Oggi vi mostro una configurazione PC un po’ diversa dal solito, non tanto perché è una Mini ITX, quanto perché sfrutta un processore per computer portatili. Il cuore della build è infatti la Minisforum BD790i X3D, una motherboard Mini ITX che integra un processore AMD Ryzen 9 7945HX3D, il top di gamma di passata generazione della lineup mobile di AMD.
Andiamo a scoprire tutti i componenti della configurazione, come si comporta nei test e se vale la pena assemblarla.
I componenti della configurazione
Partiamo proprio dalla board Minisforum, il componente principale di questa build. Si tratta di una soluzione Mini ITX su cui troviamo preinstallato un processore AMD Ryzen 9 7945HX3D, che vanta 16 core e 32 thread, frequenza fino a 5,4 GHz e 128MB di cache L3. Il TDP è stato spinto fino a 100 watt e buona parte della motherboard è occupata da un ampio dissipatore in alluminio, necessario proprio per raffreddare al meglio la CPU.
La board offre un’ottima espandibilità, grazie a due slot PCIe 5.0 per SSD M.2 (in formato 2280, fino a 4TB) raffreddati attivamente da una ventola e due slot SO-DIMM per la RAM, con capacità fino a 96GB. A bordo ci sono poi tre header per collegare delle ventole, un connettore USB 3 per le porte frontali del case e ovviamente uno slot PCIe 5.0 x16 per la scheda video.
La dotazione porte è ridotta all’osso, ma comunque sufficiente per collegare le periferiche principali: troviamo due USB 3.2 Gen 1 tipo A da 5Gbps, due USB-A 2.0 e una USB 3.2 Gen 2 tipo C da 10 Gbps, con supporto all’uscita video DisplayPort, insieme a un’uscita HDMI e una DisplayPort per l’uso della grafica integrata. La connettività è garantita da una porta LAN 2,5G e dal WiFi 6E e Bluetooth 5.3 integrati.
Per il raffreddamento sono incluse anche due staffe che permettono di montare una ventola da 120 mm, essenziale se si vuole sfruttare al meglio il Ryzen 9 7945HX3D; per esigenze di spazio dettate dal case, ho optato per una Thermalright TL-C12015B, soluzione slim spessa solo 15mm.
Per quanto riguarda la memoria ho deciso di massimizzare la capacità della board, così da renderla adatta non solo al gaming, ma anche alle applicazioni professionali. Per lo storage ho scelto un SSD Kingston Fury Renegade G5 da 4TB, capace di arrivare fino a 14,8Gbps in lettura sequenziale. Si tratta di una delle unità PCIe 5.0 più veloci e affidabili, perfetta sia per caricare velocemente i giochi che per gestire i flussi di lavoro più impegnativi, oltre che capace di ospitare anche le librerie e i progetti più ampi grazie alla capacità di 4TB.
Per la RAM la scelta è ricaduta su un kit Kingston 96GB DDR5-5600, come detto in formato SO-DIMM (la board supporta 96GB a 5200 MT/s), ottimo tanto per il gaming quanto per il multitasking più avanzato, o l’uso di software che beneficiano di tanta RAM.
La scelta della scheda video è ricaduta, anche qui per esigenze di spazio, su una Gigabyte RTX 5060 Ti Gaming OC da 16GB, ottima per giocare in Full HD e in Quad HD (soprattutto se si usano le tech NVIDIA) e valida anche se si vuole sperimentare con modelli di intelligenza artificiale.
L’alimentazione è affidata a un Corsair SF600, non recentissimo ma più che adeguato per alimentare questi componenti. Se la board Minisforum vi incuriosisce e state pensando di assemblare una build simile potete valutare un SF750, più moderno e capace di alimentare schede video di fascia più alta, grazie anche al connettore 16 pin incluso.
Il case che mi ha imposto così tanti limiti per il raffreddamento e la scheda video è un DAN A4-SFX v4.1, un modello anch’esso non recentissimo, ma che ho voluto recuperare per questo progetto, viste le sue dimensioni estremamente compatte di 200x112x317 mm.
Supporta schede video lunghe massime 30cm e spesse non più di 2 slot, mentre per il dissipatore CPU l’altezza massima è di 48mm; sul frontale troviamo, oltre al tasto d’accensione, una sola porta USB-C, che necessita di un adattatore da header USB-C a USB 3 per poter essere collegata alla board.
Le prestazioni della configurazione
Nei giochi, la build si comporta abbastanza bene in rasterizzazione a risoluzione Quad HD, dove però bisogna scendere a qualche compromesso nei titoli più recenti e non perfettamente ottimizzati: Cyberpunk 2077 sta sempre sopra i 60 FPS, mentre Dragon Age Veilguard e Dying Light The Beast rimangono più indietro, rendendo necessario un abbassamento dei dettagli. Nessun problema invece a risoluzione Full HD, dove tutti i titoli girano in maniera fluida sopra i 60 frame al secondo.
Discorso diverso in ray tracing, dove grazie al DLSS e alla frame generation (singola o multipla, a seconda del gioco) si riesce a giocare bene anche in 1440p, senza problemi di latenze o artefatti grafici: Dying Light The Beast raggiunge i 90 FPS medi mentre i giochi con Multi Frame Generation come Cyberpunk 2077, Doom The Dark Ages e Borderlands 4, che ha ancora diversi problemi che quasi obbligano all’uso dell’upscaler, arrivano tutti intorno ai 200 FPS medi, permettendo di sfruttare bene anche i monitor più moderni.
Al di fuori dei giochi, le prestazioni del Ryzen 9 7945HX3D non sono molto diverse da quelle che si ottengono su un laptop con lo stesso processore, specialmente in single thread; il vantaggio si vede per lo più in multi thread, dove un raffreddamento migliore di quello presente in un computer portatile e il TDP più alto gli permettono di raggiungere prestazioni maggiori.
Come sono le temperature?
In un sistema così compatto, quanto è facile tenere a bada il Ryzen 9 7945HX3D? Non molto, purtroppo. Durante i nostri benchmark, che si trattasse di stress test con Cinebench R24 o di sessioni di gioco prolungate, il processore ha sempre operato tra gli 84 e gli 88°C, molto vicino alla soglia critica degli 89°C oltre il quale va in throttling termico. È importante sottolineare che durante le molte ore d’uso non abbiamo mai incontrato spegnimenti improvvisi, stutter, freeze o cali di prestazioni nei giochi che indicassero un calo drastico delle prestazioni della CPU causate dal throttling, tuttavia non si può non tenere conto del fatto che, se usata in maniera intensiva, la CPU opera sempre a temperature abbastanza alte.
Sicuramente un case diverso, che permette di usare una ventola standard da 25mm e che magari offre anche la possibilità di installare ventole accessorie per il ricircolo dell’aria, permette di avere performance di raffreddamento migliori e di abbassare, anche di molto, le temperature d’esercizio medie.
Nessun problema per quanto riguarda la scheda video, che rimane sempre intorno ai 65°C anche dopo diverse ore di gioco.
Ha senso una build come questa?
La Minisforum BD790i X3D è senza dubbio interessante, ma con un prezzo di 679 euro non è certo per tutti: una build come questa, o comunque con questa board, è adatta a chi ha esigenze specifiche e vuole un sistema più potente e performante del classico Mini PC, senza però dover scegliere un classico processore desktop, che ha esigenze di raffreddamento superiori.
Se volete una configurazione di questo tipo e non avete problemi di budget, o volete sperimentare con un desktop “ibrido” che sfrutta un processore pensato per laptop, allora sicuramente vi darà delle soddisfazioni, specialmente raffreddando a dovere il processore.