Google Now è meglio di Apple Siri, Microsoft in coda

Gli assistenti vocali dei tre grandi produttori di smartphone sono stati messi alla prova.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Google Now è il miglior assistente vocale sulla piazza, almeno per quanto riguarda le domande più complesse. Al secondo posto si piazza Siri di Apple e al terzo Cortana di Microsoft. C'è poco da festeggiare però, perché il miglior risultato ottenuto indica risposte corrette solo nel 33,3% dei casi (Google Now).

La classifica emerge da un test chiamato PAAIST, acronimo che sta per Personal Assistant Artificial Intelligence Strength Test. Il suo scopo, come fa intuire il nome, è misurare le capacità delle intelligenze artificiali sviluppate come assistenti personali.

Qualcuno ha fatto un test per vedere qual è il miglior assistente vocale tra Google Now, Apple Siri e Microsoft Cortana. La classifica mette Google al primo posto, ma chiarisce sopratutto che c'è ancora molta strada da fare.

Si tratta di un test nel quale i concorrenti cercano di rispondere a 60 domande generate dal sistema. A ogni esecuzione il test di domande cambia, e include quesiti complessi di ogni genere: si va da "che tempo farà domenica?" a "che tipo di serie è I Soprano?", da "trova il limite di 5X/1+X^3) per X che tende a infinito" a "dimmi un argomento in favore e uno contrario all'affermazione è moralmente accettabile uccidere un innocente per salvare la vita di altri innocenti".

È bene evidenziare che PAAIST non è un benchmark riconosciuto. A prima vista si presenta bene ma i risultati non vanno presi come oro colato: se e quando sarà validato dalla comunità scientifica, allora sarà uno strumento su cui fare affidamento, ma per ora possiamo considerarlo solo come un'indicazione di massima.

Nokia Lumia 735 Nokia Lumia 735
HTC One M8 HTC One M8
Apple iPhone 5s Apple iPhone 5s

Le possibili domande sono tante, mentre i possibili punteggi solo tre: 0% se la risposta è del tutto sbagliata oppure se l'AI non la capisce; 75% se la risposta è un frammento di una risposta corretta più lunga, abbinato a informazioni non rilevanti senza che quelle importanti siano evidenziate. Il 100% viene assegnato se la risposta è corretta, relativamente lunga e con le parti più rilevanti in evidenza.

Ebbene, secondo questi parametri Google Now arriva al 33,3%, Siri al 25,8% e Cortana di Microsoft all'11,7%. Risultati piuttosto bassi a prima vista, ma la si può vedere anche al contrario: considerato che parliamo di tecnologie molto giovani e molto complesse, potremmo affermare che Google Now riesce a dare la risposta giusta ben una volta su tre, e Siri una volta su quattro. Anche il risultato di Microsoft è relativamente buono, considerato che l'azienda di Redmond è stata l'ultima a entrare in partita.

Tutto sommato, forse, non è male. Fare un assistente vocale che funzioni davvero è una faccenda estremamente complicata, che richiede algoritmi altamente specializzati - oltre che molta potenza di calcolo. È una disciplina neonata e in divenire, e a ben vedere i risultati ottenuti finora si possono considerare buoni; certo, tutti vorremmo un sistema come quello dell'Enterprise in Star Trek (Star Trek, guida essenziale per principianti), ma ci vuole pazienza. Ne avete?