Dell conferma: via i sistemi AMD dal sito web

Dell conferma che non venderà, per il momento, prodotti con CPU AMD sul suo sito web.

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a cura di Manolo De Agostini

Ieri vi abbiamo dato notizia della scomparsa dei sistemi AMD dal sito americano di Dell. È proprio il produttore di computer a fare chiarezza, confermando che non venderà più prodotti con processori AMD sul suo sito web. La vendita sarà dirottata sul canale retail e via telefono. A titolo informativo, l'annuncio ha fatto cadere le azioni di AMD del 4,7 percento a 6,28 dollari.

Un portavoce di Dell, il secondo produttore di computer al mondo, ha comunque tenuto a sottolineare che la decisione non è definitiva. "Cambiamo regolarmente il modo in cui vendiamo i nostri prodotti. Attualmente questa è la via che abbiamo scelto per i sistemi consumer". Probabilmente Dell ha deciso di aspettare l'arrivo di nuovi processori AMD prestazionalmente più convincenti, ritenendo l'attuale offerta di poco valore per sé e per i suoi clienti.

AMD ha solamente bisogno di rialzare la testa, ma in questo momento ci sono voci contrastanti. Alcuni siti riportano che l'azienda rilascerà il primo processore a 45 nanometri entro la fine dell'anno, in tempo per affronte l'architettura Nehalem di Intel. Ciò sarebbe positivo, fermo restando l'ignoto capitolo delle prestazioni.

Altre fonti riportano che le CPU quad-core AMD Phenom 9700 (2,40GHz) e 9900 (2,60GHz) non saranno rilasciate, lasciando spazio ai modelli 9550 (2,20 GHz), 9650 (2,30 GHz) e 9750 (2,40 GHz), in arrivo nel mese di aprile. Questi prodotti non integreranno il bug TLB (stepping B3). Al momento non è chiara la data di arrivo del Phenom 9950 con frequenza da 2,6 GHz.

In gioco ci sono anche i processori triple-core, ottenuti da quad-core non perfettamente funzionanti. AMD dovrebbe presentare i modelli Phenom 8400 e 8600 (stepping B2) a marzo, mentre le soluzioni stepping B3 Phenom 8450, 8650 e 8750 potrebbero essere sul mercato solo tra maggio o giugno.

Purtroppo per AMD è il fattore tempo quello che sta giocando a suo sfavore. Più ritarda le sue proposte con una frequenza piùà elevata, più i suoi conti potrebbero peggiorare. Ad oggi l'azienda - che ha acquisito ATI per 5,4 miliardi di dollari - ha una capitalizzazione di mercato di 3,5 miliardi di dollari.