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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Quando si parla di criptovalute, in genere, ci sono due grandi temi principali. Quello finanziario, di cui si parla più spesso, incentrato sull'andamento dei prezzi e sull'uso delle varie monete come asset speculativi. E poi ci sono i vari progetti, di cui abbiamo parlato spesso anche su Tom's Hardware.

Nella maggior parte dei casi si tratta di progetti in corso, spesso all'inizio, a volte fumosi e ambigui. Anzi, a voler dire le cose senza peli sulla lingua, la maggior parte dei progetti sembrano dei fallimenti annunciati, quando non addirittura delle prese in giro. Purtroppo è relativamente facile trovare cifre anche sostanziose tramite una ICO, ma un finanziamento di successo non sempre corrisponde a un vero valore.

A volte però sì, come sembra essere il dell'italiana Friendz (Facebook). La società è piuttosto giovane (nasce nel 2016) ed è basata su un'idea semplice ma coraggiosa. Da una parte Dare alle società una fonte di materiale promozionale che funzioni, e dall'altra permettere a chiunque di esserne il fornitore e di ottenere un piccolo compenso.

Friendz è una società che cresce velocemente il cui obiettivo principale è connettere i marchi con il loro pubblico, avvantaggiandosi del più potente strumento di marketing di tutti i tempi: il passaparola sui social media. Frienz è orgogliosa di aver introdotto, nello scenario del marketing digitale, un nuovo modo di fare pubblicità basato sulla comunicazione peer-to-peer.

Solo due anni dopo, Friendz vanta 200mila utenti, 1,2 milioni di euro di fatturato e tre uffici in altrettanti paesi, con la prospettiva di aprirne altri nei prossimi mesi. Gli affari, in altre parole, vanno a gonfie vele.

Come funziona?

Chi desidera partecipare non deve far altro che scaricare l'applicazione e registrarsi. Una volta entrati potrete visualizzare le campagne attive, e selezionandone una potrete vedere quanti crediti vale e che tipo di fotografia è richiesto. A prima vista può confondere ma se ci si dedica qualche minuto tutto risulta abbastanza semplice.

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Per partecipare a una campagna bisogna pubblicare una fotografia a tema e pubblicarla nella libreria dell'app Friendz - che a sua volta ha l'aspetto di un social network. A questo punto gli altri utenti potranno votarla (e voi potrete votare quelle degli altri). Ci sono alcune persone (circa 120 al momento) poi che possono approvare l'immagine ufficialmente; dopodiché sarà pubblicata sul vostro profilo Facebook con gli hashtag selezionati. Su Facebook, il post risulterà fatto tramite l'applicazione Friendz e la fotografia sarà aggiunta a un album specifico.

Ci sono alcune regole a cui attenersi, e per i dettagli vi rimandiamo alla sezione "Come Funziona" all'interno dell'app stessa - dove scoprirete che ci sono anche altri modi di ottenere crediti oltre a scattare fotografie: per esempio partecipare a sondaggi (utili a Friendz per la profilazione).  

E le criptovalute che c'entrano? Ebbene, Friendz ha deciso di affidarsi alla blockchain per distribuire i premi. In questo modo, ci ha spiegato la cofondatrice Cecilia Nostro, si garantisce la certezza a la sicurezza dei pagamenti - cosa che risulterebbe molto più complessa affidandosi a una valuta FIAT. Nostro aggiunge anche che, con uno sguardo al futuro, l'uso della tecnologia blockchain permetterà di inserire funzioni se e quando serviranno.

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Arriviamo quindi ai token FDZ, che vi saranno accreditati in virtù dei crediti ottenuti. Si potranno convertire in buoni acquisto da spendere in diversi modi: c'è un negozio interno a Friendz, oppure potete andare da alcuni dei loro partner.  Oppure potete conservarli, magari trasferendoli in un vostro wallet, nella speranza che aumentino di valore. Presto sarà anche possibile scambiarli sul mercato secondario tramite diversi exchange.

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All'interno dell'app, accessibile anche da desktop tramite un normale browser, potrete vedere le immagini degli altri (e loro potranno vedere le vostre), e votare quelle che preferite. I contenuti saranno mostrati in una bacheca simile a quella degli altri Social Network; ma le immagini restano visibili solo all'interno della rete Friendz fino all'approvazione e successiva pubblicazione altrove.

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Quanto si può guadagnare con Friendz? A questa domanda, Cecilia Nostro è stata molto chiara: l'applicazione è pensata come gioco, sviluppata applicando i concetti della gamification e progettata per coinvolgere e far divertire gli utenti. Non è possibile guadagnare grosse cifre. Ci ha parlato infatti di 15 euro al mese nella migliore delle ipotesi, utili per farsi un regalo ogni tanto ma di certo non ti cambiano la vita. Insomma, il punto è divertirsi.

Friendz come strumento di marketing

Dall'altra però Friendz ha anche dei clienti, che sostengono l'attività e permettono di pagare i premi citati. Aziende che si rivolgono a loro per fare campagne di marketing. Una volta concordata la campagna (che costa tra i 20 e i 50mila euro) nell'app compare una nuova campagna a cui è possibile partecipare.

Esistono quindi due tipi di campagne a cui si può partecipare. Quelle neutre, ideate dal team di Friendz, e quelle branded, sviluppate insieme a un'azienda cliente. La prima categoria rappresenta la maggior parte delle campagne disponibili, mentre la seconda è accessibile solo a chi ha già partecipato a un po' di campagne neutre. Le campagne branded in genere valgono più crediti, ma l'accesso è precluso ai nuovi iscritti.

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Questo perché, ci ha spiegato Ilaria, partecipare alle campagne neutre permette al singolo utente di "sviluppare il proprio profilo social". L'idea è che pubblicando foto più belle del solito i miei amici metteranno più "mi piace" e più commenti, e a quanto ci ha detto Nostro il sistema funziona. Mi sembra opportuno notare anche un altro fatto: in questo modo in qualche modo si "allena" l'algoritmo di Facebook, che poi tenderà a premiare anche i post branded se e quando saranno pubblicati. In ogni caso, saremo sempre noi a scegliere se partecipare oppure no a una campagna.

In sintesi, dunque, Friendz si propone come strumento di marketing basato sul passaparola. Il cliente potrà contare su un buon numero di persone, 1.000 o anche di più, che si inventeranno una fotografia promozionale e la pubblicheranno sui loro social. Nel mondo della pubblicità, si ritiene - correttamente - che il passaparola tra amici sia la forma più efficace di pubblicità; ma anche una di quelle più difficili da gestire.

Pubblicità "naturale e genuina"

La strategia di Friendz è sicuramente una novità in almeno due ambiti: quello del marketing e quello dei social media. Gli utenti finiscono per pubblicare post pubblicitari e sono pagati per farlo, mentre le aziende hanno accesso a un canale che - finora - era pressoché precluso o difficile da sfruttare.

Questo significa vendersi? La risposta dipende da ognuno di noi naturalmente, ma in linea di principio i post pubblicitari rappresentano solo una parte del totale (al massimo il 20%). Le FAQ di Friendz ci ricordano inoltre che spesso e volentieri finiamo per pubblicizzare qualcosa senza nemmeno rendercene conto - quando magari facciamo sapere ai nostri amici quanto è bello il nuovo disco che abbiamo comprato, o quanto è buona la pizza in quel certo locale. In un certo senso, Friendz mette il singolo individuo alla pari con i cosiddetti influencer, che guadgnano cifre notevoli tramite operazioni promozionali non sempre trasparenti.

Gli utenti Friendz non sono influencer con un grande pubblico, ma persone normali che usano i social network ogni giorno. La dimensione del pubblico raggiunto è la stessa, ma è fatto di strette connessioni tra migliaia di micro influencer. In questo modo, il messaggio pubblicitario condiviso sul profilo personale raggiunge gli amici in modo naturale e genuino ed è molto più efficace.

A proposito di genuino e naturale, è importante notare che Friendz chiede esplicitamente che i post sembrino "naturali". Vale a dire che non li si può citare in alcun modo. Questo perché, spiega Nostro, nei post branded vogliono che il marchio del cliente sia l'unico protagonista. La richiesta vale anche per i post neutrali, "per mantenere coerenza interna ed evitare di confondere gli utenti", specifica la cofondatrice dell'azienda.

"Genuino e naturale", dunque, sembra potersi tradurre in i post pubblicitari sembreranno normali pubblicazioni delle persone. E in un certo senso lo saranno, ma resta il fatto che una società ha pagato per vederli pubblicati e ha anche imposto delle regole.

È un'azione che i "grandi influencer" o le testate come Tom's Hardware non possono fare. Leggi e codici deontologici, infatti, affermano senza mezzi termini che la pubblicità deve essere chiaramente riconoscibile. I post di Friendz, invece, sono pubblicità in incognito. Non è quel tipo di pubblicità aggressiva che ti dice "compra questo e fai quello". Ha una modalità più discreta, più simile alla voce di un amico che semplicemente ti sta parlando bene di qualcosa che gli è piaciuto. Se però l'amico è stato pagato, anche pochissimo, per darci quel consiglio, forse io vorrei saperlo. E voi?