Google Chrome OS è un flop di vendite, povero incompreso

Eric Schmidt vola a Taiwan per cercare di convincere i produttori ad adottare Chrome OS su tutti i PC, ma la mancanza di un supporto adeguato, le vendite scarse e l'inadeguatezza alle necessità aziendali lasciano scettici i produttori orientali.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Chrome OS è un sistema di alto profilo per i PC, che dovrebbe essere adottato su larga scala. A pensarla così è il presidente esecutivo di Google Eric Schmidt, ma i produttori di computer non sembrano affatto d'accordo. Nel corso di un evento taiwanese Schmidt ha cercato di magnificare i vantaggi del suo sistema operativo basato su cloud, citando l'avvio veloce, l'assenza di virus, le licenze gratuite e altro.

Chrome OS è poco diffuso, Google lo vorrebbe nelle aziende

I possibili clienti orientali sono tuttavia rimasti scettici, soprattutto davanti alla necessità che l'azienda di Mountain View fornisca maggiori risorse e supporto. L'azione promozionale di Schmidt in persona arriva a quasi sei mesi dall'annuncio ufficiale del sistema operativo di Mountain View e dall'arrivo in commercio dei primi Chromebook prodotti da Samsung e Acer, che hanno avuto un insuccesso tale da essere quasi imbarazzante.

Proprio alla luce dei guadagni che stentano ad arrivare i produttori taiwanesi hanno assunto un atteggiamento passivo nei confronti dei progetti che riguardano altri computer con Google Chrome OS.

In particolare, nei primi due mesi di commercializzazione Acer ha dichiarato di avere venduto solo 5.000 unità, mentre Samsung sembra avere registrato numeri ancora più bassi. Dato che i numeri sono incontrovertibili sembra che Google stia cercando di fare di tutto per spingere i Chromebook nel mercato professionale, e in particolare nelle grandi aziende, dove però le applicazioni di Google Docs non soddisfano le esigenze dell'utenza.

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Il maggiore svantaggio di questi prodotti è insito nella soluzione del cloud computing: nel momento in cui c'è disponibilità di una connessione stabile a Internet si può avere accesso agli strumenti di elaborazione online per i documenti, ma in assenza di connessione (o con una di scarsa qualità) non è possibile operare. Il cloud computing è senza dubbio il futuro, ma in questo momento probabilmente il Chromebook è ancora un concetto troppo idealizzato.