Ecco perché Google vuole farci pagare la ricerca con Intelligenza Artificiale

Google potrebbe introdurre un abbonamento per la ricerca IA, apportando un cambiamento significativo al suo modello di business. Ecco come mai

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a cura di Giulia Di Venere

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Google potrebbe introdurre un abbonamento per accedere alla sua funzione sperimentale di ricerca legata all'IA, segnando un cambiamento significativo nel suo modello di business. Questa mossa rappresenterebbe infatti una svolta storica per il gigante dei motori di ricerca, che finora si è affidato principalmente sulla pubblicità per i suoi profitti.

La proposta di Google di introdurre un abbonamento per l'accesso alla ricerca IA sarebbe un cambiamento radicale per l'azienda, che finora ha mantenuto la ricerca gratuita per gli utenti. Tuttavia, con la crescente importanza dell'intelligenza artificiale nel campo della ricerca, Google potrebbe essere costretta a rivedere il suo modello di business per rimanere competitiva nel mercato.

L'integrazione dell'AI nella piattaforma di ricerca potrebbe mettere in crisi il modello pubblicitario tradizionale di Google.

La ricerca generativa, che parafrasa i risultati del web utilizzando l'intelligenza artificiale, potrebbe disincentivare gli utenti a fare clic sugli annunci pubblicitari, minando così il modello di guadagno principale di Google. Inoltre, i risultati IA richiedono risorse significative per essere elaborati e proposti agli utenti, comportando costi più elevati rispetto alle pagine tradizionali. Questo potrebbe causare un impatto finanziario ancora maggiore per Google, che deve bilanciare la fornitura di risultati di ricerca di alta qualità con la sostenibilità del proprio modello di business.

Far pagare per accedere alla funzione premium della ricerca IA potrebbe sorprendere gli utenti, considerando il successo finanziario di Google con la pubblicità. Questa scelta potrebbe essere motivata dalla complessità e dai costi delle tecnologie di intelligenza artificiale impiegate nella ricerca.