Il mondo dopo la Demo68

Usiamo il mouse da ormai 45 anni, ed è ormai radicato nella nostra cultura quotidiana. Eppure quando fece la sua comparsa rappresentò una rivoluzione profonda, che pochi seppero capire da subito. Ecco la storia dell'uomo che lo ha inventato.

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a cura di Tom's Hardware

Il mondo dopo la Demo68

Come affermato, concettualmente, in NLS sono presenti molti degli elementi che oggi caratterizzano la comune interazione con un sistema digitale. Per realizzare questa "magia" nel '68, però, Engelbart è costretto ad imparare circa 5.000 interazioni coordinate con i device mostrati. È chiaro che al di là dello stupore dei presenti, la tecnologia presentata era tutt'altro che pronta ad essere trasformata in soluzioni commerciali, condannando il gruppo guidato da Engelbart ad un veloce declino, accentuato dalla mancanza di ulteriori fondi pubblici per continuare le ricerche.

Inoltre, oltre alla riduzione dei fondi, l'SRI non approva affatto la direzione di Engelbart dell'ARC e decide di affidarne il controllo a Raphael Bertram, specializzato nelle ricerche sull'Intelligenza Artificiale. Bertram traghetta l'SRI sotto il controllo di Tymshare, già in collaborazione con il centro e intenzionata a sfruttare i risultati delle sue ricerche per fini commerciali. In questa trasformazione, solo parte dei membri del gruppo originale di Engelbart seguono il destino dell'SRI, e lo stesso ingegnere viene assunto con il ruolo di Senior Scientist. NLS diventa Augment e, opportunamente modificato ed impacchettato, viene commercializzato dalla nuova divisione Office Automation di Tymshare.

Christina e Doug Engelbart

Parte dei ricercatori dell'ARC decidono, invece, di non seguire Engelbart, ma di abbracciare la mission del neonato Palo Alto Research Center della Xerox, sorto proprio a pochi km dallo Stanford Research Institute. Grazie ad essi, il PARC diventa la fucina delle principali innovazioni tecnologiche dell'informatica moderna, Mouse e GUI in primis. Paradossalmente, neanche Xerox riuscirà a capitalizzare il tutto, "regalando" il proprio lavoro ad Apple e in parte a Microsoft -  un'altra storia che prima o poi riprenderemo.

Tornando ad Engelbart, bisogna evidenziare che non è mai riuscito a sentirsi a proprio agio nel suo nuovo ruolo e all'interno della nuova società, vista l'impossibilità di continuare le proprie attività di ricerca a causa dello scarso interesse del management e dell'insufficiente budget messo a disposizione. Le cose non migliorano quando McDonnell Douglas acquisisce Tymshare (1984), tanto che nel 1986 abbandona la società per continuare privatamente, e libero da vincoli industriali, la propria attività di ricerca.

Nel 1988 fonda, insieme alla figlia Christina, il Bootstrap Institute, concentrato nella creazioni di seminari specializzati inerenti le tematiche tanto care all'ingegnere statunitense. Bootstrap (per la precisione: Douglas Engelbart, Coevolution, and the Origins of Personal Computing) è anche il nome del libro di Thierry Bardini dedicato proprio alla visione di Engelbart.

Nel 2007 la Bootstrap Alliance, nata dalla collaborazione tra il Bootstrap Institute e i vari partner mondiali, si trasforma nel Doug Engelbart Institute. Ricordiamo infine, pur senza riportarlo, i tanti premi e i tanti riconoscimenti consegnati all'ingegnere statunitense che più di ogni altro ha cambiato profondamente il modo di concepire il rapporto tra l'uomo e la macchina.