E Bitcoin?

Bitcoin è ancora la criptomoneta più forte, e ormai non passa ora senza che qualcuno parli di bolla. Nessuno in verità può prevedere il futuro, ma possiamo guardare alla storia per farci un'idea di come stanno andando le cose.

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a cura di Tom's Hardware

E adesso passiamo finalmente alla nostra epoca. Ormai è da diverse settimane che il sabato mattina parliamo di cryptovalute e di blockchain, su Tom's Hardware. E in tutto questo abbiamo affrontato l'argomento da diversi punti di vista. L'autore degli articoli e parte dello staff sono fermamente convinti del grande potenziale di blockchain per i futuri sviluppi economici, tecnologici, finanziari e legali.

Credere con entusiasmo a una novità tecnologica a volte può annebbiare la vista, e per questo è opportuno ogni tanto fermarsi e cercare di essere realisti. Fermarsi e restare a bocca aperta di fronte a Bitcoin, d'altra parte, nel corso degli ultimi dieci giorni è la cosa più naturale.

Con un valore che ormai sfiora i 13mila euro, la criptomoneta più famosa è protagonista di un'ascesa davvero impressionante. Così impressionante che il grafico seguente, pubblicato dal Sole24 ore solo una decina di giorni fa, è già obsoleto. 

grafico 3

Una cosa però è parlare delle bolle storiche, vedere l'andamento dei valori e constatare serenamente ciò che accadde. Tutto un altro paio di maniche è capire il presente: è una bolla quella a cui stiamo assistendo? Cadrà tutto come un castello di carte? E quando? Lasciamo a voi il dibattito, nell'area dei commenti.

Per costruire una discussione che sia il più informata possibile, aggiungiamo un altro dettaglio interessante:

tabella BTC

Di fatto meno del 3% degli indirizzi possiede il 99% dei Bitcoin oggi in circolazione. Certo, alcuni di questi indirizzi appartengono ad Exchange quali Bitfinex - finora l'unico fra i grandi ad aver dichiarato la propria stringa alfanumerica - ma sarebbe ipocrita negare come la gran maggioranza di questi super-indirizzi appartenga ad early adopter. Ovvero persone che decisero di credere in Bitcoin fin da subito, quando valeva pochi centesimi di dollaro. Poche, pochissime persone, dunque, possiedono quasi tutta la ricchezza disponibile.

E qualora uno dei detentori qualcuno di questi super indirizzi decidesse di materializzare i propri profitti vendendo anche solo il 10% dei propri BTC, cosa accadrebbe? È davvero difficile non tornare a guardare il grafico inerente alle ferrovie precedentemente riportato con un po' di sana preoccupazione. Ma quella di Giambattista Vico era solo una teoria. Non avrà mica riscontro "nella pratica". Vero?