moduli RAM e 10 SSD, si tratta probabilmente di uno dei carichi più grandi visti negli ultimi tempi. Cogliamo l'occasione per ricordarvi che queste persone non cercano di introdurre nel Paese oggetti illegali, bensì sperano di venderli e guadagnarci di più acquistandoli in zone dove non viene applicata l'IVA, come appunto Hong Kong e Macao.