Il 2024 si è rivelato un anno particolarmente difficile per Intel, con una serie di problemi che hanno colpito duramente la reputazione del colosso americano dei semiconduttori. Tra processori che non hanno soddisfatto le aspettative e partner produttivi che sembrano latitare, persino Bill Gates ha espresso preoccupazione per lo stato attuale dell'azienda. Tuttavia, dall'orizzonte tecnologico potrebbe arrivare una boccata d'ossigeno con i processori Nova Lake-S, che potrebbero rappresentare la svolta tanto attesa.
La conferma arriva da Taiwan
Secondo quanto riportato da SemiAccurate e ripreso da TechPowerUp, Intel avrebbe completato il tape-out di un prodotto importante presso gli stabilimenti TSMC di Taiwan, utilizzando il processo produttivo N2. Il tape-out rappresenta una fase cruciale nello sviluppo dei semiconduttori, quando il design finale del chip viene "congelato" e inviato alla produzione.
Le informazioni però rimangono avvolte nel mistero. La fonte si limita a confermare che "Intel ha completato il tape-out di un prodotto importante alcune settimane fa, un po' in ritardo ma ci sono riusciti", senza fornire ulteriori dettagli specifici. Nonostante la scarsità di informazioni ufficiali, gli esperti del settore ritengono che si tratti proprio dei processori Nova Lake.
Una strategia ibrida per massimizzare le opportunità
Se le speculazioni si rivelassero corrette, questo sviluppo confermerebbe la natura ibrida della tecnologia Nova Lake. Intel starebbe infatti adottando un approccio misto, combinando il nodo N2 di TSMC con il proprio processo produttivo 18A, molto atteso ma ancora in fase di sviluppo.
Questa scelta potrebbe derivare da una mancanza di fiducia completa nel processo 18A, oppure rappresentare una strategia per massimizzare le capacità produttive, utilizzando come backup i nodi N2 già consolidati. Il processo 18A di Intel ha infatti attraversato diverse vicissitudini, con ritardi che hanno spinto l'azienda a cercare alternative esterne.
Tempistiche e aspettative di mercato
Con il tape-out completato solo di recente, i tempi per vedere questi processori sul mercato si prospettano piuttosto lunghi. Normalmente, dalla fase di tape-out alla produzione in serie passano diversi mesi, ai quali vanno aggiunti i tempi per la distribuzione retail.
Gli analisti stimano che sarà necessario attendere almeno un anno prima di poter mettere le mani su questi processori, ma considerando i ritardi legati al chipset 18A, i tempi potrebbero allungarsi ulteriormente. Le previsioni più ottimistiche collocano l'arrivo dei chip Nova Lake alimentati dal processo 18A entro la fine del 2026.
Prestazioni promettenti per riconquistare il mercato
Nonostante l'attesa, i numeri che circolano riguardo alle prestazioni sembrano incoraggianti. I processori Nova Lake dovrebbero garantire prestazioni superiori del 25% rispetto alla generazione precedente, con un miglioramento dell'efficienza energetica che potrebbe raggiungere il 36%.
Ancora più interessante è la voce secondo cui questi chip potrebbero vantare più del doppio dei core rispetto ai processori Arrow Lake attualmente in commercio. Se confermata, questa caratteristica rappresenterebbe un significativo passo avanti nell'architettura Intel, potenzialmente in grado di competere più efficacemente con le soluzioni AMD nel segmento high-end.
Per Intel, reduce da un periodo particolarmente travagliato, il completamento del tape-out rappresenta comunque un segnale positivo e una dimostrazione che, nonostante le difficoltà, l'azienda continua a investire nello sviluppo di tecnologie innovative per rimanere competitiva nel mercato globale dei semiconduttori.