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Recensione - Test del Fujitsu Lifebook U904, il primo notebook che proviamo con display IGZO a 3200 x 1800 punti: spettacolare, ma eccessivo. Ottima la qualità costruttiva, le prestazioni sono di fascia altissima, l'autonomia un po' meno.

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a cura di Elena Re Garbagnati

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Il Fujitsu Lifebook U904 utilizza, come anticipato in apertura, uno schermo IGZO formato 16:9 di risoluzione eccezionalmente elevata per un 14 pollici: 3200x1800 pixel. Il merito di tale "record" va proprio alla tecnologia IGZO, ovviamente. Trattandosi del primo notebook con questo tipo di schermo, riteniamo quindi utile spendere qualche riga sulla tecnologia in sé.

IGZO è l'acronimo di Indium Gallium Zinc Oxide, e si riferisce al semiconduttore a base di ossidi di gallio, zinco e indio che sostituisce il tradizionale silicio amorfo nella produzione dei transistor a film sottile (TFT) utilizzati all'interno degli schermi piatti per pilotare i singoli pixel.

Il "segreto" del nuovo materiale risiede nella mobilità dei portatori di carica, sensibilmente superiore a quella del silicio amorfo  - da 20 a 50 volte. Questo consente di costruire transistor più piccoli e quindi  di ottenere maggiori densità di pixel sullo schermo senza penalizzare la trasmissione di luce (cosa che richiederebbe di aumentare l'intensità della retroilluminazione). Oltre ai vantaggi in termini di risoluzione, si ottengono quindi vantaggi anche dal punto di vista energetico: i transistor più piccoli consumano meno e, occupando una minore area utile al passaggio della luce, richiedono una retroilluminazione meno intensa.

Sharp, uno dei costruttori più attivi in questo settore, è già riuscita a produrre display con densità di pixel prossima ai 500 ppi (ad esempio il 6,1" da 2560x1600 pixel, 498 ppi), un risultato che sembrava impossibile persino alla stessa Sharp quando, solo pochi anni fa, ha avviato la ricerca.

Lo schermo di questo U904 non arriva a tanto - calcolatrice alla mano, siamo nell'intorno dei 260 ppi, ma si tratta in ogni caso di un dato davvero molto elevato per un notebook. Persino troppo elevato, come sottolineato in apertura. Si consideri, a questo proposito, come il pixel pitch ottimale per la lettura di un monitor sia considerato essere nell'intorno di 0,26 mm, mentre con questo display si arriva a meno di 0,1 mm - di fatto, i caratteri risultano illeggibili a meno di non utilizzare un adattamento di qualche tipo.

Passando alle doti colorimetriche, Fujitsu dichiara un contrasto di 1000:1 e una luminosità massima di 360 o 400 Cd/mq, a seconda che si tratti della versione touch (come nel nostro caso) o meno. I test, eseguiti per l'occasione nella versione estesa utilizzata anche per i monitor, raccontano un quadro in effetti molto positivo. Prima della calibrazione, la luminosità massima supera le 380 Cd/mq; dopo la calibrazione, necessaria per mettere a punto il bianco, si assesta sulle 377,5 Cd/mq, con un punto di nero di 0,4 Cd/mq che porta a un rapporto di contrasto di circa 944:1. In tutti i casi, valori difficilmente riscontrabili su un portatile

In assenza di calibrazione, la temperatura colore media del display è nell'intorno dei 7000K, vale a dire che le immagini avranno un tono leggermente "freddo" o, in altri termini, tenderanno leggermente al blu, ma nulla di realmente grave. Interessante anche notare come, dopo calibrazione, il display sia ancora in grado di riprodurre oltre il 95% della gamma tonale in ingresso, un requisito richiesto ai monitor impiegati in prestampa che ben pochi pannelli consumer riescono a soddisfare.

Con il suo gamut pari al 92% dello spazio ISO-coated,  questo pannello riesce anche a coprire il 100% dello spazio sRGB e il 77% di quello Adobe RGB, altro risultato tutt'altro che scontato. Per quanto riguarda l'uniformità, infine, la luminosità ha uno scarto massimo del 10% e uno scarto medio del 4%, pressoché costante a qualsiasi livello di retroilluminazione. Un risultato, quest'ultimo, non impeccabile, ma anche in questo caso possiamo parare di risultati più che discreti per un pannello non professionale.

In definitiva, siamo di fronte a un pannello non solo di elevata risoluzione, ma anche qualitativamente molto valido, ideale anche per la grafica e il fotoritocco che, dopo calibrazione, è persino in grado di superare l'esame UGRA-DACT per punto di bianco, bilanciamento dei grigi e qualità del profilo. Può quindi essere tranquillamente utilizzato anche a livello professionale nell'ambito dello spazio colore sRGB.